Skalla-Grímr Kveldulfsson (... – ...; fl. IX-X secolo) è stato un norvegese vissuto nel IX e X secolo, costretto ad emigrare in Islanda durante il regno del nemico Harald il Chiaro. La principale causa della sua fama sta nel fatto di essere stato il padre di Egill, ma passò anche alla storia della letteratura nordica per aver composto la seguente stanza:

Nú's hersis hefnd
við hilmi efnd;
gengr ulfr ok örn
of ynglings börn.
Flugu höggvin hræ
Hallvarðs á sæ.
Grár slítr undir
ari Snarfara.

"Ora il nobile (Kveldulfr) esigeva vendetta sul re (Harald il Chiaro); ora lupo ed aquila lasciavano un'impronta sui figli del re. I cadaveri di Hallvarðr (Hallvarðr harðfari e la sua gente, che sarebbero i nemici) fuggirono in mare; l'aquila grigia piange le ferite di Snarfari (Sigtryggr snarfari era il fratello di Hallvarðr harðfari)."

Se bisogna credere alla saga, si tratta del primo esemplare di canone nordico di una stanza rimata. Ovviamente, vi sono seri dubbi al riguardo.

Le rime non apparvero nella poesia norrena finché il figlio Egill non compose l'opera intitolata Höfuðlausn. Si pensa che l'Höfuðlausn sia correttamente attribuita ad Egill, e che possa aver ricevuto influenze dall'Inghilterra, dove le rime alla fine delle frasi si trovavano già nella poesia latina. Non è impossibile che il padre abbia inventato il metro. Skalla-Grímr sapeva sicuramente come comporre una stanza, ve ne sono di altre attribuitegli con sicurezza, ed Egill, ovviamente, ereditò il genio da qualcuno. L'opinione consolidata è comunque che Egill mise le parole in bocca al padre, quando raccontò alle successive generazioni le storie della sua origine. La questione non verrà probabilmente mai risolta.

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie