Selargius

comune italiano in Sardegna

Selargius (Ceraxius, ufficiale[3], o anche nella forma Ceraxus, in sardo) è un comune italiano di 28 436 abitanti[1] della città metropolitana di Cagliari, situato nella parte meridionale della Sardegna e conurbato col capoluogo.

Selargius
comune
(IT) Selargius
(SC) Ceraxius
Selargius – Stemma
Selargius – Veduta
Selargius – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoPierluigi Concu (FI) dal 25-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate39°15′13.17″N 9°09′38.25″E / 39.253658°N 9.160624°E39.253658; 9.160624
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie26,67 km²
Abitanti28 436[1] (30-11-2023)
Densità1 066,22 ab./km²
FrazioniIs Corrias, Su Pezzu Mannu, Su Planu
Comuni confinantiCagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Sestu, Settimo San Pietro
Altre informazioni
Cod. postale09047
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092068
Cod. catastaleI580
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) selargini
(SC) ceraxinus, cerexinus
PatronoMaria Vergine Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Selargius
Selargius
Selargius – Mappa
Selargius – Mappa
Posizione del comune di Selargius nella città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale

Storia modifica

È attestato che la zona di Selargius era fortemente popolata già nel periodo pre-nuragico, come testimonia il villaggio eneolitico di Su Coddu di cultura di San Michele di Ozieri e Sub-Ozieri[4] e i villaggi di Cuccuru Matt'e Masonis e Staineddu[5]. All'epoca nuragica appartiene il pozzo sacro di Santa Rosa.

Nei secoli successivi la popolazione si concentrò in due borgate che diedero origine all'odierno abitato: Cellarium (nome con cui i romani chiamavano un deposito di derrate agricole[5][6]) e Palmas. Quest'ultimo scomparve durante il XIV secolo.

Selargius fece parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, fino al 1258. Successivamente passò ai pisani, agli aragonesi e per brevi periodi agli arborensi, durante le guerre che contrapposero il Giudicato di Arborea invasore e il Regno di Sardegna, parte della Corona d'Aragona. Nel 1366 Mariano IV d'Arborea costruì nei pressi di Selargius un campo fortificato per bloccare i rifornimenti verso Cagliari[7].

Lo storico Carta Raspi nella sua "Storia della Sardegna" scrive:

«Il quartiere generale di Mariano era in Salarjo, indubbiamente Selargius; un campo trincerato che gli Aragonesi chiamano "bastida". Punto eminentemente strategico, alle spalle di Cagliari, ne dominava tutto il retroterra fra la spiaggia di Quartu e lo stagno di Santa Gilla...»

La trincea o fossato è ancora visibile in uno stabile di via Rosselli con una vecchia arcata e piloni che affondano circa 3 metri sotto il piano stradale. La trincea formava un quadrato quasi perfetto di 4 ettari con lati di 200 m corrispondenti alla via Rosselli, la parte iniziale di via San Niccolò, un tratto di via Roma, dove il fossato corrispondeva con il letto del torrente, e la via Pisacane che terminava in una strettoia "uttureddu", non più esistente. Nel punto medio del tratto sulla via Roma si ergeva "Su Kuatteri" dotato di solide fondamenta per arginare le piene del torrente che, scendendo da nord, inondava tutta l'area e causò danni alle case e alle persone alla fine dell Ottocento[8].

Dopo anni di guerra, a seguito della vittoria aragonese sugli arborensi, Selargius nel 1324 fu data in feudo dal re d'Aragona Giacomo II il Giusto a Berengario Carroz e a sua moglie Teresa Gombau de Entença. Formatasi nel 1363 la contea di Quirra, sempre feudo dei Carroz, il paese vi fu incorporato. Trasformatasi la contea in Marchesato nel 1603 con i Centelles, fece parte di quest'ultimo e fu compreso nella baronia di San Michele. Dai Centelles passò agli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la fine del sistema feudale.

Il comune di Selargius nel 1928, per virtù dei poteri conferiti al Governo dai Decreti del 1927 e 1928, con Quartucciu, Pirri e Monserrato, viene aggregato al comune di Cagliari, dal quale nel 1947 viene nuovamente separato.

