Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra

sinfonia falsamente attribuita a Mozart

La sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra K 297B in mi bemolle maggiore è una composizione che viene falsamente attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart. L'autore della composizione in realtà è anonimo. L'autografo è perduto e la fonte attraverso cui è pervenuta consiste in diverse copie manoscritte spurie.

Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra
il primo movimento
CompositoreW. A. Mozart
Tonalitàmi bemolle maggiore
Tipo di composizionesinfonia
Numero d'operaK297B, Catalogo Köchel
Epoca di composizioneParigi, aprile 1778
Autografoperduto
Durata media32 minuti
OrganicoOboe, clarinetto, fagotto, corno (solisti)
2 oboi, 2 corni, archi (violini primi e secondi; viole; violoncelli; contrabbassi)
Movimenti
I Allegro
II Adagio
III Andantino con variazioni
Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra, K. 297B – 1. Allegro (info file)
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Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra – 2. Adagio (info file)
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Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra – 3. Andantino con variazioni (info file)
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Interpretato da James Caldwell (oboe), William McColl (clarinetto), Robert Bonnevie (corno), e Arthur Grossman (fagotto), con il Casals Festival Orchestra, diretto da Alexander Schneider. Registrato al Casals Festival da Voice of America in giugno di 1964.

Storia modifica

Una lettera indirizzata al padre Leopold e datata 1º maggio 1778 contiene l'informazione che il compositore aveva terminato un brano commissionatogli dall'impresario Joseph Legros, che da meno di un anno era direttore dei Concert Spirituel del Palais des Tuileries di Parigi e consegnato il 27 aprile a Legros. Si trattava di una sinfonia concertante per flauto, oboe, fagotto e corno, con un'orchestra composta da due oboi, due corni e archi. I quattro solisti provenivano dalla celebre orchestra di Mannheim.

Lo stile concertante stava imponendosi in Europa partendo proprio da Mannheim, mediato dall'influsso parigino. La sinfonia concertante era un tipo di sinfonia nella quale un gruppo di strumenti solisti ("concertino") dialogava in alcuni passaggi con il resto dell'orchestra.

La circostanza che la sinfonia nell'occasione non fu eseguita e che a noi sia giunta attraverso un manoscritto non autografo, scoperto quasi un secolo dopo e che reca un organico diverso, con il clarinetto solista anziché il flauto, ha fatto nascere alcuni dubbi sull'attribuzione della sinfonia a Mozart. L'analisi stilistica sembra però rivelare la mano del compositore, benché sia stata avanzata l'ipotesi, anche sulla base della differenza tra l'organico descritto da Mozart nella lettera al padre e quello del manoscritto, che alcune parti siano state riscritte, ma tuttavia l'ipotesi non è mai stata provata in quanto gli unici testimoni manoscritti, per altro tutti apocrifi e maneggiati più volte, sono soltanto riemersi alla luce verso la fine del diciannovesimo secolo. Non è affatto escluso che la sinfonia possa essere opera anche di un imitatore mozartiano, circostanza molto comune già all'epoca di vita del compositore

Movimenti modifica

Il primo movimento («allegro») vede uno svolgimento brillante dove l'orchestra, quando emergono i solisti, si limita a un mero accompagnamento.

L'«adagio», maestoso e dolce, vede i solisti e l'orchestra intessere un dialogo contrappuntistico.

Per l'ultimo movimento, «andantino con variazioni», Mozart adotta la forma, cara al pubblico parigino, del tema con variazioni. Le dieci variazioni, separate dai ritornelli dell'orchestra, consentono ai singoli strumenti di mettersi in luce. L'ultima variazione è seguita da un solenne «adagio» di sei battute e la sinfonia termina con una brillante coda in «allegro».

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