ShopAlike è un portale europeo di e-commerce gestito da Visual Meta GmbH, azienda che fa capo al ramo digitale di Axel Springer SE.[1] Il sito è attivo in oltre 13 paesi, che includono Italia, Germania, Danimarca, Francia e Spagna. Moda, arredamento e lifestyle sono il focus principale della piattaforma, che comprende più di 780 negozi partner.[2]

ShopAlike
StatoBandiera della Germania Germania
Forma societariaAzienda privata
Fondazione2009 a Berlino
Sede principaleBerlino
GruppoSpringer
Persone chiaveJohannes Kotte
Dominik Stiefermann
SettoreCommercio
ProdottiServizi e-commerce

Storia modifica

Il portale nacque inizialmente come LadenZeile.de in Germania nell'aprile del 2009, grazie all'investimento di Rocket Internet, un incubatore di startup con sede a Berlino. Nel 2011 il sito venne lanciato anche sui mercati italiano, francese e olandese con il nome di ShopAlike. Si tratta di un motore di ricerca multi-prodotto basato su tecnologie di "ricerca visuale" proprietarie in costante evoluzione.[3] La piattaforma scansiona i più famosi e affidabili portali di e-commerce e trova i migliori prezzi e offerte per i prodotti che interessano gli acquirenti.

Nel dicembre del 2011 Axel Springer AG rilevò una quota di maggioranza di Visual Meta GmbH e ShopAlike divenne così parte di Springer SE.

Integrazione di terze parti modifica

ShopAlike consente a venditori di piccola e media grandezza di vendere i propri prodotti mediante la registrazione del proprio negozio online e la convalida del loro feed di prodotti (XML/csv). Una volta che il negozio viene integrato su ShopAlike, i venditori possono includere le loro offerte sulla piattaforma.

Il portale usa le tecnologie di marketing avanzate di Facebook per consentire ai venditori di promuovere il loro catalogo di prodotti completo e massimizzare le vendite complessive.[4]

Mozione antitrust UE contro Google modifica

Il portale e i suoi investitori guidarono un gruppo di aziende provenienti da tutta Europa con l'obiettivo di far partire una campagna antitrust nei confronti di Google attraverso la Commissione europea.[5] A detta della Commissione, Google è stato accusato di ingannare sia i consumatori che i propri concorrenti distorcendo i risultati di ricerca a favore del proprio servizio di shopping, con una mossa che potrebbe cambiare le regole per il business online.[6]

Note modifica

  1. ^ (EN) SiliconIndia, 5 Potential Western Startups That Have Set Foot On Indian Soil, su siliconindia. URL consultato il 5 agosto 2020.
  2. ^ (EN) EffectConnect, ShopAlike Feed [collegamento interrotto], su effectconnect.com. URL consultato il 5 agosto 2020.
  3. ^ ShopAlike: tutti gli ecommerce in una sola app | Recensione, su OutOfBit, 1º dicembre 2014. URL consultato il 5 agosto 2020.
  4. ^ Pubblicità su Facebook: cosa funziona e cosa no? L'opinione di Elena Polit di Shopalike, su engage.it. URL consultato il 5 agosto 2020.
  5. ^ (NL) Prijsvergelijkers: ‘Nog steeds machtsmisbruik Google’ (XML), su Twinkle. URL consultato il 5 agosto 2020.
  6. ^ (EN) EU antitrust case against Google based on 19 complainants: sources, in Reuters, 24 aprile 2015. URL consultato il 5 agosto 2020.