San Gallo (San Giovanni Bianco)

frazione del comune italiano di San Giovanni Bianco
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San Gallo [saŋˈɡalːo] (San Gal [saŋˈɡal] in dialetto bergamasco) è una frazione del comune bergamasco di San Giovanni Bianco posta in altura rispetto al centro abitato.

San Gallo
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune San Giovanni Bianco
Territorio
Coordinate45°51′57″N 9°40′17″E / 45.865833°N 9.671389°E45.865833; 9.671389 (San Gallo)
Altitudine739 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleH854
Nome abitantisangalletti
PatronoAssunzione di Maria
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Gallo
San Gallo

Storia modifica

La località è un piccolo villaggio agricolo di antica origine, da sempre costituito in comune e parrocchia.

Il paese divenne frazione di San Giovanni Bianco su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro arrivo nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto.[1]

Dopo l'unità d'Italia il paese crebbe da mille a duemila abitanti. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a San Giovanni Bianco, tranne una frazione che passò a San Pellegrino Terme.[2]

Località modifica

La frazione è situata a mezza costa sul versante sinistro della valle, da cui si gode di ottima visuale sulle zone circostanti, nonché su San Giovanni Bianco. Due sono gli edifici sacri degni di nota: la chiesa parrocchiale di santa Maria Assunta, con al proprio interno il polittico raffigurante la Madonna, opera di Leonardo Boldrini e la chiesetta della Trinità in posizione defilata, sulla strada che reca al vicino comune di Dossena.

Poco distante è presente il santuario Madonna della Costa, edificato in stile barocco a causa di numerose apparizioni della Madonna in quel luogo.

Le cascine contadine presenti nella frazione e risalenti alla fine del XIX-inizi del XX secolo sono situate nella "valle delle Foppe", posta ad una minore altitudine del capoluogo comunale, che in origine era raggiungibile solo a piedi. La valle, esposta a sud, godeva di un clima favorevole all'agricoltura e all'allevamento e fu scelta per questo come dimora da alcune famiglie contadine, tra le quali i Gervasoni-Avogadro. Nei boschi si trovano ancora le tracce delle "piazze di carbone", tracce del lavoro dei carbonai. Numerose mulattiere conducevano verso il fondo valle e fino alla città.

Note modifica

  1. ^ San Gallo
  2. ^ R.D. N. 563 del 01/03/1928

Bibliografia modifica

  • Giacinto Arcangeli, Storia della Madonna miracolosa e del Santuario della Costa di S. Gallo, Curia Vescovile, 1982.

Collegamenti esterni modifica

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