Secondigliano

quartiere di Napoli

Secondigliano è un quartiere dell'area settentrionale di Napoli, facente parte della VII municipalità di Napoli, insieme ai quartieri di Miano e San Pietro a Patierno.

Secondigliano
Panoramica di Corso Secondigliano nel 2017
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Città Napoli
CircoscrizioneMunicipalità VII
Data istituzione4 luglio 1926
Codice postale80137
Superficie2,94 km²
Abitanti42 827 ab.
Densità14 567,01 ab./km²
Nome abitantisecondiglianesi
Patronosanti Cosma e Damiano
Giorno festivo19 settembre di san Gennaro (patrono del comune di Napoli), 26 settembre di Santi Cosma e Damiano (celebrato nel quartiere)
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Geografia antropica modifica

Confina a nord-ovest con il quartiere di Scampia (Traversa Roma verso Scampia, Via Roma verso Scampia, Via Miano), ad ovest con il quartiere di Miano (Via comunale Acquarola, Corso Secondigliano, Via Abate Gioacchino, Via Monte Grappa, Via del Sabotino, Cupa detta S.Cesarea, Cupa Capodichino, Via Vicinale Vallone di Miano), a sud con i quartieri di San Carlo all'Arena (Via comunale Vecchia di Miano, Piazza Di Vittorio) e San Pietro a Patierno (Piazza di Vittorio, Via Francesco de Pinedo, Via provinciale di Caserta), a nord con il comune di Arzano e a nord-est con quello di Casavatore.

Storia modifica

 
Il quadrivio di Secondigliano all'indomani della tragedia del 23 gennaio 1996

Già casale di Napoli, è stato comune autonomo (comprendente anche Scampia) dal 17 marzo 1861 al 3 luglio 1926 per poi essere fuso con il comune di Napoli, di cui ha costituito la circoscrizione numero 15, durante il Fascismo nel 1926.[1]

Il termine è la contrazione di secondo miglio, trovandosi a una distanza di due miglia dal centro della città, segnalata dalla seconda pietra miliare della via Capuana o Atellana (anche se, secondo alcuni storici, il suo nome potrebbe derivare dalla famiglia romana dei Secondili, oppure dalla sua posizione geografica, in quanto a ridosso dei colli Secondili).[2]

 
Stemma dell'antico comune di Secondigliano, esistente fino al 1926

“Casale Regio della città di Napoli, da cui ne (sic) dista miglia 3 circa, situato in pianura di buona aria, ma molto umido nel tramontar del sole. La più antica notizia che abbiamo di questo nostro casale è del 19 ottobre del VII secolo, sotto l'Imperatore Alessio, celebrata in questa nostra città, la quale contiene l'affitto di un fondo posto in villa “Secundillani”. In altri 2 diplomi dell'epoca di Carlo II chiamasi “Secundillyanum”, ma non si trova sotto l'imperatore Federico II tra il numero dei casali della nostra città. Il suo territorio è di moggia 2800. Egli è fertilissima di ogni sorta di vettovaglie, e produce pure della buona frutta. La sua chiesa Maggiore sotto il titolo di S.S. Cosma e Damiano tiene un bel forte campanile, ma non terminato. I suoi abitanti al numero di 6000 circa, per la massima parte sono addetti all'agricoltura, e tra i medesimi ci sono di quelli che oltrepassano i 100 anni."[3]

Il quartiere ha una struttura urbana molto moderna con la maggior parte delle costruzioni realizzate nel periodo di espansione edilizia degli anni settanta e ottanta del XX secolo. Tuttavia la prima urbanizzazione del quartiere è partita negli anni cinquanta. Nella progettazione del quartiere intervenne anche l'architetto organico Piero Maria Lugli.[4]

Molto nota fu la tragedia di Secondigliano, il 23 gennaio 1996, dove morirono 11 persone.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Società modifica

Secondigliano è sede di numerosi associazioni sociali. Il centro servizi sociali municipale, ad esempio, svolge funzioni di segretariato sociale, di selezione ed assegnazione alle strutture di accoglienza, di monitoraggio e analisi dei problemi. Sul territorio, inoltre, sono presenti numerose associazioni e cooperative che collaborano proficuamente per la promozione dei diritti di cittadinanza tramite una serie di iniziative, tra cui Larsec (Laboratorio di riscossa secondiglianese) con la missione di occuparsi della riqualificazione territoriale con l’obiettivo di diffondere la cultura in tutte le sue forme: da quella artistica a quella della legalità passando per quelle creative, culinarie, artigianali ed ambientali.[5]

 
Corso Secondigliano – prima metà del XX secolo

Infrastrutture e trasporti modifica

Secondigliano è servita dall'omonima uscita della Tangenziale di Napoli. Asse principale del quartiere è il Corso Secondigliano (già parte della SS 7 bis) che collega Piazza Giuseppe Di Vittorio con l'hinterland.

Tale arteria, fra il 1882 e il 1959, ospitava i binari della tranvia Napoli-Aversa/Giugliano, gestita a cura della Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP). La località era inoltre servita, tra il 1907 e il 1960 da un apposito capolinea delle cosiddette tranvie di Capodimonte, e tra il 1913 e il 1976 dall'omonima stazione della ferrovia Alifana bassa.[6]

Il trasporto pubblico è fornito dall'ANM per i collegamenti urbani e dalla ex CTP per quelli suburbani e interurbani.

È in progetto la costruzione di tre stazioni facenti parte della Linea 1 della Metropolitana di Napoli all'interno e a ridosso del quartiere Secondigliano, le quali serviranno il Corso Secondigliano, Piazza Di Vittorio (meglio conosciuta come Piazza Capodichino) e l'Aeroporto Internazionale di Napoli.

Sport modifica

A Secondigliano ci sono diversi campi di calcio adibiti per partite dilettantistiche:

  • il campo e scuola calcio dell'"Oasi del bimbo", villa comunale del quartiere dal 1990, sita in corso Secondigliano con annesso parco giochi per bambini.
  • il campo "Gaetano Scirea" che si trova nei pressi del Corso Secondigliano;
  • il campo "FootBall Club" che si trova nei pressi del Corso Secondigliano;
  • il campo "Mariolina Stornaiuolo" che si trova sulla Circumvallazione Esterna, costruito nel 1969;
  • il campo "Ottorino Barassi" che si trova nel cuore di Secondigliano, in Via Cupa dell'Arco;
  • il campo "Nereo Rocco", uno dei più antichi, fondato nel 1978 da Bruno Marasco allenatore poi successivamente presidente della scuola calcio.
  • Piscina Comunale attualmente in fase di restauro *

Inoltre il quartiere possiede un'ottima tradizione della pallacanestro. Il Centro Sportivo Secondigliano milita nella serie C Silver regionale, Il C.S.S gioca le partite al Palacino, trovandosi a Via detta Scippa. A maggio 2022 l'Under 19,vince il campionato Regionale Serie C Silver, giocata al PalaBarbuto.

Note modifica

  1. ^ R.D.L. 3 giugno 1926, n. 1002
  2. ^ Secondigliano e la sua storia, su silvanagiusto.it. URL consultato il 16 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2009).
  3. ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Presso V. Manfredi, 1º gennaio 1802. URL consultato il 3 giugno 2016.
  4. ^ Facoltà di Architettura di Valle Giulia - Scomparsa del professore emerito Piero Maria Lugli., su w2.architetturavallegiulia.it. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).
  5. ^ Dalla pagina Facebook dell'Assoziazione
  6. ^ Lestradeferrate.it - L'Alifana bassa - Stazione di Secondigliano, su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 28 novembre 2023.

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Collegamenti esterni modifica

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