Quartucciu

comune italiano in Sardegna
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Quartucciu (Quartùcciu[3] o Cuattùcciu in sardo) è un comune italiano di 12 842 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna. È stato frazione di Cagliari dal 1928 al 1983.

Quartucciu
comune
(IT) Quartucciu
(SC) Cuattùcciu
Quartucciu – Stemma
Quartucciu – Bandiera
Quartucciu – Veduta
Quartucciu – Veduta
Chiesa romanica di Sant'Efisio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoPietro Pisu (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate39°15′10.3″N 9°10′34.17″E / 39.25286°N 9.176159°E39.25286; 9.176159
Altitudine14 m s.l.m.
Superficie27,93 km²
Abitanti12 842[1] (31-12-2023)
Densità459,79 ab./km²
FrazioniSant'Isidoro
Comuni confinantiCagliari, Monserrato, Maracalagonis, Quartu Sant'Elena, Selargius, Settimo San Pietro, Sinnai
Altre informazioni
Cod. postale09044
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092105
Cod. catastaleH119
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) quartucciai/quartuccesi
(SC) cuartuciajus/cuartucesus
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Quartucciu
Quartucciu
Quartucciu – Mappa
Quartucciu – Mappa
Posizione del comune di Quartucciu nella città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale

Origini del nome modifica

Nella zona tra Quartucciu e Quartu esistevano in periodo medievale varie ville col nome Quarto.

L'attuale Quartucciu si trova dove un tempo sorgeva Quarto Suso, chiamato anche Quarto Toto o Quartutxo (da cui poi prese il nome), in quanto gli altri villaggi di nome Quarto vennero fusi nel 1327 insieme al villaggio di Cepola per formare l'attuale città di Quartu Sant'Elena.

Storia modifica

 
Sa Dom'è S'Orcu

Il territorio di Quartucciu è abitato dall'uomo sin dal periodo nuragico.

Fin dal quinto decennio del V secolo, e cioè ancor prima della caduta dell'Impero romano d'Occidente (476), Quartucciu subì numerosi saccheggi da parte dei Vandali.

Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, e in seguito passò sotto le dipendenze della Repubblica di Pisa; pochi decenni dopo cadde in mano Aragonese.

Nel 1426 la Baronia di Quartu, che comprendeva anche Quartucciu, venne concessa da Alfonso d'Aragona ad Antonio de Sena. Alienata la Baronia ai De Sena nel 1491, il paese fu incorporato pochi anni dopo nel patrimonio regio. I secoli XVI e XVII furono tra i peggiori che il paese abbia mai vissuto, sia per le frequenti incursioni barbaresche, sia per la peste che vi dilagò con frequenza.

Agli inizi del secolo XVIII Quartucciu (ancora facente parte della baronia di Quartu), concesso in feudo alla famiglia Pes, andò risollevandosi. Nel 1717 fu occupato assieme a Quartu dalle truppe inviate dall'Alberoni alla riconquista della Sardegna. Passata l'Isola ai Savoia nel 1720, il paese fu confermato come feudo dal re Vittorio Amedeo II e dal re Carlo Emanuele III alla famiglia Pes, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Quartucciu fu sempre comune anche se fece parte del mandamento di Quartu Sant'Elena fino al 1928, anno in cui per virtù dei poteri conferiti al Governo dal Regio Decreto 17 marzo 1927 n. 383, e Regio Decreto 26 aprile 1928 divenne con Pirri, Monserrato e Selargius, frazione di Cagliari. Tornò comune autonomo solo nel 1983.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Quartucciu sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 giugno 1989.[4]

Nello stemma comunale è raffigurata la chiesetta di Sant'Efisio con a lato una pietra miliare con inciso il numero romano IV, da cui deriva il nome di Quartucciu. Il gonfalone è costituito da un drappo bianco.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Chiesa di San Giorgio Martire

Architetture religiose modifica

  • San Giorgio Martire. Costruita dagli Aragonesi nel XIV secolo su un impianto risalente al periodo pisano. Moltissime le opere d'arte presenti fra le quali il "Retablo" del Castagnetta XVI sec; nove crocifissi del XVIII secolo, tra cui il più suggestivo, è il crocifisso miracoloso detto anche "crocifisso della pioggia".;
  • San Luigi Gonzaga XVIII secolo;
  • San Biagio Vescovo di Sebaste XVII secolo;
  • San Pietro Pascasio portata a termine nel 1989;
  • San'Efisio. Splendida opera d'arte romanica risalente al XII secolo oggi compresa nel cimitero di Quartucciu.
  • Sant'Isidoro XVIII secolo;
  • Sant'Antonio risalente alla fine del XIX secolo; inizialmente si affacciava su via Nazionale, è stata ricostruita successivamente in via Neghelli. Adesso fa parte dell'omonimo oratorio
  • San Gaetano XIX secolo; è situata lunga la strada 125 nel borgo di Corongiu; è chiusa al culto dagli anni '50.

