Arcidiocesi di Tessalonica

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L'arcidiocesi di Tessalonica (in latino: Archidioecesis Thessalonicensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Tessalonica
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Thessalonicensis
Chiesa latina
Sede titolare di Tessalonica
La chiesa di Santa Sofia a Salonicco
Arcivescovo titolarevacante dal 26 giugno 1967
IstituitaXIV secolo
StatoGrecia
Arcidiocesi soppressa di Tessalonica
Eretta1206
Soppressa1246
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Sant'Aristarco, il primo vescovo di Tessalonica.

Storia modifica

La città di Tessalonica (l'odierna Salonicco) fu sede di un'antichissima comunità cristiana, le cui origini risalgono alla predicazione dell'apostolo Paolo. Il libro degli Atti degli Apostoli racconta che san Paolo giunse in Grecia accompagnato da due discepoli, entrambi macedoni, Aristarco e Caio (cfr. At. 19,29[1] e At. 27,2[2]). La tradizione considera questi due discepoli come i primi vescovi della comunità cristiana di Tessalonica.

A partire dal IV secolo, con l'affermarsi del cristianesimo, la città, che era la capitale della provincia romana della Macedonia Prima, divenne sede metropolitana. Come tutte le sedi episcopali della prefettura dell'Illirico, l'arcidiocesi di Tessalonica era parte del patriarcato di Roma; in seguito, a partire dalla metà circa dell'VIII secolo,[3] fu sottoposta al patriarcato di Costantinopoli.

Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), la sede di Tessalonica appare al 16º posto nell'ordine gerarchico delle metropolie del patriarcato di Costantinopoli[4]; e le sono attribuite cinque diocesi suffraganee: Citro, Berrea, Dragobizia, Serbia e Cassandria.[5] In realtà in origine le suffraganee di Tessalonica erano molte di più, ma la maggior parte di queste scomparve dopo l'occupazione e la fondazione del primo impero bulgaro nel 681: tra queste le diocesi di Bargala, Diu, Dobero, Edessa, Eraclea, Parecopoli e Stobi, delle quali non sono più menzionati vescovi dopo il VII secolo.

Tessalonica è una delle poche chiese ortodosse delle quali è stato conservato il Synodicon, testo di carattere storico-dogmatico ad uso liturgico, dove, in particolari occasioni e feste dell'anno, si leggevano pubblicamente i nomi degli antichi vescovi della propria sede di appartenenza e si anatematizzavano gli eretici dell'ortodossia. Il Synodicon di Tessalonica contiene i nomi di 65 vescovi dall'VIII al XV secolo.

In occasione della Quarta crociata (XIII secolo), Tessalonica fu conquistata dai crociati che fondarono il regno di Tessalonica, il feudo più grande dell'Impero Latino, che occupava gran parte della Grecia settentrionale e centrale.

Come avvenne su tutti i territori conquistati dai crociati, anche a Tessalonica fu istituita una sede arcivescovile di rito latino. Cattedrale dell'arcidiocesi era la chiesa di Santa Sofia, dove fin dall'inizio fu istituito un capitolo di canonici; l'unico arcidiacono conosciuto, Baldovino, fu nominato vescovo di Demetriade, ma per motivi sconosciuti non poté prendere possesso della diocesi.

Il primo arcivescovo di Tessalonica fu Nivelon de Quierzy, vescovo di Soissons, che faceva parte dell'esercito crociato che conquistò la città, e che fu nominato alla sede di Tessalonica da papa Innocenzo III il 10 dicembre 1206, pur conservando la sua diocesi di Soissons. L'episcopato di Nivelon de Quierzy durò solo qualche mese, perché morì a Bari, nel corso di un suo viaggio verso la Francia, il 14 settembre dell'anno successivo.

La successione si mostrò più difficile del previsto. Il papa nominò il 27 giugno 1208 il vescovo Pietro di Ivrea, il quale tuttavia non accettò l'incarico, e il 5 marzo 1209 venne nominato patriarca latino di Antiochia. Il capitolo dei canonici propose allora la nomina di Guarino, arcivescovo di Verissa di Tracia, il quale fu accettato dalla Santa Sede dopo un'inchiesta sulla legittimità di questa nomina affidata ai metropoliti di Larissa e di Tebe. Questo prelato è documentato in diverse occasioni nelle lettere dei pontefici. Probabilmente prese parte al concilio lateranense del 1215, per il quale aveva ricevuto la lettera di convocazione il 19 aprile 1213. Fu presente ancora a Tessalonica quando i crociati persero la città nel 1224 a favore di Michele Ducas, despota greco d'Epiro. Probabilmente rientrò in Francia nel 1239, dove è attestato il 29 giugno; è questa l'ultima menzione storica di Guarino, di cui non si conosce l'anno di morte.

