Marcellino e Pietro

santi cristiani e martiri
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I santi Marcellino e Pietro (morti a Roma nel 304), rispettivamente presbitero ed esorcista della Chiesa romana, sono venerati ab antiquo come santi dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa per aver subito il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano.

Santi Marcellino e Pietro
Martirio dei Santi Marcellino e Pietro, illustrazione da Speculum Historiale (XV secolo).
 

Martiri

 
NascitaRoma, metà del III secolo
MorteRoma, 304
Venerato daChiesa cattolica, Chiesa ortodossa
Santuario principaleChiesa dei Santi Marcellino e Pietro, Roma; Abbazia, Seligenstadt
Ricorrenza2 giugno
AttributiRappresentati come uomini di mezza età, con la tonsura, mentre mantengono tra le mani un rotulo o una corona e la palma del martirio; imberbi, affiancati da San Pollione
Patrono diSeligenstadt, Lausdomini, Piedimonte Matese, San Marcellino e Monteodorisio

Agiografia modifica

Secondo la passio scritta da papa Damaso I (366 - 384), i due vennero condotti in un luogo chiamato Selva Nera (poi ribattezzato Silva Candida, sulla via Cornelia) e decapitati dopo essere stati sottoposti a varie torture; i loro corpi sarebbero stati ricomposti dalla matrona Lucilla e deposti nelle catacombe Ad Duas Lauros (oggi a Torpignattara), sulla via Labicana. Alla loro agiografia è legata quella dei santi martiri Artemio, Candida e Paolina, da loro convertiti e battezzati.

Culto modifica

Sul luogo della loro sepoltura, papa Siricio fece erigere una basilica, detta appunto basilica dei Santi Marcellino e Pietro, poi divenuta anche sede di titolo cardinalizio.

Le loro reliquie vennero inviate in Francia da papa Gregorio IV e vennero poi traslate nell'abbazia di Seligenstadt sul Meno, presso Magonza, da Eginardo, consigliere di Carlo Magno, ed autore dell'opera De Translatione et miraculis sanctorum Marcellini et Petri (La traslazione ed i miracoli dei santi Marcellino e Pietro). Un frammento osseo di san Marcellino è conservato nella chiesa di San Giovanni Battista a Monteodorisio.

Non tutte le reliquie di San Marcellino erano state portate in Germania. Alcune erano rimaste a Roma. Durante il trasporto si osservò che il cuscino con le ossa del martire era più piccolo dell'altro di S. Pietro. Nell'849 quel che era rimasto della catacomba fu trasferito dentro Roma da Papa Leone IV.

Una porzione del cranio attribuito a San Marcellino fu donato nel 1641 dal vescovo di Alife Pietro Paolo de' Medici della Casa granducale di Toscana che la portò a Piedimonte Matese, e l'anno dopo la donò alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. L'Università di Piedimonte lo elesse patrono nel 1643 ed il 26 agosto 1645 Papa Urbano VIII lo proclamava " Avvocato e difensore dei piedimontesi presso Dio".

I santi Marcellino e Pietro ebbero grande popolarità nei primi secoli del cristianesimo, tanto che i loro nomi vengono citati nel Canone romano.

Memoria liturgica il 2 giugno.

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