Nella cultura araba, il siwāk (in arabo سواك?; o miswāk) è uno strumento per l'igiene dentale a metà tra lo stuzzicadenti e lo spazzolino da denti. Tradizionalmente, si tratta di un ramoscello di Salvadora persica usato per ripulire i denti dai residui di cibo; reca beneficio pure il fregarlo su denti e gengive.

La Salvadora persica, pianta da cui si ricava il siwāk

Quale vera pratica igienica, stando agli hadith, lo stesso profeta dell'Islam l'avrebbe raccomandata.

Infatti la tradizione vuole che Maometto, poco prima di morire, si sia alquanto ripreso e abbia sentito l'esigenza di provvedere alla propria igiene. «La moglie ʿĀʾisha, credendolo guarito, gli chiese se voleva un legnetto per pulirsi i denti (il miswak); il Profeta annuì. Quella, avendo in casa un miswak non era ancora intagliato, lo prese, lo ammorbidì masticandolo, e quindi lo diede al Profeta, il quale se lo fregò con vigore sui denti. ʿĀʾisha disse: “Non fregare forte se non vuoi rovinarti i denti!”. Egli rispose: «ʿĀʾisha, Gabriele mi ha sempre raccomandato di fare in questo modo...”»[1].

Note modifica

  1. ^ Muhammad ibn Jarìr al-Tabari, Vita di Maometto, Milano (BUR) 1992, p. 384.

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