Sinagoga di Santa Maria la Blanca

sinagoga e poi chiesa cattolica di Toledo, ora museo

La Sinagoga di Santa Maria la Blanca è un ex tempio ubicato nella città spagnola di Toledo. Costruita nel 1180 come sinagoga e, avendo funzionato come tale per 211 anni, venne espropriata e trasformata in chiesa come conseguenza del pogrom del 1391. Nell'attualità l'edificio appartiene alla Chiesa cattolica, ma non è più un luogo di culto. É aperto al pubblico come museo o centro per attività culturali ed educative.

Sinagoga di Santa Maria la Blanca
Particolare dell'interno
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonomaCastiglia-La Mancia
LocalitàToledo
Coordinate39°51′25″N 4°01′49.6″W / 39.856944°N 4.030444°W39.856944; -4.030444
Religioneex sinagoga
ex chiesa cattolica
ora museo
TitolareSanta Maria
Arcidiocesi Toledo
Stile architettonicomudéjar

Architettura modifica

Costruita nel 1180 (secondo quanto testimonia l'iscrizione visibile in una delle sue travi), questo edificio mudéjar possiede cinque navate separate da pilastri sui sono realizzati degli archi. Benché esistono contrasti tra la sobrietà dell'esterno e il suo elaborato interno, l'edificio presenta poca austerità.[1] Conforme alla tradizione orientale, la stessa è importante per l'interno. Questa sinagoga ha avuto considerevole influsso su altre sinagoghe spagnole, e in particolare, per la sinagoga di Segovia.

Stile modifica

Si tratta di una costruzione mudéjar, creata dai musulmani. I suoi elementi di architettura includono pareti bianche e liscie, fatte di mattoni, archi a ferro di cavallo e pilastri ottagonali, decorazione geometrica nei fregi e vegetale nei capitelli dei pilastri. Tutte queste caratteristiche e la condivisione degli spazi, con le sue navate formate dalla successione di archi a ferro di cavallo sostenuti dai pilastri, tendono a ricordare la tipologia precipua di una moschea.[2] L'articolazione interna e lo stile moresco di Santa María la Blanca sono serviti da modello per importanti sinagoghe europee e americane del XIX secolo.[3]

I 32 pilastri di questo tempio sono in mattoni ricoperti da cemento e calcare. Ornati con pigne e volute, i suoi capitelli denotano l'influsso dell'arte romanica. Sopra gli archi, a ferro di cavallo, prevale l'ornamentazione astratta nei fregi orizzontali con delicati motivi basati nell'interazione di linee e medaglioni. L'intreccio geometrico formato dalle linee è di origine almohade.

Storia modifica

 
Santa Maria la Blanca nel primo volume di Spagna artistica e monumentale (1842). Litografía a partire dal disegno di Genaro Pérez di Villaamil.

Nel 1260, la comunità ebraica di Toledo ottenne un permesso straordinario dal re Alfonso X per ricostruire "la più grande e bella sinagoga di Spagna", contro la bolla del papa Innocenzo IV.[4] L'edificio fu eretto nel territorio cristiano del Regno di Castiglia da costruttori musulmani ed ebbe come committente e finanziatore la comunità ebraica di Toledo, rappresentata da Yosef ben Shoshan.[5] Una volta terminato, l'edificio fu chiamato "Sinagoga Maggiore" poiché era il principale centro di culto ebraico di Toledo. Fin dal suo inizio, questo tempio faceva parte delle dieci sinagoghe di Toledo considerate da Yehuda ben Shlomo al-Jarizi nei suoi scritti del XII secolo:

(ES)

«Vine a la extensa ciudad de Toledo, capital del reino, que está revestida del encanto de la dominación y ornada con las ciencias, mostrando a los pueblos y príncipes su belleza.[...] Cuántas sinagogas hay en ella de belleza incomparable! Allí toda el alma alaba al Señor.»

(IT)

«Sono venuto nella vasta città di Toledo, capitale del regno, che si veste del fascino del dominio e si adorna di scienza, mostrando ai popoli e ai principi la sua bellezza. [...] Quante sinagoghe ci sono in essa di incomparabile bellezza! Là tutta l'anima loda il Signore.»

