Santhià

comune italiano
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Santhià (Santià in piemontese) è un comune italiano di 8 054 abitanti, importante crocevia in provincia di Vercelli, in Piemonte, comunicante con la provincia di Biella e la città metropolitana di Torino, nella Pianura Padana occidentale tra San Germano Vercellese, Cavaglià e Tronzano Vercellese.

Santhià
comune
Santhià – Stemma
Santhià – Bandiera
Santhià – Veduta
Santhià – Veduta
La torre campanaria di Sant'Agata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Vercelli
Amministrazione
SindacoAngela Ariotti (lista civica) dal 05-10-2021
Territorio
Coordinate45°22′N 8°10′E / 45.366667°N 8.166667°E45.366667; 8.166667 (Santhià)
Altitudine183 m s.l.m.
Superficie53,13 km²
Abitanti8 054[2] (31-7-2022)
Densità151,59 ab./km²
FrazioniBosafarinera, Vettignè
Comuni confinantiAlice Castello, Carisio, Casanova Elvo, Cavaglià (BI), Crova, Formigliana, San Germano Vercellese, Tronzano Vercellese
Altre informazioni
Cod. postale13048
Prefisso0161
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT002133
Cod. catastaleI337
TargaVC
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 542 GG[4]
Nome abitantisanthiatesi[1]
Patronosant'Agata
Giorno festivo5 febbraio
MottoCommunitas Oppidi Illustrissimi Sanctæ Agatæ Vulgo Santihià
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Santhià
Santhià
Santhià – Mappa
Santhià – Mappa
Posizione del comune di Santhià all'interno della provincia di Vercelli
Sito istituzionale

Storia modifica

Santhià è stata probabilmente abitata sin dall'età del Bronzo, come dimostrano alcuni ritrovamenti preistorici. La zona fu successivamente abitata dai Liguri e dai Celti libici e passò al dominio romano alla fine del II secolo a.C..

Ricevette le denominazioni di Vicus Viae Longae e poi, in epoca cristiana, fu dedicata a Sancta Agatha, di cui si deriva il nome attuale. Con questa denominazione è menzionata in un documento dell'anno 999, per il quale Ottone III cedeva al Vescovo Leone di Vercelli alcuni territori e beni, tra i quali tutto l'oro della contea di "Sancte Agathe". Rimase sotto il dominio dei Vescovi di Vercelli fin quando fu conquistata dai Visconti di Milano. Nel 1377 la città si consegnò ad Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde.

In epoca rinascimentale e barocca Santhià fu frequente scenario di battaglie tra francesi e spagnoli, in particolare durante la guerra tra Francesco I di Francia e Carlo V (il cui Gran Cancelliere era Mercurino Arborio di Gattinara), con notevoli sofferenze per la popolazione[5].

Nel corso della seconda guerra mondiale, tra il 1941 e il 1943, Santhià fu uno dei comuni del Piemonte adibiti a località di internamento libero per ebrei stranieri. Vi soggiornarono a regime di domicilio coatto due coppie di profughi provenienti dai Balcani.[6] Con l'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana, i Rosenfeld riuscirono a sfuggire alla cattura rifugiandosi a Quittengo, mentre i Weisskopt vennero arrestati e deportati alla morte a Auschwitz.[7]

Tra il 30 aprile ed il 1º maggio 1945, con la seconda guerra mondiale ormai conclusa, la cittadina venne assaltata e saccheggiata dalla 5. Gebirgs-Division nazista, reparto resosi responsabile poche ore prima della strage di Grugliasco e Collegno. Nel corso delle operazioni vennero massacrate una cinquantina di persone tra partigiani e civili[8].

Simboli modifica

Lo stemma di Santhià è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 7 aprile 1937.[9]

«D’argento, alla croce di rosso; alla bordura d’argento, con la legenda COMMUNITAS OPPIDI ILL.MI S. AGATAE VULGO SANTHIÀ. Lo scudo di forma sannitica sormontato dalla corona gentilizia e contornato da due rami di quercia e d’alloro decussati in punta ed annodati da un nastro dai colori nazionali.»

Il gonfalone municipale è un drappo partito di bianco e di rosso ed è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 20 aprile 1960.[9]

Onorificenze modifica

Santhià è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[10]:

«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 29 ottobre 1997

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose

 
La chiesa di Sant'Agata inserita fra il Comune (anno 1719) e la torre campanaria alta 35 mt. La facciata è neoclassica con ampio pronao a 6 colonne

Le parti più antiche sono il campanile Romanico del XII secolo e la cripta di Santo Stefano, che a partire dal VII secolo divenne secondaria rispetto alla nuova chiesa di Sant'Agata fatta edificare dalla regina longobarda Teodolinda che vi trasferì le reliquie della martire.

