Il seapunk è stato una sottocultura online di breve durata nata nel 2011.[2][3]

Seapunk
Origini stilisticheSouthern hip hop, R&B, drum and bass, pop, house, new age, chiptune
Origini culturali2011, Tumblr, Twitter
Strumenti tipiciComputer
PopolaritàMolto bassa, ma ha avuto un picco di notorietà nei primi anni 2010.
Sottogeneri
icepunk, slimepunk
Generi correlati
vaporwave,[1] witch house
Categorie correlate
Gruppi musicali seapunk · Musicisti seapunk · Album seapunk · EP seapunk · Singoli seapunk · Album video seapunk

Il seapunk viene spesso associato a una moda di abbigliamento a tema acquatico, alla net art in 3D e a riferimenti alla cultura popolare degli anni novanta. L'avvento del seapunk ha anche generato un microgenere di musica elettronica con elementi southern hip-hop, pop e R&B anni novanta. Sebbene avesse acquisito una popolarità limitata su Internet, alcune testimonianze affermano che abbia sviluppato una scena club a Chicago. Non va confuso con il surf punk.

Storia modifica

 
Ragazze in abiti seapunk

Il seapunk è nato come fenomeno di Internet su Tumblr agli inizi del 2011. Il termine "seapunk" è stato coniato da DJ Lil Internet nel 2011, quando ha umoristicamente affermato su Twitter: "Giacca di pelle seapunk con cirripedi dove si trovano le borchie".[4] Nel dicembre 2011, il Cluster Mag ha descritto la nascita del seapunk nei media elettronici e ha citato il musicista Pictureplane, che ha descritto il seapunk come "un fenomeno nato dagli universi di Tumblr e Twitter, perlopiù basato su Internet, e nato come mezzo per descrivere un'estetica di vita che ha a che fare con tutto ciò che è oceanico e marino."[5] Diverse pop star come Rihanna, Lady Gaga e Taylor Swift si sono appropriate in qualche occasione dell'estetica seapunk durante il suo breve periodo di notorietà.[6] Lo stile è stato dimenticato agli inizi degli anni 2010.[2]

Estetica modifica

L'estetica digitale seapunk si ispira a quella della net art in 3D degli anni '90 e si caratterizza per le immagini in movimento dai colori al neon e per le forme geometriche rotanti che fluttuano sopra oceani blu o verdi. Le immagini seapunk pubblicate su Tumblr sono spesso contrassegnate con l'hashtag #Seapunk.

I seapunk indossano vivaci abiti color verde, blu, turchese, ciano o acquamarina,[6] con decorazioni nautiche che possono essere sirene o delfini, occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer, gioielli decorati da conchiglie, piume, camicie in tartan associate alla sottocultura del surf, cappellini da baseball, cravatte, giacche di plastica trasparente e cappelli da marinaio. Fanno parte dell'estetica seapunk altri simboli come yin e yang, smile e riferimenti agli anni novanta.[7] I seapunk si tingono spesso i capelli con colori come il turchese, il lilla e il blu marino.[8]

Stile musicale modifica

Miles Raymer del Chicago Reader ha descritto la musica seapunk come "uno stile che incorpora frammenti house anni '90, gli ultimi 15 anni di pop e R&B e l'ultimo southern-trap rap, tutto sovrapposto a un'energia paonazza e narcotica che ricorda la new-age e mix hip hop tritati e spezzati in misura approssimativamente uguale."[9] Secondo quanto ha riportato il New York Times, il seapunk costituirebbe un piccolo sottogenere musicale che fonde witch house, chiptune, drum and bass e Southern rap. Lo stesso quotidiano ha anche notato che alcune tracce seapunk remixano brani di artisti R&B come Beyoncé e Aaliyah.[4] Agli inizi del 2012, la rivista Dazed descrisse lo stile in un articolo che presenta un'intervista a Lily Redwine/Ultrademon.[10] Il Chicago Reader ha affermato che si sarebbe sviluppata una scena seapunk a Chicago.[9] Fra gli artisti del seapunk si contano Azealia Banks, Grimes, Blank Banshee, Isaiah Toothtaker, Slava e Unicorn Kid.[11][12] L'estetica seapunk ha inoltre dato origine ad altri sottogeneri come lo slimepunk e l'icepunk.[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) Is Vaporwave The Next Seapunk?, su thump.vice.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  2. ^ a b (EN) The Definitive Guide to Hipster Music Genres, su vice.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  3. ^ il seapunk secondo ultrademon, su i-d.vice.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  4. ^ a b c (EN) Little Mermaid Goes Punk, su nytimes.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  5. ^ (EN) The Abyss: #seapunk #splishsplash #oceangang, su theclustermag.com. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2015).
  6. ^ a b (EN) Youth subcultures: what are they now?, su theguardian.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  7. ^ (EN) Seapunks Salty Over Rihanna and Azealia Banks' 'Net Aesthetics, su spin.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  8. ^ (EN) Merman colour is the next big thing in men’s hair, su metro.co.uk. URL consultato il 23 luglio 2018.
  9. ^ a b (EN) The week seapunk broke, su chicagoreader.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  10. ^ (EN) Katia Ganfield, Seapunk: A new club scene intent on riding sub-bass sound waves into the future, in Dazed & Confused, gennaio 2012.
  11. ^ (EN) Lana Del Rey + Jhene Aiko, su timeout.com. URL consultato il 23 luglio 2018.
  12. ^ (EN) Seapunk: Scenester in-joke or underground art movement?, su spin.com. URL consultato il 23 luglio 2018.

Collegamenti esterni modifica