La scifocrinite (gen. Scyphocrinites) è un echinoderma estinto, appartenente ai crinoidi. Visse tra il Siluriano superiore e il Devoniano inferiore (circa 416 - 412 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Africa, Asia e Nordamerica.

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Scyphocrinites
Fossili di Scyphocrinites elegans provenienti dal Marocco
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Echinodermata
Subphylum Pelmatozoa
Classe Crinoidea
Sottoclasse Camerata
Ordine Monobathrida
Famiglia Scyphocrinitidae
Genere Scyphocrinites

Descrizione modifica

 
Fossile di Scyphocrinites. In evidenza il calice e le braccia

Questo animale era dotato di un lungo stelo, ma al contrario della maggior parte dei suoi parenti questo non era ancorato al fondale marino, bensì a una struttura bulbosa dotata di cirri, nota come lobolite. Questa struttura, precedentemente descritta come un genere di crinoide a sé stante (Camarocrinus), era un organo di galleggiamento che consentiva a Scyphocrinites di fluttuare nell'acqua. Scyphocrinites era dotato di un calice formato da numerose piastre a forma di stella, che sorreggevano numerose braccia pinnulate con le quali l'animale si procurava il cibo.

Classificazione modifica

Scyphocrinites venne descritto per la prima volta nel 1833 da Zenker. I fossili di questo crinoide sono molto diffusi in numerose parti del mondo, e si rinvengono in quattro continenti (Europa, Asia, Africa e Nordamerica). In Africa del Nord (Marocco) si rinvengono gli esemplari migliori, a volte in associazione di più esemplari. La specie più nota è Scyphocrinites elegans.

Scyphocrinites apparteneva all'ordine estinto dei Monobathrida (sottoclasse dei Camerata), ed è uno dei pochissimi crinoidi dotati della struttura galleggiante nota come lobolite. Altri crinoidi dotati di questa struttura sono Marhoumacrinus e Carolicrinus, della famiglia Marhoumacrinidae, dotati però di un lobolite privo di cirri.

Paleobiologia modifica

Scyphocrinites probabilmente fluttuava nell'acqua nutrendosi di piccole particelle di cibo che catturava grazie alle lunghe braccia pinnulate, e veniva trasportato dalle correnti grazie al suo organo galleggiante. È possibile che la grande distribuzione geografica di questo genere fosse dovuta proprio a questo stile di vita.

 
Fossili di Scyphocrinites sp.

Bibliografia modifica

  • Springer, F. (1917): On the crinoid genus Scyphocrinus and its bulbous root Camarocrinus. - Smithsonian Inst. Publ., 2440, 1-74. Washington, D.C.
  • Haude, R., 1972: Bau und Funktion der Scyphocrinites-Lobolithen. Lethaia 5, 95– 125
  • Haude, R. (1992): Scyphocrinoiden, die Bojen-Seelilien im hohen Silur - tiefen Devon. - Palaeontographica, Abt.A, 222 (4-6): 141-187. Stuttgart.
  • R. J. Prokop, and V. Petr. 1994. A note on the phylogeny of scyphocrinitid crinoids. Acta Universitatis Carolinae, Geologica 31-36

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