 
Lo stemma comunale.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 31 ottobre 1998.[9][10]

Stemma modifica

«D'azzurro, alla colonna posta a destra, munita di capitello e di base, fondata su altra base allargata, scalinata di due, cimata dalla croce latina trifogliata, il tutto d'argento e fondato in punta, esse basi attraversate da due spighe di grano, d'oro, decussate, il fusto della colonna accollato dal tralcio di vite, pampinoso di tre, di verde, fruttato di uno, in alto a sinistra, di rosso; il tutto accompagnato da due fenicotteri al naturale, volanti in banda abbassata, uno sull'altro, posti nel canton sinistro del capo e nel fianco sinistro. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»

Gonfalone modifica

«Drappo partito di rosso e di bianco riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.[9]»

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Notevole dal punto di vista artistico è la chiesa di San Giuliano, risalente al XIII secolo, antica chiesa parrocchiale in stile romanico, situata in un suggestivo angolo del centro che sembra essere fermo nel tempo. A poca distanza, nella centralissima piazza omonima, si innalza l'attuale parrocchiale della Beata Vergine Assunta, risalente al XVI secolo, caratterizzata all'esterno dal prospetto neoclassico, da un alto campanile e da una cupola che sovrasta l'edificio. L'interno ospita diverse opere d'arte, tra cui l'imponente altare maggiore in marmi policromi.

Fuori dal centro storico, in un moderno quartiere residenziale al confine con l'abitato di Monserrato, si trova un altro piccolo gioiello dell'architettura romanica, la chiesetta di San Lussorio, risalente al Duecento. Nella stessa zona sono stati effettuati scavi archeologici, che hanno dato alla luce vari reperti talvolta in discrete condizioni generali, svariati ritrovamenti di scheletri umani disposti in sepoltura sotto cupole di tegoli affiancati.

Sa Cruxi 'e marmuri modifica

 
Cruxi de marmuri - Piazza Cellarium, Selargius

A pochi metri dal Municipio è situata una croce di marmo "sa cruxi 'e marmuri" eretta nel 1425, periodo di dominazione catalano-aragonese. La colonna ha il capitello gotico, i tre punti culminali della croce sono a forma trifogliata (trilobata a giglio). Le facciate della croce sono scolpite: da una parte è raffigurato il Cristo crocifisso e dall'altra un santo (non ancora identificato) con un bambino in braccio. All'estremità della stessa sono raffigurate tre rose in bassorilievo. Sul lato del crocifisso sono riportate:

«AN 1425 + III
A V DE SETEM
BRE ME A FET
MESTRE IERO
NIBU BARDR»

Che tradotto si legge: «L'anno 1425, indizione III al cinque di settembre, mi ha fatto maestro Gerolamo BARDR (Barder)». Dall'altro lato del crocifisso, è scritto:

«AN 1425 + III
SIMONI CASTAI
ANTONI MAJA OBR»

Che significa: «Simone Castai, Antonio MAJA obrers (Obreri)» Capi di cufraria (Confraternite).

La croce era meta frequente di predicazione, ma anche luogo di esecuzioni capitali.[11]

Architetture civili modifica

Il centro storico di Selargius ha conservato alcune testimonianze storiche di rilievo, come le superstiti case tipiche campidanesi, costruite con largo impiego del "làdiri", i mattoni di terra cruda, e caratterizzate dagli ampi portali, da cortili centrali, detti "pràtzas" e da loggiati coperti, detti "lòllas"[12].

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera ammontava a 598 persone, pari al 2,1% della popolazione.[14]

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Selargius è il campidanese comune.

Cultura modifica

 
Abiti tradizionali di Selargius

Eventi modifica

La festività della Santa Patrona, Maria Vergine Assunta, è il 15 agosto, nonostante in tanti riconoscano come patrono San Lussorio, sollevando perplessità tra la popolazione. Non esistono in tal senso riconoscimenti civili ma solo religiosi. La festa di San Lussorio da qualche anno ricade nell'ultima decade di agosto.

Il matrimonio selargino modifica

L'evento più importante e più sentito tra quelli che si tengono a Selargius è il "matrimonio selargino" o meglio detto "sa coja antiga". Questo particolare rito di nozze si svolge la seconda domenica di settembre[15]: il giorno del matrimonio lo sposo, accompagnato da suonatori di launeddas e da ragazzi in abito tradizionale di ogni paese della Sardegna, si reca a prendere la sposa nella casa Ligas, in via Rosselli 59. Da qui ha inizio il corteo per le vie del paese sino ad arrivare alla chiesa dell'Assunta, dove la maggior parte della messa viene celebrata in sardo. Appena finita la celebrazione, gli sposi si recano nella chiesa di San Giuliano e vengono legati con sa cadena, dove faranno una promessa che potrà essere letta da loro e dai figli dopo il 25º anno di nozze. I festeggiamenti continuano sino alla notte.