Durante gli anni gli ebrei frequentarono la Sinagoga Maggiore per pregare e studiare la Bibbia, ma questa pratica fu interrotta dall'assalto al quartiere ebraico nel 1355 e dall'eccidio del 1391, provocati dai discorsi incendiari di Ferrán Martínez, Arcidiacono di Écija. Nel contesto della campagna di predicazione di san Vincenzo Ferreri l'edificio venne trasformato in chiesa dell'Ordine di Calatrava nel 1411 e, da allora venne denominata "Chiesa di Santa Maria la Blanca". Nel 1550 il cardinale Siliceo la trasformò in un beghinaggio per donne pubbliche pentite. Da quell'epoca data la pala d'altare della scuola di Berruguete, opera di Juan Bautista Vázquez il Vecchio e Nicolás Vergara il Vecchio. Le trasformazioni dell'edificio sono di questa epoca e vennero realizzate dall'architetto Alonso di Covarrubias. Tra 1600 e 1701 l'edificio rimase inutilizzato. Durante il XVIII secolo funse da quartier generale delle truppe della guarnigione di Toledo. Con l'invasione napoleonica degli inizi del XIX secolo, fu convertita in un deposito. Alla metà dello stesso secolo venne dichiarata monumento nazionale e, dopo la guerra civile spagnola, un reale decreto del governo la cedette alla Chiesa cattolica. Nonostante ciò, non è per niente inusuale riferirsi a detto edificio come la "Sinagoga di Santa Maria la Blanca".[7][8]

Galleria d'immagini modifica

Importanza modifica

Da quanto visto si deduce che il tempio toledano è un importante esempio di cooperazione tra le tre grandi comunità monoteiste della Spagna medioevale: cristiana, ebraica e musulmana. È anche simbolo della sua coesistenza nella penisola iberica durante il Medioevo.

Note modifica

  1. ^ CVC. El legado del sefarad, Centro Virtual Cervantes, visitado el 7-1-2008.
  2. ^ Mariano Akerman, "Sinagoga de Santa María la Blanca" (2009), Impronta, maggio 2011.; consultato 10 novembre 2014.
  3. ^ Joseph Jacobs y A.W. Brunner, Synagogue Architecture: Influence of Pseudo-Moorish, Jewish Encyclopaedia, 1901-1906. Lo stile moresco fu favorito da diverse comunità ashkenazite durante la seconda metà del XIX secolo. Tali comunità costruirono templi che rispondevano ai criteri di un'epoca caratterizzata dallo storicismo eclettico in architettura. I seguenti templi hanno affinità con la "Grande Sinagoga" di Toledo: Sinagoga Corale di Bucarest (1857), Sinagoga Spagnola di Praga (1868-93) e Sinagoga di Rue de la Victoire a Parigi (1874); altri suoi lontani parenti sono: Tempio Maggiore o Grande Sinagoga di Firenze (1840-74), Sinagoga Centrale di Budapest (1854-59), Nuova Sinagoga di Berlino (1859-66), Sinagoga Centrale di New York (1872). Tali idee emergono dagli studi di Akerman del 2009.
  4. ^ Joseph Jacobs, Toledo: School of Translators Under Alfonso X, Jewish Encyclopaedia, 1901-1906. Nel suo testi si legge "costruire".
  5. ^ La judería de Toledo, Casa de Jacob. URL consultato l'8 gennaio 2008.
  6. ^ (ES) Teresa Llurba Huguet, Historia de los Judíos en Toledo, 28 agosto 2008. URL consultato il 22 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2008).
  7. ^ Sinagoga de Santa María la Blanca o Mayor, Ayuntamiento de Toledo, 8 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2015).
  8. ^ Toledo Turismo: Sinagoga de Santa María la Blanca, Patronato Municipal de Turismo de Toledo, 8 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2008).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN304637690 · LCCN (ENn96034623 · GND (DE4381772-5 · BNE (ESXX183294 (data) · J9U (ENHE987007268255305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96034623