Sinistra Unita (Spagna)
Sinistra Unita | |
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(ES) Izquierda Unida (IU) | |
Leader | Alberto Garzón |
Portavoce | José Luis Centella |
Stato | ![]() |
Sede | C/Olimpo 35, Madrid |
Fondazione | 27 aprile 1986 |
Partito |
|
Ideologia | Comunismo[1][2] Eurocomunismo Socialismo democratico Repubblicanesimo[1] Ambientalismo[1] Federalismo Femminismo |
Collocazione | Sinistra[1][3][4][5][6][7] |
Partito europeo | Partito della Sinistra Europea |
Gruppo parl. europeo | Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica |
Affiliazione internazionale | nessuna |
Seggi Parlamento europeo | 2 / 59
(2019) |
Testata | La Izquierda |
Organizzazione giovanile | Área de Juventud de IU |
Iscritti | 71,578[8] |
Sito web | www.izquierda-unida.es |
Sinistra Unita (in spagnolo Izquierda Unida - IU; IPA: [iθˈkjerða uˈniða]) è una coalizione politica spagnola di sinistra, d'ispirazione comunista, eurocomunista, socialista democratica, repubblicana e federalista.
StoriaModifica
Quando fu indetto il referendum sulla permanenza della Spagna nella NATO, in cui vinse il Sì alla permanenza nell'Alleanza Atlantica, vi fu tuttavia una buona affermazione dei No (quasi 7 milioni di spagnoli). Per questo motivo vennero convocate le elezioni politiche anticipate dal governo di Felipe González (PSOE), sostenitore del Sì.
Alle elezioni si presentò Izquierda Unida, che raggruppava tutte le formazioni di sinistra che in precedenza erano state contrarie all'ingresso della Spagna nella NATO. I partiti fondatori furono: Partito Comunista di Spagna (PCE), Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE), Partito di Azione Socialista (PASOC), Sinistra Repubblicana, Federazione Progressista (FP), indipendenti del Partito Umanista.
Si costituì una Commissione Politica per dirigere la coalizione, presieduta da Gerardo Iglesias, segretario generale del PCE.
IU partecipò alle elezioni generali del giugno 1986 con esigui risultati, ottenendo 7 seggi col 4,6% dei voti. Nonostante il risultato modesto però, le varie forze politiche della coalizione decisero non solo di mantenerla in vita ma anche di impegnarsi per la costituzione di un unico partito.
Tra il 1986 e il 1988 alcuni dei partiti minori che inizialmente avevano costituito IU l'abbandonarono (il Partito Umanista, la Federazione Progressista).
Nel febbraio del 1989 si celebrò la I Assemblea Generale di IU, che approvò la sua trasformazione da coalizione elettorale a "movimento politico e sociale", e viene scelto Gerardo Iglesias come coordinatore generale.
Tra l'89 e il '99, il coordinatore della Sinistra Unita fu Julio Anguita. Dopo vari problemi cardiovascolari, nel 2000, ha lasciato la candidatura di presidente a Francisco Frutos, cui succede nel 2000 Gaspar Llamazares, proveniente dal Partito Comunista ma su posizioni di innovazione ecopacifista.
Il successivo coordinatore generale è Cayo Lara.
Dopo aver sostenuto il primo governo di Zapatero (Partito Socialista) dal 2004 al 2008, nella legislatura iniziata nel 2008 i due deputati di Izquierda Unida si sono astenuti durante il voto di fiducia; in Spagna esso è un voto a maggioranza semplice, l'astensione dei piccoli partiti favorisce la maggioranza relativa ed è quindi "benevola".
Nell'autunno 2008 intanto esce dal partito la corrente più a sinistra, proclamatasi indipendente con il nome di Izquierda Anticapitalista.
Alle elezioni generali del 2011 IU ottiene il 6,92% dei voti ed elegge 11 deputati, secondo miglior risultato della sua storia.
Alle Elezioni Generali del dicembre 2015 si è presentata nel cartello elettorale "Unidad Popular" con altri soggetti politici locali della Sinistra Radicale, ha ottenuto il 3,67% ed eletto 2 deputati e nessun senatore. In Galizia ha dato origine alla coalizione (oggi partito politico) En Marea insieme alla sezione galiziana di Podemos e ad altri partiti e movimenti locali. Si è opposta con il PSOE, Podemos e Ciudadanos alla nascita di un nuovo governo del Partito Popolare, e Mariano Rajoy non ha ottenuto il sostegno parlamentare necessario all'ottenimento dell'investitura. Similmente si è rifiutata, con Podemos, di sostenere l'investitura del socialista Pedro Sanchez, che ottenne l'appoggio del PSOE e di Ciudadanos senza ottenere l'investitura, portando la Spagna a nuove Elezioni Generali.
Nel 2016 la IU ha organizzato, per la prima volta nella sua storia, le primarie per l'elezione del Coordinatore Federale, che hanno eletto a guida del partito Alberto Carlos Garzón Espinosa. Nello stesso anno ha formato, con Podemos, la coalizione "Unidos Podemos", che è risultata terza formazione politica più votata alle Elezioni Generali del giugno 2016, eleggendo, con il 21,15%, 41 deputati e 18 senatori. I parlamentari di "Unidos Podemos" si sono opposti all'investitura di Mariano Rajoy sostenuta dal Partito Popolare e da Ciudadanos, che non ha ottenuto la maggioranza parlamentare.
I membri di IU votano per la mozione di censura del Giugno 2018 che porta al governo il socialista Pedro Sanchez[9]. Nel Febbraio 2019 Gaspare Llamazares, il leader storico degli anni di vicinanza al PSOE, annuncia l'uscita da IU e la formazione del nuovo partito Actua[10].
