Basilica di Santa Maria degli Angeli

edificio religioso di Assisi
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La basilica di Santa Maria degli Angeli è una chiesa, di rito cattolico romano, sita ad Assisi, nella frazione omonima, costruita su progetto di Galeazzo Alessi con interventi di Jacopo Barozzi da Vignola a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Ha la dignità di Basilica papale e al suo interno è presente la Porziuncola, la cappella dove si raccoglieva in preghiera Francesco d'Assisi, e per questo centro della spiritualità francescana. In cima alla facciata del tempio spicca la statua della Madonna in bronzo dorato modellata dal Colasanti e fusa dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze.

Papale Basilica Minore di Santa Maria degli Angeli
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneUmbria
LocalitàAssisi
IndirizzoPiazza della Porziuncola, Santa Maria degli Angeli, - Assisi
Coordinate43°03′28.04″N 12°34′51.92″E / 43.05779°N 12.58109°E43.05779; 12.58109
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria degli Angeli
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Consacrazione1679
ArchitettoGaleazzo Alessi
Il Vignola
Stile architettonicobarocco, manierista
Inizio costruzione1569
Completamento1679
Sito webSito ufficiale
 Bene protetto dall'UNESCO
Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iii) (iv) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2000
Scheda UNESCO(EN) Assisi, the Basilica of San Francesco and Other Franciscan Sites
(FR) Scheda

Storia[1] modifica

Per volere di papa Pio V, al fine di custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito[2] e del Roseto[3] e altri luoghi resi sacri dalla memoria di san Francesco, e accogliere i tanti pellegrini che da ogni luogo si recavano a visitarli, tra il 1569 e il 1679 venne edificata la grande Basilica di S. Maria degli Angeli. Il progetto originario di Galeazzo Alessi (1512-1572) era caratterizzato da una rigorosa semplicità strutturale, conforme all'ideale francescano di povertà.

I forti eventi tellurici che scossero l'Umbria nel 1832 provocarono danni gravissimi alla basilica. Al termine di un lungo e complesso restauro, diretto dall'architetto Luigi Poletti, essa fu riaperta al culto l'8 settembre del 1840. La facciata, ispirata al barocco romano, venne rielaborata radicalmente su un progetto di Cesare Bazzani, con l'intento di conferirle una monumentalità degna dell'importanza del Santuario: fu inaugurata l'8 giugno 1930 e alla sua sommità collocata un'imponente statua della Vergine in bronzo dorato, opera dello scultore Guglielmo Colasanti (Terni 1889+1944). Della costruzione originale dell'Alessi rimasero la cupola e l'abside.[4]

Descrizione modifica

«Frate Francesco, quanto d'aere abbraccia
questa cupola bella del Vignola
dove incrociando a l'agonia le braccia
nudo giacesti su la terra sola!»

Interno modifica

La Basilica, a croce latina, è lunga 126 metri e larga 65. L'interno della basilica, a tre navate, ha uno stile essenziale e semplice. Questo dovuto al fatto di dare maggiore risalto all'opera d'arte di maggior importanza che racchiude: la Porziuncola.

 
Panorama con la cupola
 
La cupola di Galeazzo Alessi
 
Statua della Vergine sulla facciata
 
Navata centrale con la Porziuncola

La Porziuncola modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Porziuncola.

È la piccola chiesetta contenuta all'interno della grande Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, nonché uno dei luoghi francescani più importanti: tra le sue mura, san Francesco comprese la sua vocazione, accolse santa Chiara e i primi frati, ricevette il Perdono di Assisi. La chiesetta divenne uno dei luoghi prediletti dal santo.[5]

Cappella del Transito modifica

Sempre all'interno della Basilica si trova tale cappella. In origine era l'infermeria del convento originario, la sua fama è data dal fatto che qui san Francesco morì il 3 ottobre 1226 e finì di comporre il Cantico delle creature.[6] Per celebrare tali eventi, nel 1886, Domenico Bruschi effettuò degli affreschi raffiguranti la morte di san Francesco e i suoi funerali. Vi sono, inoltre, ulteriori affreschi raffiguranti santi e beati francescani, eseguiti da un allievo del Perugino: Giovanni di Pietro, detto Spagna. In una teca è custodito un dono fatto da papa Pio IX alla confraternita: il cingolo di san Francesco.[6]

 
Particolare dell'interno
 
Concessione dell'indulgenza, affresco di Tiberio d'Assisi.

Il roseto modifica

Alla destra dell'abside della basilica, si trova il roseto. Tale luogo è famoso per un avvenimento che ha coinvolto san Francesco: una notte, infatti, il Santo, preso da forti dubbi e dal rimorso del peccato, si rotolò nudo nel roseto spinoso. Tale roseto, narra la tradizione, al contatto con il corpo del Santo perse tutte le spine così da non arrecargli alcun danno. Ancora oggi il roseto fiorisce senza spine.

Nel roseto, oltre ad essere presente un'infinità di rose di diversi colori e qualità, è presente una statua in bronzo di Vincenzo Romigno (1916), che ricorda l'episodio di una pecorella donata a Francesco che egli accettò volentieri, per la sua semplicità e innocenza.

