Sergio Fenoaltea

politico italiano (1908-1995)

Sergio Fenoaltea (Roma, 9 giugno 1908Marino, 13 aprile 1995) è stato un politico e funzionario diplomatico italiano, figura importante negli ambienti internazionali ed esponente del Partito d'Azione e del Partito Socialista Democratico Italiano.

Sergio Fenoaltea

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato5 luglio 1976 –
19 giugno 1979
LegislaturaVII
Gruppo
parlamentare
- Socialdemocratico - Liberale (fino al 31/01/1977)
- PSDI (dal 01/02/1977)
CircoscrizioneToscana
CollegioFirenze I
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPd'A (1942-1947)
PSDI (1976-1979)
ProfessioneAvvocato

Biografia modifica

Era originario di Marino, nella provincia di Roma. Antifascista, dopo il 25 luglio 1943, rappresentò il Partito d'Azione nel Comitato di Liberazione Nazionale insieme a Ugo La Malfa.[1]

È stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (a ordinamento provvisorio) del secondo governo Bonomi (18 giugno 1944 - 10 dicembre 1944) insieme al democristiano Giuseppe Spataro.[1][2]

Nel secondo dopoguerra è stato ambasciatore in Cina dal 1946 al 1949, con l'obiettivo di riprendere relazioni normali con il governo nazionalista di Chiang Kai-shek e sostituire Francesco Maria Taliani de Marchio come capo missione temporaneo, su richiesta di Alcide De Gasperi.

 
Sergio Fenoaltea con Amintore Fanfani e John Fitzgerald Kennedy

Proseguì la carriera diplomatica come ambasciatore in Canada dal 1955 al 1958, in Belgio dal 1958 al 1961 e negli Stati Uniti, dove presentò le credenziali nel 1961 a John Fitzgerald Kennedy[1]; nel 1967 si dimise per un dissenso con l'allora ministro degli esteri Amintore Fanfani.

Alle elezioni politiche del 1976 venne candidato al Senato della Repubblica per il Partito Socialista Democratico Italiano nella circoscrizione Toscana, ed eletto senatore.[3]

Vita privata modifica

Fin dalla gioventù era amico di Giorgio Amendola, tanto che quando il padre di Giorgio, Giovanni, morì, fu Sergio, appena diciottenne, a commemorarlo nella redazione del quotidiano di Giovanni Amendola, Il Mondo.[1]

Note modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN12395891 · ISNI (EN0000 0000 3258 7070 · SBN SBLV177812 · LCCN (ENn80164185 · BNF (FRcb12413648q (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n80164185