Con risultati decrescenti, IU ha mantenuto la coalizione di Unidos Podemos nelle elezioni di Aprile e Novembre 2019[11][12]. Tre le due elezioni IU rompe in via temporanea la federazione con l'organizzazione catalana Esquerra Unida i Alternativa a causa dell'impegno di quest'ultima con l'organizzazione catalanista Sobiranistes, alleata di Sinistra Repubblicana di Catalogna[13].
Coordinatore FederaleModifica
- Gerardo Iglesias (1986-1986)
- Julio Anguita (1986-1999)
- Francisco Frutos (1999-2001)
- Gaspar Llamazares (2001-2008)
- Cayo Lara (2008-2016)
- Alberto Garzón (2016- in carica)
Risultati elettoraliModifica
Elezioni per il Congresso dei DeputatiModifica
Anno | Voti | % | Seggi | Seggi per partito | Note |
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1986 | 935.504 | 4,63 | 7 / 350
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4 PCE, 1 PCPE, 1 FP, 1 PSUC | |
1989 | 1.858.588 | 9,07 | 17 / 350
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13 PCE, 3 PSUC, 1 PASOC | |
1993 | 2.253.722 | 9,55 | 18 / 350
|
13 PCE, 3 PSUC, 1 PASOC, 1 indipendente | |
1996 | 2.639.722 | 10,54 | 21 / 350
|
12 PCE, 2 PSUC, 4 PDNI, 1 PASOC, 2 indipendenti | |
2000 | 1.263.043 | 5,45 | 8 / 350
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7 PCE, 1 indipendente | |
2004 | 1.284.081 | 4,96 | 3 / 350
|
2 PCE, 1 indipendente | In coalizione con Iniziativa per la Catalogna - Verdi |
2008 | 969.946 | 3,77 | 1 / 350
|
1 PCE | In coalizione con Iniziativa per la Catalogna - Verdi |
2011 | 1.680.810 | 6,92 | 8 / 350
|
4 PCE, 1 indipendente, 1 UJCE, 1 IAb, 1 PCC | Nella coalizione La Izquierda Plural |
2015 | 926.783 | 3,67 | 5 / 350
|
2 PCE, 2 Comunistes de Catalunya, 1 indipendente | Nelle coalizioni Unidad Popular, En Marea e En Comú Podem |
2016 | 8 / 350
|
6 PCE, 2 Comunistes de Catalunya | Nelle coalizioni Unidos Podemos, En Marea, En Comu Podem e A La Valenciana | ||
Aprile 2019 | 6 / 350
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5 PCE, 1 Comunistes de Catalunya | Nelle coalizioni Unidos Podemos e En Comu Podem | ||
Novembre 2019 | 5 / 350
|
4 PCE, 1 Esquerra Unida Catalunya | Nelle coalizioni Unidos Podemos e En Comu Podem |
Elezioni europeeModifica
Anno | Voti | % | Seggi | Note |
---|---|---|---|---|
1987 | 1.011.830 | 5,25 | 3 / 54
| |
1989 | 961.742 | 6,06 | 4 / 54
| |
1994 | 2.497.671 | 13,44 | 9 / 54
| |
1999 | 1.221.566 | 5,77 | 4 / 54
| |
2004 | 643.136 | 4,15 | 1 / 54
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Nella coalizione La Sinistra |
2009 | 588.248 | 3,71 | 1 / 54
|
Nella coalizione La Sinistra |
2014 | 1.562.567 | 9,99 | 4 / 54
|
Nella coalizione La Sinistra Plurale |
2019 | 2.258.857 | 10,07 | 2 / 54
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Nella coalizione Unidos Podemos |
NoteModifica
- ^ a b c d European Social Survey 2012 - Appendix 3 (in English) (PDF)[collegamento interrotto], European Science Foundation, 1º gennaio 2014. URL consultato il 6 maggio 2014.
- ^ Topaloff, L (2012) Political Parties and Euroscepticism, pp192-193
- ^ _825916 L'Espagne n'enquêtera pas sur sa crise - Libération[collegamento interrotto]
- ^ Podemos teams up with far-left party in election alliance, The Local, 10 maggio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ Spain's Podemos forms election alliance with far-left party, Expatica, 10 maggio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (FR) Européennes : poussée du parti d’extrême gauche Izquierda Unida en Espagne, LCI, 25 maggio 2014. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (FR) Législatives en Espagne: Podemos en phase de devenir le premier parti de gauche?, RFI, 26 giugno 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ Copia archiviata (PDF), su aecpa.es. URL consultato il 26 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2012).
- ^ Spagna, Rajoy sfiduciato. Sanchez nuovo premier, su Repubblica.it, 1º giugno 2018. URL consultato il 14 novembre 2019.
- ^ (ES) Ana Marcos, Gaspar Llamazares: “Izquierda Unida ya no existe como tal”, in El País, 23 febbraio 2019. URL consultato il 14 novembre 2019.
- ^ Elecciones Generales 2015. Elecciones al Congreso y Senado 2015, su www.historiaelectoral.com. URL consultato il 14 novembre 2019.
- ^ Elecciones Generales España 2019, su resultados.10noviembre2019.es. URL consultato il 14 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2019).
- ^ IU rompe 'temporalmente' con EUiA, su socio en Catalunya, su www.publico.es. URL consultato il 14 novembre 2019.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sinistra Unita
Collegamenti esterniModifica
- (ES) Ministerio del Interior, Consulta de resultados electorales, su infoelectoral.mir.es.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136240034 · ISNI (EN) 0000 0001 1940 2315 · LCCN (EN) n94011005 · GND (DE) 5108425-9 · BNE (ES) XX142683 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n94011005 |
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