Sita Camperio Meyer

infermiera italiana Pioniera delle infermiere volontarie
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Sita Camperio Meyer (Villasanta, 14 luglio 1877Rapallo, 5 luglio 1967) è stata un'infermiera italiana ultima figlia di Manfredo Camperio e Marie Siegfried. È ricordata per aver fondato le scuole di formazione professionale per le infermiere della Croce Rossa Italiana.[1]

Biografia modifica

Sita nasce a Villasanta da Marie Josephine Siegfried e Manfredo Camperio. Il padre era un grande viaggiatore e aveva conosciuto la moglie in Alsazia. Dal matrimonio a Mulhouse, avvenuto il 30 marzo 1871[2]nacquero quattro figli: Fanny (1872-1890) morta a diciotto anni di scarlattina, Filippo (1873-1945) divenuto ammiraglio, Giulio (1874-1896) morto di nefrite, e Sita. Il nome della ragazza deriva dalla passione del padre per la letteratura indiana e in particolar per il poema epico Rāmāyaṇa che aveva come coprotaganista la principessa Sita.[3]

I genitori erano patrioti liberali che educarono i figli senza distinzione di genere. La madre, di origine alsaziana, era stata infermiera volontaria durante la guerra franco-prussiana. Fin da piccola studiò il violino e all'età di 18 anni ebbe il privilegio di esibirsi davanti alla regina Margherita. Nel 1898 si diplomò proprio in violino al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. L'anno successivo, il 20 settembre 1899, sposò a Monza Alberto Meyer, un industriale del tessile, la cui famiglia era originaria della Svizzera anche se si era stabilita a Milano già da molto tempo. Fu un matrimonio felice e il marito l'appoggiò sempre in tutte le sue iniziative lasciandole molta libertà di scelta.[4]

Con l'appoggio della regina Margherita compì numerosi viaggi, anche all'estero, per conoscere l'organizzazione di scuole di infermieristica. Collaborò attivamente con il Comitato Milanese della Croce Rossa e con il suo presidente Rinaldo Taverna e riuscì a creare nel 1907 la prima ambulanza-scuola per le Infermiere Volontarie, ispirandosi al modello francese del Dispensaire Ecole de Plaisance. I primi corsi venivano dati presso il Palazzo d'Igiene e Sanità di via Palermo. Sempre su iniziativa di Camperio la prima Scuola delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana vide la luce a Roma, l'8 febbraio 1908, sotto il patronato della regina Elena. La sua sede era presso l'ospedale militare del Celio e nel primo anno ricevette circa 250 iscrizioni.[5]

Fu presente al primo Congresso delle donne italiane a Roma nell'aprile 1908 e il 4 dicembre dello stesso anno inaugurò a Milano, in piazza fratelli Bandiera, la prima ambulanza-scuola per infermiere della Croce Rossa Italiana; poche settimane dopo accorse a prestare il suo aiuto ai terremotati di Messina e Reggio.

Impegnata su una nave ospedale durante la guerra di Libia, nel marzo 1912 fondò a Milano in via Sassi 4, con l'aiuto d'importanti mecenati come Marco De Marchi, Giovanni Perez, Guglielmo Marconi, il marito e molti altri, la prima Scuola Convitto per Infermiere Professionali in Italia "Principessa Jolanda". Si trattava di un ospedale-scuola inaugurato il 16 giugno e le cui cure mediche furono affidate al dottor Perez. Questa scuola professionale che ebbe un ruolo importante anche durante il periodo bellico, chiuse nel 2007.[6] Durante la prima guerra mondiale prestò ininterrottamente servizio al fronte ed ottenne numerosi riconoscimenti tra cui la medaglia di bronzo al valor militare per il suo comportamento coraggioso durante la battaglia di Caporetto. Prestò servizio nel Carso, dove il personale medico era carente, nell’ospedale da campo di Castelvecchio, località del comune di Sagrado, sul fronte dell’Isonzo, si trovò ad affrontare le terribili conseguenze del fosgene e le ustioni da yprite.

Tenne un diario di guerra, Luci ed ombre di eroi. Dal diario d’infermiera in zona d’operazione. Guerra italo-austriaca, stilato nel 1917 e pubblicato nel 1932: un diario di guerra che si interrompe con la disfatta di Caporetto.

Sita Camperio Meyer ricevette numerosi diplomi, attestati e medaglie a testimonianza del suo operato eccezionale fra cui i più importanti furono la medaglia Florence Nightingale del 12 maggio 1933 e la nomina a dama dell'Ordine della Corona d'Italia del 15 settembre 1964.[7]

Visse a lungo a Rapallo, dove è annoverata fra le fondatrici della Biblioteca città di Rapallo[8] e morì il 5 luglio 1967. Le sue spoglie sono conservate nel cimitero di Villasanta.

Onorificenze modifica

«"Dal maggio 1917 prestò servizio ininterrottamente in ospedaletto da campo a Sagrado, sottoposto a continuo bombardamento, dando prova d'impareggiabile ed intelligente attività, di coraggio, di zelo nel disimpegno della propria missione, rimase al proprio posto fino al 27 ottobre 1917, abbandonando la città solo a seguito di ordine perentorio delle autorità superiori poche ore prima dell'incendio e dopo aver contribuito efficacemente a mettere in salvo i feriti e parte del materiale."[9]»
— 1918
— 12 maggio 1933

Opere modifica

  • Luci ed ombre di eroi. Dal diario d’infermiera in zona d’operazione. Guerra italo-austriaca, 1932.
  • La mia vita e le origini della nostra famiglia.

Note modifica

  1. ^ Costantino Cipolla, Paolo Vanni, Storia della Croce Rossa Italiana dalla nascita al 1914, FrancoAngeli, 2013, p. 428, ISBN 9788856849646.
  2. ^ Camperio Manfredo, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  3. ^ Gennaro Rocco, Costantino Cipolla, Alessandro Stievano, La storia del nursing in Italia e nel contesto internazionale, FrancoAngeli, 2015, p. 162-164, ISBN 9788891713056.
  4. ^ Maria Luisa Betri, Daniela Maldini Chiarito, Scritture di desiderio e di ricordo, FrancoAngeli, 2002, p. 277,278, ISBN 9788846440518.
  5. ^ 9 febbraio 1908: nasceva ufficialmente la scuola delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, su cri.it, 14 aprile 2020. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  6. ^ Bruna Bertolo, Sita Camperio Meyer, fondatrice a Milano della prima scuola ambulanza della Croce Rossa, su pannunziomagazine.it. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  7. ^ Diplomi e attestati (1909 luglio 9 - 1964 settembre 15), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  8. ^ La Rapallo più bella si trova... in biblioteca: fondata da un gruppo di donne, offre curiosità e testimonianze uniche dell'epoca d'oro in riviera, su corfole.it, 5 marzo 2012. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  9. ^ Maria Luisa Betri, Daniela Maldini Chiarito, Scritture di desiderio e di ricordo, FrancoAngeli, 2002, p. 282, ISBN 9788846440518.

Bibliografia modifica

Barbara Cappai e Rita Fresu, Donne e Grande guerra: Lingua e stile nei diari delle crocerossine. Il caso di Sita Camperio Meyer, Franco Angeli Edizioni, 4 ottobre 2018, ISBN 978-88-917-7755-3.

Controllo di autoritàVIAF (EN1256155284923187062850 · ISNI (EN0000 0004 7667 5469 · BNF (FRcb11197143k (data) · WorldCat Identities (ENviaf-1256155284923187062850