Il sankyoku (三曲) è un genere di musica giapponese per l'ensemble strumentale formato da shamisen, koto e shakuhachi, quest'ultimo raramente sostituito dal kokyu (strumento musicale). Agli strumenti si aggiunge spesso la voce.

In linea di massima, i brani del sankyoku partono da una melodia di base, eseguita dallo shamisen, mentre gli altri due strumenti ne producono contemporaneamente delle variazioni; tale pratica, diffusa anche in molte altre tradizioni musicali del mondo, è nota come eterofonia.

Secondo la tradizione, il liuto sanshin viene introdotto nel 1562 dalle isole Ryūkyū (attuale prefettura di Okinawa) e gradualmente adattato alle esigenze locali, con il nome - appunto - di shamisen.

Gli altri due strumenti era già presenti in Giappone: il koto deriva dell'adozione dello strumento cinese detto zheng, importato nell'VIII secolo; la versione moderna dello shakuhachi appare all'inizio del XVII secolo come strumento rituale di monaci questuanti zen. [1]

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