Siti archeologici modifica

Tomba dei giganti di Is Concias modifica

La tomba dei giganti di Is Concias (detta anche Sa Domu 'e S'Orcu) si trova nella località di San Pietro Paradiso e risale al XIV-XIII secolo a.C.. È una delle Tombe dei giganti più importanti e meglio conservate in Sardegna e si trova nel parco del monte dei Sette Fratelli (S.S. 125 km 20,200). Ha un impianto a "protome taurina stilizzata" con un corpo rettangolare appena rastremato verso il giro del fondo. Veniva usata per dare sepoltura ai morti e per riti religiosi, come testimoniano i tre pozzetti a nord del monumento.

Scavi archeologici di Pill'e Matta modifica

Sito archeologico di epoca punico-romana con caratteristiche uniche in Sardegna. Si tratta di una necropoli scoperta per caso nel 2000, durante alcuni lavori nella zona industriale di Quartucciu. Le tombe individuate finora sono già più di 200, e i reperti recuperati più di 2000, tra cui bicchieri, piatti, lucerne. La tipologia delle tombe è varia, tra cui quelle "a fossa" dalla forma rettangolare, o alla "cappuccina" tipica romana, infatti la necropoli è stata frequentata sin dal periodo punico dal IV secolo a.C. sino al V secolo d.C., nel periodo tardo romano. Quasi tutte le sepolture erano intatte, e nessuno sospettava che in questa zona ci fosse una necropoli di queste dimensioni.
È stato ipotizzato che nella necropoli fossero sepolti anche individui Sarmati, un'antica popolazione proveniente dall'attuale Russia meridionale[6]. Lo scavo ha suscitato l'interesse di grandi studiosi di fama mondiale tra i quali il celebre antropologo forense Don Brothwell dell'Università di York, scopritore della mummia di Nefertiti. Per l'occasione, l'amministrazione di Quartucciu ha permesso l'apertura di una mostra-museo presso il centro culturale "Ex Casa Angioni", in cui vengono esposti oltre mille reperti trovati a Pill'e Matta. Una copertura della necropoli realizzata (nel 2009) su progetto di David Palterer e Norberto Medardi con Pietro Reali non si limita alla mera protezione del sito ma si propone come un luogo di riferimento storico-culturale per l'intero territorio. Il progetto fa convergere la struttura statica con quella 'metaforica', e se l'esterno confronta come tema l'anastilosi e il 'fuori scala', le flottanti passerelle interne sono sentieri evocativi di suggestioni e memorie.

Nuraghe Nanni Arrù modifica

  • Nuraghe Nanni Arrù risalente al XIII-IX secolo a.C. circa è situato in località Sant'Isidoro.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera ammontava a 260 unità pari al 2% circa della popolazione totale. Le nazionalità principali erano[8]:

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Quartucciu è il campidanese comune.

Geografia antropica modifica

Il territorio comunale comprende anche l'isola amministrativa di Sant'Isidoro, avente una superficie di 17,47 km².

Infrastrutture e trasporti modifica

A Quartucciu il trasporto pubblico di linea è svolto mediante autocorse CTM.

Dal 1893 al 1971 la località fu attraversata dalla tranvia extraurbana Cagliari-Monserrato-Quartu Sant'Elena, esercita dapprima con trazione a vapore e in seguito, incorporata nella rete tranviaria di Cagliari, con tram elettrici.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Giorgio Abis lista civica "eterogenea" Sindaco [9]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Antonio Meloni lista civica Sindaco [10]
13 maggio 2001 8 maggio 2005 Gilberto Pisu lista civica Sindaco [11]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Pierpaolo Fois lista civica Sindaco [12]
30 maggio 2010 10 giugno 2012 Carlo Murru MpA, UDC, PSd'Az, RS Sindaco [13]
10 giugno 2012 11 giugno 2017 Laura Pulga lista civica "Bentu Nou" Sindaco [14]
11 giugno 2017 13 giugno 2022 Pietro Pisu lista civica "Impegno e Rinnovamento" Sindaco [15]
13 giugno 2022 - Pietro Pisu lista civica "Pisu sindaco" Sindaco [16]

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 59 del 27.10.2010
  4. ^ Quartuccio, decreto 1989-06-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
  5. ^ Comune di Quartucciu, Stemma comunale (PDF), Art. 8 – Stemma e Gonfalone.
  6. ^ La necropoli punico-romana di Pill'e Matta (Quartucciu- Cagliari): antropologia e archeologia
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ https://www.tuttitalia.it/sardegna/93-quartucciu/statistiche/cittadini-stranieri-2019/
  9. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  15. ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 13 giugno 2022.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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