Infrastrutture e trasporti modifica

A Selargius il trasporto pubblico di linea è svolto mediante autocorse CTM.

Dal 1893 al 1971 la località fu attraversata dalla tranvia extraurbana Cagliari-Monserrato-Quartu Sant'Elena, esercita dapprima con trazione a vapore e in seguito, incorporata nella rete tranviaria di Cagliari, con tram elettrici.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 novembre 1994 29 novembre 1998 Antonio Melis PSI Sindaco [16]
29 novembre 1998 26 maggio 2002 Ilario Contu FI, AN, liste civiche di centro Sindaco [17]
26 maggio 2002 27 maggio 2007 Mario Sau DS, DL, PRC, IdV, FdV, PdCI Sindaco [18]
27 maggio 2007 10 giugno 2012 Gian Franco Cappai FI, UDC, AN, RS, Azione Sociale, Fortza Paris Sindaco [19]
10 giugno 2012 25 giugno 2017 Gian Franco Cappai PDL, RS, UDC, PSd'Az, La Destra Sindaco [20]
25 giugno 2017 13 giugno 2022 Pier Luigi Concu FI, RS, lista civica "Sardegna20Venti", UDC, lista civica "Anno zero", FdI-AN Sindaco [21]
13 giugno 2022 in carica Pier Luigi Concu FI, RS, lista civica "Sardegna20Venti", UDC, lista civica "Prima Selargius", FdI, Lega Sindaco [22]

Sport modifica

Calcio modifica

La società calcistiche del comune sono numerose, tutte militanti nei campionati dilettantistici: il Selargius Calcio (che milita in Eccellenza sarda), l'Orione 96 e l'Atletico Su Planu (i quali militano in Prima Categoria), e il Selargius 91 (militante in Seconda Categoria).

Nel settore giovanile sono presenti invece l' A.S.D Selargius, l' A.S.D Sporting Selargius, gli stessi Selargius 91 e Orione 96, l'Atletico Selargius, il Don Orione, il Su Planu e la Futura Sales.

Calcio a 5 modifica

Il "Paolo Agus calcio a 5" gareggia nel campionato di serie B, ottenuto dopo la vittoria del campionato di serie C1 nella stagione 2010/2011.

Basket modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Basket San Salvatore Selargius.

La squadra più rappresentativa è il Basket San Salvatore, fondato nel 1976. Nel 2012-2013, ha presentato una formazione maschile alla Serie C regionale e una femminile in Serie A2, nella quale ha militato la famosa comica e presentatrice Geppi Cucciari[senza fonte]. L'altra squadra del comune è il SuPlanu Baskeball, che vanta una squadra in Serie A2

Pallavolo modifica

È il Selargius 85 femminile la squadra con il miglior blasone: dopo diversi anni nella categoria nazionale, le ragazze selargine hanno disputato il campionato di serie C regionale. Il 16 maggio 2012 ottenne la promozione in serie B2.

Atletica leggera modifica

Due le società attive a Selargius per l'atletica leggera: sono la Libertas Campidano e l'Atletica Selargius.

Ginnastica artistica modifica

È presente l'associazione sportiva dilettantistica Orione.

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 95 del 13.10.2009 (PDF), su web.archive.org, 15 novembre 2011. URL consultato il 25 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2011).
  4. ^ Maria Grazia Melis (2007) - Su Coddu-Canelles (Selargius)
  5. ^ a b Comune di Selargius, Storia di Selargius fino al 1947
  6. ^ Storia di Selargius
  7. ^ Mariano d'Arborea, Dizionario biografico degli Italiani - Antonello Mattone
  8. ^ Carlo Desogus e Gianni Orrù, S'Unda Manna, Grafica del Parteolla, 1999.
  9. ^ a b c Selargius, su Archivio Centrale dello Stato.
  10. ^ Comune di Selargius (CA), in araldicacivica, 6 febbraio 2010. URL consultato il 7 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  11. ^ "Ceraxus (Selargius) - identità, memoria e progetto" di Efisio Cordeddu, ed. Grafica del Parteolla, 2002
  12. ^ Giovanni Semerano, Origine della Cultura Europea, Firenze, Hoelski, Firenze, 1986, 1998.
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  15. ^ Antico Sposalizio Selargino 2012 a Selargius, su Sardegnaturismo.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 4 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).
  16. ^ Comunali 20/11/1994, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  17. ^ Comunali 29/11/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  18. ^ Comunali 26/05/2002, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  19. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  20. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  21. ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  22. ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 18 giugno 2022.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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