Incerto è il numero dei vescovi suffraganei di Tessalonica. Teoricamente la provincia ecclesiastica latina doveva ricalcare quella di rito greco. Di fatto però, secondo Le Quien, di una sola diocesi è nota la presenza di un vescovo latino, peraltro anonimo, quella di Citro. Un autore greco contemporaneo attesta che nel 1213 le sedi di Citro, Berrea, Cassandria, Campania, Ardamerio e Gerisso, suffraganee di Tessalonica, erano ancora governate da vescovi greci.

La sede latina ebbe termine dopo il 1224, quando la città divenne possedimento del despotato d'Epiro, e probabilmente prima del 1246 quando venne ripresa dall'Impero Bizantino.

Dal XIV secolo Tessalonica è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 giugno 1967.

Cronotassi modifica

Arcivescovi greci modifica

  • Sant'Aristarco † (I secolo)
  • San Caio † (I secolo)
  • Achille †
  • Alessandro † (prima del 325 - dopo il 335)
  • Giovanni I † (prima del 344)
  • Aezio † (344)
  • Eremio † (prima del 355 - dopo il 359)
  • Sant'Ascolio † (prima del 380 - circa 383 deceduto)
  • Sant'Anisio † (circa 383 - 410 deceduto)
  • Rufo † (410 - 431)
  • Anastasio I † (435 - 451)
  • Euxiteo † (menzionato nel 457)
  • Anonimo † (menzionato nel 479)
  • Andrea † (494 - 499)
  • Doroteo † (515 - 520)
  • Elia † (548 - 553)
  • Taleleo † (menzionato nel 570 circa)
  • Eusebio † (al tempo di papa Gregorio I)[6]
  • San Giovanni II † (circa 610/649)
  • Paolo I † (menzionato nel 649)
  • Giovanni III † (menzionato nel 680)
  • Anonimo † (menzionato nel 716)
  • Pietro †
  • Anastasio II †
  • Teofilo † (menzionato nel 787)
  • Tommaso † (menzionato nell'806)
  • San Giuseppe † (? - 809 deposto)
  • Giovanni IV † (809 - circa 811)
  • San Giuseppe † (circa 811 - 815 deposto) (per la seconda volta)
  • Teodoro I † (815 - circa 830)
  • San Giuseppe † (circa 830 - 15 luglio 832 deceduto) (per la terza volta)
  • Giovanni V †
  • Leone il Filosofo † (840 - primavera 843)
  • Antonio † (primavera 843 - 2 novembre 843 deceduto)
  • Sisinnio †
  • Stefano †
  • San Basilio † (menzionato nell'862)
  • Paolo II †
  • Plotino †
  • Eutimio I †
  • Teodoro II † (menzionato nell'869)
  • Sergio †
  • Neofito †
  • Paolo III † (menzionato nell'879)[7]
  • Gregorio ? † (menzionato in agosto 882)[8]
  • Metodio † (prima dell'886 - 889 o 890 deceduto)
  • Giovanni VI † (menzionato il 3 agosto 893)
  • Giovanni VII † (dopo il 901)
  • Basilio †[9]
  • Simeone †
  • Eutimio II †
  • Gregorio †
  • Giacomo †[10]
  • Niceta di Maronea †
  • Giorgio †
  • Teofane † (prima del 1031 - 1038 deposto)
  • Prometeo † (1038 - ?)[9]
  • Romano † (XI secolo)[11]
  • Eustazio † (? - verso il 1194 deceduto)

Arcivescovi latini modifica

  • Nivelon de Quierzy † (10 dicembre 1206 - 14 settembre 1207 deceduto)[12]
  • Guarino † (11 marzo 1210 - dopo il 29 giugno 1239 deceduto)
    • Sede vacante

Arcivescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ At. 19,29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ At. 27,2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Janin, op. cit., p. 206.
  4. ^ Heinrich Gelzer, Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum, in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 550, nº 19.
  5. ^ Heinrich Gelzer, op. cit., p. 554, nn. 286-291.
  6. ^ Bulletin de correspondance hellénique. Supplément, 8 (1983), p. 91.
  7. ^ La presenza di così tanti vescovi in pochi anni è spiegata da L. Petit con lo scisma presente nel patriarcato di Costantinopoli tra i due patriarchi Fozio e Ignazio I, che può aver generato due gerarchie rivali.
  8. ^ Questo vescovo è menzionato da L.Petit in Nouveaux évêques de Thessalonique (op. cit., pp. 292-293), ma è assente nel Synodicon. Un vescovo di nome Gregorio è menzionato nel Synodicon, ma nel X secolo.
  9. ^ a b Vescovo assente nel Synodicon di Tessalonica.
  10. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., vol. V/1, Paris, 1963, nº 454.
  11. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., vol. V/1, Paris, 1963, nº 455.
  12. ^ Conserva il titolo di vescovo di Soissons, sua antica sede.
  13. ^ Il 5 marzo 1209 è nominato patriarca di Antiochia.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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