Seminario vescovile di Treviso

Seminario vescovile della Diocesi di Treviso

Il Seminario vescovile è l'istituzione della diocesi di Treviso in cui vengono formati i futuri presbiteri per il servizio pastorale della stessa diocesi. È composto da due realtà: il Seminario minore (formato dalla Comunità Ragazzi e dalla Comunità Giovanile) e il Seminario maggiore (che comprende la Comunità Teologica e la Comunità Vocazionale). La strutturazione del Seminario in quattro comunità formative risale al 1975.

Seminario vescovile di Treviso
Ingresso del Seminario di Treviso
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàTreviso
Dati generali
Fondazione11 novembre 1566
FondatoreGiorgio Corner
Tiposeminario cattolico
Rettoredon Luca Pizzato
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Dall'8 settembre 2021 è retto da don Luca Pizzato.

Il Seminario fu istituito, secondo quanto stabilito dai canoni del Concilio di Trento, l'11 novembre 1566 dal vescovo, e padre conciliare, Giorgio Corner. Il 7 dicembre successivo ne pubblicò gli statuti, definiti Regole Cornelie dal nome della famiglia del Vescovo, con la bolla In Coena Domini.

Tra il 1875 e il 1884 fu padre spirituale in Seminario il canonico Giuseppe Sarto, che divenne in seguito papa col nome di Pio X.

 
Il chiostro del seminario vescovile.

Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II l'istituzione attraversò un periodo di grave crisi: la maggior parte dei seminaristi lasciò il Seminario. Dal 1975 le attività del Seminario Maggiore si trasferirono in una villa in Campocroce di Mogliano Veneto. La crisi venne superata in circa un decennio; questo passaggio fu segnato con il ritorno della Comunità Teologica a Treviso e l'ingresso della Comunità Vocazionale negli ambienti del Seminario (era nata e vissuta per i primi 10 anni presso la canonica di santa Bona di Treviso).

Per rispondere alla necessità di riorganizzare la formazione teologica dei candidati al Sacerdozio ministeriale disposta dal Concilio Vaticano II (cf. decreto Optatamtotius, nn. 13-18) si costituì, nel 1970, lo Studio Teologico Interdiocesano di Treviso - Vittorio Veneto. Lo studio Teologico si affiliò alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale fino al 15 marzo 2006, quando aderì all'affiliazione della Facoltà Teologica del Triveneto.

Il Seminario ospita le lezioni dell'Istituto superiore di scienze religiose Giovanni Paolo I (ISSR) per le diocesi di Treviso, Vittorio Veneto e Belluno-Feltre.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Convento di San Nicolò.
 
Meridiana che segna il mezzogiorno Medio e Vero tracciata sulla parete sud del secondo chiostro del Seminario Vescovile. Realizzata ex novo a partire dal 1998, per l'Anno Santo del 2000, sulle tracce di una precedente meridiana preesistente disegnata probabilmente nella seconda metà dell'800.

Inizialmente il seminario trovò posto presso le canoniche della Cattedrale. Nel 1840 il vescovo Sebastiano Soldati acquistò l'ex convento dei Domenicani, accanto alla grande chiesa di San Nicolò, per farne lì la nuova sede, che mantiene tuttora, dopo successivi ampliamenti e adattamenti, eseguiti specie nel XX secolo.

Dal punto di vista artistico, senz'altro degna di nota è la Sala del capitolo dei Domenicani, dove lungo tutto il perimetro trova posto un altro vasto affresco di Tomaso Modena (1352).

Da ricordare i particolari raffiguranti Ugo di Saint-Cher e Nicolò di Rouen, ritenute le prime opere pittoriche al mondo a riportare rispettivamente degli occhiali e una lente d'ingrandimento.

Biblioteca

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Biblioteca del Seminario vescovile
 
Ingresso della Biblioteca del Seminario di Treviso
Ubicazione
Stato  Italia
CittàTreviso
IndirizzoPiazzetta Benedetto XI, 2
Caratteristiche
TipoPubblica (accessibile su richiesta)
Sito web

Fondata nel XVIII secolo, è aperta al pubblico dal 1968. A partire dal 1997 il catalogo è stato completamente informatizzato.[1]

Patrimonio

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La biblioteca è fornita di:

  • Fondo librario: circa 250.000 opere, con un fondo antico (fino al 1800) di 10.000 opere.
  • Periodici: 2350, di cui 250 correnti.
  • Fondo iconografico:
  • fototeca: 80.000 pezzi in catalogazione,
    • cartoteca,
    • stampe sciolte,
    • disegni: alcune migliaia in catalogazione,
    • 40.000 cartoline illustrate,
    • 15.000 santini,
    • 3500 luttini,
    • 3500 epigrafi.
  • Mediateca: dischi in vinile: oltre un migliaio; CD alcune centinaia; videocassette 250
  Lo stesso argomento in dettaglio: Musei del Seminario vescovile di Treviso.

Attualmente chiusi al pubblico, poiché in fase di restauro, sono visitabili solo da studiosi e previa prenotazione.

Essi contengono:

nonché le sezioni speciali: Audioteca, Microfilmoteca, Fototeca e Cineteca.

Rettori

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Fonte[2]

  1. ^ Biblioteca, su diocesitv.it. URL consultato l'8 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  2. ^ Luigi Pesce, Profilo storico del Seminario vescovile di Treviso, Treviso, 1996.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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