La cappella delle rose modifica

Questa originariamente era la dimora di San Francesco, nel 1260; per volontà di san Bonaventura da Bagnoregio la si trasformò in cappella.

L'interno della piccola cappella è divisa in due vani su livelli diversi, ed è impreziosito da affreschi del XVI secolo di Tiberio di Diotallevi di San Francesco, conosciuto come Tiberio d'Assisi.

I dipinti nel livello inferiore della Cappella riproducono i cinque quadri della Pala d'altare di Prete Ilario da Viterbo, situata in Porziuncola; quelli nel livello superiore ritraggono san Francesco con i suoi primi 12 compagni e alcuni santi francescani, tra cui santa Chiara, san Bonaventura e san Bernardino.

Sotto la Cappella si apre una sorta di grotta all'interno della quale si trovano una statua del Santo in preghiera e i resti delle travi che formarono il pulpito dal quale egli annunciò la grande Indulgenza della Porziuncola.

Organi a canne modifica

Organo maggiore modifica

Nell'abside, si trova l'organo a canne Mascioni opus 802[7], costruito nel 1961 riutilizzando parte del materiale fonico del precedente organo costruito nel 1932 dall'organaro Libero Rino Pinchi di Foligno. Lo strumento, a trasmissione integralmente elettrica, ha una consolle indipendente con quattro tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32. Il materiale fonico è diviso in tre corpi differenti, due ai lati dell'altare maggiore ed uno nella cupola. La consolle permetteva, inoltre di comandare anche l'organo Morettini[8] (1898), poi rimosso nel 1999.

Organo della navata modifica

Sotto l'ultima arcata tra la navata centrale e la navata laterale sinistra, si trova l'organo a canne Pinchi opus 416[9], costruito nel 2000 riutilizzando il materiale fonico dell'organo Morettini del 1840, fino al 1999 collegato alla consolle dell'organo maggiore, che era installato su una cantoria presente sopra la Cappella del Transito e rimossa per motivi statici dopo il sisma del 1997.

Lo strumento, a trasmissione mista, meccanica per i manuali e il pedale, elettrica per i registri e le combinazioni, ha due tastiere di 58 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 30.

Organo della cappella del Santissimo Sacramento modifica

Nella cappella del Santissimo Sacramento, si trova un organo a canne, costruito negli anni settanta del XX secolo dalla ditta organaria Pinchi[10].

Lo strumento, proveniente dalla chiesa del seminario, è a trasmissione integralmente elettrica, con due tastiere di 56 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 30.

Organo positivo modifica

Nella basilica si trova anche un organo positivo mobile, costruito negli anni ottanta del XX secolo dalla ditta organaria Pinchi[11] ispirandosi agli strumenti italiani barocchi.

A trasmissione integralmente meccanica, ha un'unica tastiera di 56 note con prima ottava cromatica estesa ed una pedaliera a leggio di 18 note, priva di registri propri e costantemente unita al manuale e anch'essa con prima ottava cromatica estesa.

Organo della cripta modifica

L'organo a canne della cripta è un organo positivo barocco costruito nel XVII secolo[12].

A trasmissione integralmente meccanica, ha un'unica tastiera di 45 note con prima ottava scavezza ed una pedaliera a leggio scavezza di 9 note priva di registri propri e costantemente unita al manuale.

Fontana dei Pellegrini modifica

La Fontane dei pellegrini, con 26 prese d‘acqua, sul lato sinistro esterno, fu donata dai Medici di Firenze nel 1610. L‘interno a tre navate, con una serie di cappelle laterali, si conclude con un transetto e un lungo coro con abside semicircolare.

Il Museo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo di Santa Maria degli Angeli.

Cronotassi dei legati pontifici modifica

Note modifica

  1. ^ Sintesi tratta dal sito ufficiale della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, su porziuncola.org. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  2. ^ Transito, su porziuncola.org. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  3. ^ Roseto, su porziuncola.org. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2015).
  4. ^ Umbria, p. 314
  5. ^ Copia archiviata, su porziuncola.org. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2013).
  6. ^ a b Informazioni tratte dal sito ufficiale Archiviato il 29 giugno 2015 in Internet Archive.
  7. ^ L'organo maggiore
  8. ^ L'organo Morettini
  9. ^ Opus 416 - Assisi (Pg) - Patriarcale Basilica di S. Maria degli Angeli in Porziuncola (PDF), su pinchi.com. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2019).
  10. ^ L'organo della cappella del Santissimo Sacramento, su marcovalentini.it. URL consultato il 10 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  11. ^ L'organo positivo, su marcovalentini.it. URL consultato il 10 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  12. ^ L'organo della cripta, su marcovalentini.it. URL consultato il 10 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
  13. ^ In virtù del motu proprio Totius orbis di papa Benedetto XVI: cfr. Acta Apostolicae Sedis, 97 (2005), pp. 1017-1019.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Umbria, Milano, Touring Club Italiano, Milano 2009. ISBN 978-88-365-4931-3.
  • Luciano Canonici-Gianmaria Polidoro, La Basilica Patriarcale di Santa Maria degli Angeli (Assisi), La Porziuncola, Assisi 1970.

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Collegamenti esterni modifica

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