 
La cripta di Santo Stefano, a testimonianza di una chiesa antica  risalente al secolo XII. L'altare del sec. XV sorretto da due capitelli a fogliame

La cripta è l'unica testimonianza di antico edificio religioso edificato in precedenza. Presenta due file di colonne, tre piccole navate e volte a crociera. Nella collegiata è presente, all'interno, il Polittico di Sant'Agata, opera di Gerolamo Giovenone, sono altresì conservati due organi: il monumentale Serassi 1861[11] op. 654 sulla bussola d'ingresso, e un "Marzi" 2019 (ricostruzione di uno strumento di scuola Varesina del 1850ca) nell'abside del Coro. All'interno pitture di Luigi Hartmann (1807-1884).

 
Collegiata Sant'Agata: l'interno con il pulpito ligneo, le  decorazioni e in fondo, l'organo
 
L'altare principale dove sotto si trova l'antica cripta
  • La chiesa-oratorio in piazza S. Rosario, subito dietro l'abside di Sant'Agata. Chiusa al culto nel 1960, divenne cinema parrocchiale, poi dal 1980 salone e deposito. Il campanile è in stile barocco piemontese.
 
Ex chiesa del S. Rosario, accanto le rovine della caserma dei Carabinieri Reali di epoca precedente al 1942, quando i militari si trasferirono nella sede attuale. Fu adibita anche come prigione con celle per i fermati.[12]
  • Chiesa SS. Trinità, nella omonima via (si congiunge con via Ospedale, dove si trova l'antico Ospedale di San Salvatore), edificio del sec. XVº, restaurato, a due navate, fondata dalla confraternita della SS. Trinità (1497) in seguito assieme con quella dei Santi Apostoli (1579) fusesi nel 1634 nella Arciconfraternita della SS. Trinità'.[13]
  • La chiesa di San Grato, originariamente risalente al 1667, in via Pascoli.[14] Fu un oratorio fondato da eremiti laici nominati dalla collegiata di Santhià. Venne ampliato nel 1761 utilizzando i materiali della vicina chiesa della Misericordia poi demolita.  Contiene affreschi del sec. XVII. Vicino fu costruita (1978) la nuova chiesa di San Grato con un grande oratorio.
 
La chiesa antica di San Grato, in via Pascoli
  • Chiesa della Madonna Trovata, in via Ticino, zona di campagna,[15] sulla strada per Tronzano e Torino. Il nome deriva probabilmente dai trovatori medievali. Risale al 1440, fu fatta erigere dal parroco dell'epoca Simone Pietro, un biellese.  Gli affreschi che erano qui conservati furono collocati nella chiesa antica del Santuario di Oropa.
 
Chiesa Madonna trovata in via Ticino
 
Gli interni delle chiesetta Madonna trovata, all'interno un affresco che mostra Martino che porge il mantello. È similare a quello di Oropa
  • Antica chiesa di San Rocco: sorge su un precedente luogo di culto pagano. Si trova al di là della stazione. Fu rinvenuto un frammento di un affresco nella zona dell'altare  datato XV sec. L'oratorio fu distrutto fra il 1500 e il secolo successivo nel periodo delle guerre che coinvolsero Santhià, città che fu poi ricostruita due volte. Nei pressi delle fondamenta sono emerse alcune sepolture durante i lavori di ristrutturazione.
 
San Rocco in c.so Vercelli a fianco della SP 143

Architetture civili

  • Il palazzo del Comune (accanto alla chiesa di Sant'Agata) fatto edificare nel 1719, prima ospitava un edificio alto, andato perduto nel 1412, distrutto durante le varie battaglie feudali. Rimasto senza un palazzo comunale per oltre 300 anni ebbe diverse sedi presso privati in modo alternato.
  • Il castello di Vettignè, sito nell'omonima frazione che tra il XVIII e il XIX secolo fu comune autonomo, fu costruito nel XV secolo presso il crocevia tra la Via Svizzera e la Via Francigena. Il toponimo di Vettignè deriva infatti dal vectigal, ossia il dazio richiesto ai viandanti per ottenere il diritto di passaggio. Il castello versa in stato di quasi abbandono da quando nel 1960 è iniziato il progressivo spopolamento della frazione. Fu ampliato a partire dal 1850.
  • Il castello (o Palazzo) del Capitano[16] [17] è la parte rimasta di una casaforte del secolo XV. Fu la sede del capitanato di Santhià, istituito da Amedeo VI di Savoia nel 1375. Il primo capitano fu Uberto Gozzano de Ast. All'interno è conservato un affresco della patrona, Sant'Agata
 
Il Palazzo del Capitano
  • Antico ospedale di San Salvatore. Nel 1802 fu un monastero. Dal 1817 adibito ad ospedale intitolato San Salvatore. Tale funzione deriva dal fatto che in epoca medievale l'accoglienza dei pellegrini da parte dei monaci comprendeva le cure mediche. La navata neoclassica è ora denominata come Auditorium San Francesco: restaurata, viene usata per mostre. All'interno si trova un chiostro che deve essere restaurato.[18]
 
L'antico ospedale San Salvatore accanto alla chiesa della SS. Trinità (XV sec.)
  • Il palazzo dei conti de Rege di Donato, sulla via principale dei negozi, nel centro storico, corso Nuova Italia. Si è  pensato prima che avesse ospitato Napoleone e che si fosse affacciato dal balcone sul corso principale al passaggio delle sue truppe di ritorno dal San Bernardo. Dopo ricerche storiche questo avvenimento è stato messo in forte dubbio e la targa prima apposta sulla balconata è stata rimossa.
 
Il palazzo nel centro storico. Nel cerchio il balcone dove si pensava che si fosse affacciato Napoleone Bonaparte (1800)
  • Casa Turrita o la Torre di Teodolinda rifacimento di torre longobarda  del XIV secolo e che nulla ha a che fare con la regina da cui prese il nome.
 
La casa Turrita: torre di avvistamento longobarda risalente al sec. XIV

L'edificio limitrofo ospitò la corte ducale dei Savoia, rifugiatasi in questa città per fuggire dalla peste che infestava Torino. Per tale motivo Santhià (che non fu colpita dal morbo) fu sede anche del senato sabaudo e della zecca.

 
L'edificio frontale (la torre si può intravedere sul retro) che accolse la corte Ducale dei Savoia
  • Antico palazzo dei vescovi, nella omonima viuzza, centro storico. Oggi casa privata.
 
L'antico palazzo dei Vescovi (diocesi di Vercelli), ora casa privata nell'omonimo vicolo.
 
Il portone e la targa nel centro storico al nr. 114

Alcuni di questi monumenti furono purtroppo bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale e demoliti nel corso del XIX secolo in occasione del riassetto del centro storico.

Via Francigena modifica

 
Cartello indicatore Via Francigena nei pressi della Stazione ferroviaria

Il territorio comunale ed il concentrico di Santhià sono una tappa importante del tracciato storico della Via Francigena, proveniente da Roppolo e Cavaglià e dirigentesi successivamente verso San Germano Vercellese e Vercelli[21].

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[22]

Cultura modifica

Eventi modifica

Il Carnevale Storico di Santhià è il più antico carnevale del Piemonte, del quale si ha traccia almeno fin dal 1328[23].

Infrastrutture e trasporti modifica

Data la sua localizzazione geografica Santhià è punto di incrocio tra varie autostrade e linee ferroviarie. Si trova infatti alla biforcazione tra l'A4 Torino-Trieste con due raccordi che la collegano alle autostrade A26 e A5, rispettivamente: la diramazione A26-A4 Stroppiana-Santhià e la diramazione A4/A5 Ivrea-Santhià.

Per quanto riguarda il trasporto ferroviario è situata sull'asse Torino-Milano e dalla stazione si dipartono le linee per Biella e per Arona (dal 2012 senza traffico).

Tra il 1882 e il 1933 Santhià fu capolinea di una tranvia a vapore per Ivrea.

Amministrazione modifica

 
Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2006 2011 Gilberto Canova centrodestra Sindaco
2011 2021 Angelo Cappuccio lista civica Sindaco
2021 in carica Angela Ariotti lista civica Sindaco

Sport modifica

Santhià dispone di un campo di atletica, predisposto per vari tipi di sport

Calcio modifica

L'A.S.D Santhià Calcio, fondato nel 1903, nei tardi anni sessanta ha disputato alcuni campionati di Promozione, allora massimo livello regionale. Ritornato in promozione nella stagione 2000-2001, è stato successivamente promosso in Eccellenza nel 2005 e nel 2009-'10 ha avuto accesso alla Serie D, per ripescaggio. Il colore sociale è il granata, con bordi bianchi.

Il campo sportivo comunale "Pairotto" ha una tribuna da 500 spettatori.

Cronistoria modifica

Cronistoria del Santhià Calcio
  • 1963-64 - 1° in Seconda Categoria. Promosso in Prima Categoria.
  • 1964-65 - 14º nel girone A di Prima Categoria Piemonte.
  • 1965-66 - 10º nel girone A di Prima Categoria Piemonte.
  • 1966-67 - 16º nel girone A di Prima Categoria Piemonte. Retrocesso ma ripescato a completamento degli organici.
  • 1967-68 - 3º nel girone A di Prima Categoria Piemonte. Ammesso alla nuova Promozione.
  • 1968-69 - 11º nel girone unico di Promozione Piemonte.
  • 1969-70 - 8º nel girone unico di Promozione Piemonte.
  • 1970-71 - 17º nel girone unico di Promozione Piemonte. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 2000-01 - 1º nel girone B della Prima Categoria. Promosso in Promozione.
  • 2001-02 - 12º nel girone D di Promozione Piemonte. Vince i play out contro la Junior M.Giraudi per 2-0 e 0-1.
  • 2002-03 - 4º nel girone B di Promozione Piemonte.
  • 2003-04 - 4º nel girone A di Promozione Piemonte.
  • 2004-05 - 1º nel girone A di Promozione Piemonte. Promosso in Eccellenza.
  • 2005-06 - 13º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte. Vince i play out contro lo Sparta Vespolate per 2-1 e 0-0.
  • 2006-07 - 7º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte.
  • 2007-08 - 8º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte.
  • 2008-09 - 9º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte.
  • 2009-10 - 2º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte. Perde il 1º turno degli spareggi nazionali contro la Fersina Perginese per 3-2 e 0-2. Ripescato in Serie D.
  • 2010-11 - 6º nel girone A di Serie D.
  • 2011-12 - 3º nel girone A di Serie D. Perde la finale play off intergirone contro la Lavagnese per 0-4.
  • 2012-13 - 2º nel girone A di Serie D. Esce al quarto turno dei playoff contro la Virtus Vecomp Verona ai rigori.
  • 2013-14 - 17º nel girone A di Serie D. Retrocesso in Eccellenza.
  • 2014-15 - 7º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte.
  • 2015-16 - 16º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte. Perde i play out contro la Saint-Christophe Vallée d'Aoste. Retrocesso in Promozione.
  • 2016-17 - 16º nel girone B di Promozione Piemonte. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 2017-18 - 9º nel girone B di Prima Categoria Piemonte.
  • 2018-19 - 1º nel girone B di Prima Categoria Piemonte. Promosso in Promozione.
  • 2019-20 - 9º nel girone A di Promozione Piemonte.
  • 2020-21 - Campionato bloccato per la pandemia Covid-19.
  • 2021-22 - 15º nel girone A di Promozione Piemonte. Retrocesso in Prima Categoria.

Note modifica

  1. ^ Nomi d'Italia, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2009, p. 362.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2022 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Vid.: Giovanni Aguzzi, Gli assedi e le occupazioni francesi e spagnole di Santhià nei secoli XVI, XVII e XVIII, Santhià, Grafica Santhiatese, 2005.
  6. ^ Bernard Rosenfeld e la moglia Clara Donnath; Alois Weisskopf e la moglie Ida Witzmann. Ebrei stranieri internati in Piemonte.
  7. ^ Le circostanze e il luogo esatto dell'arresto dei coniugi Weisskopf non sono conosciute. Dall'archivio del CDEC risulta solo che furono arrestati il 24 gennaio 1944 in provincia di Vercelli, trasferiti a Milano e di lì ad Auschwitz il 30 gennaio 1944. CDEC Digital Library.
  8. ^ Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - Santhià, 29.04-01.05.1945
  9. ^ a b Santhià, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 dicembre 2021.
  10. ^ Istituto Nastro Azzurro [collegamento interrotto], su istitutonastroazzurro.it.
  11. ^ Santhià, collegiata Sant'Agata, Organo 1861, su catalogo.beniculturali.it.
  12. ^ Attualmente è di proprietà Asl. La parrocchia vorrebbe abbatterla per farne un parcheggio
  13. ^ santhiaturismo.it, https://www.santhiaturismo.it/cosavedere/chiesa-ss-trinita/.
  14. ^ Dista quasi 2 km. dalla Collegiata di Sant'Agata
  15. ^ A circa 2 km. dalla Collegiata di Sant'Agata
  16. ^ Ospita la sede della locale ProLoco
  17. ^ Inaugurazione della nuova sede della ProLoco in Santhià, presso il Palazzo del Capitano, su prolocosanthia.it, 14 aprile 2034.
  18. ^ Andrea Borasio, Santhià, inaugurato nuovo complesso di San Francesco, su vercellinotizie.it, 12 giugno 2023.
  19. ^ La casa di sant'Ignazio da Santhià, su santhiaturismo.it. URL consultato il 19 novembre 2023.
  20. ^ Cascina La Mandria, su santhiaturismo.it.
  21. ^ Tappa 08 - Da Viverone A Santhià – Via Francigena - sito ufficiale
  22. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  23. ^ Carnevale Storico di Santhià, su carnevaledisanthia.com. URL consultato il 29 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2008).

12. ^ La panchina del parcheggio del pellico, fu la storica sede di ristoro di grandi amici.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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