Societas Italica Rosae Crucis

La Societas Italica Rosae + Crucis, nota anche con l'acronimo S.I.R+C, è una società rosicruciana italiana e mondiale[1][2][3], nata a Fresonara in provincia di Alessandria il 21 marzo del 2017.[4][5]

Scopo della Societas consiste nello studio e nell’approfondimento di tutte quelle tematiche legate alla tradizione del movimento filosofico europeo seicentesco denominato Rosacrociano, e di tutte le discipline ermetico-alchemico-kabalistiche proprie della cultura esoterica occidentale; compreso l’approfondimento di quella corrente di pensiero denominata Martinismo, nonché, di tutte le influenze simboliche e rituali provenienti dall’Antico Egitto e confluite, dopo la campagna napoleonica del 1799, nei cenacoli culturali europei.

Storia modifica

La Societas Italica Rosae Crucis nasce nel 2017, nel Basso Piemonte, su ispirazione dell’impulso Rosicruciano originario, che in forma occulta cominciò ad agire già nel XIII secolo e successivamente emerse in forma essoterica con i Manifesti Rosacroce, ovvero la Fama Fraternitatis Rosae Crucis (1614), Confessio Fraternitatis (1615) e Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz (1616). Inizialmente composta da pochi membri di altre realtà iniziatiche, fra cui massoneria e martinismo, successivamente trovò grande interesse da parte di molti iniziati ed esoteristi, diffondendosi, nel giro di un biennio, in diverse parti d'Italia e del mondo[1][2][3][4].

Filosofia modifica

La Societas Italica Rosae+Crucis è una Società iniziatica che coltiva la tradizione Rosicruciana, fondata idealmente da Christian Rosenkreutz, con particolare riferimento alla tradizione Italiana di: Federico Gualdi, Giuseppe Francesco Borri, Francesco Maria Santinelli, Massimiliano Savelli Palombara e di Cristina di Svezia.[4]

Il Rosicrucianesimo della Societas Italica implica la comprensione e l’attuazione tanto della Via Magica quanto della Via Mistica, trascendendole entrambe per mezzo della Via Mediana al fine della restaurazione dell’Uomo Universale originario.[6]

Struttura della Societas Italica R+C modifica

La Societas Italica Rosae+Crucis(S.I.R+C) è governata da un Supremus Magus e dal suo Supremo Consiglio.

La Societas Italica è strutturata nel seguente modo:

I Ordine modifica

  • I grado - Zelator
  • II grado - Theoricus
  • III grado- Practicus
  • IV grado - Philosophus

II Ordine modifica

  • V grado - Adeptus Minor
  • VI grado - Adeptus Major
  • VII grado - Adeptus Exemptus

III Ordine modifica

  • VIII grado - Magister Templi
  • IX grado - Magus[4][7]

I nuovi membri devono scegliere un "Motto latino" o un "nome iniziatico" come distintivo nella Società italica R+C. Ogni membro rosicruciano, a seconda del genere di appartenenza, è denominato Frater o Soror dagli altri Membri della Societas.

I membri indossano un'alba bianca e la fascia verde smeraldo della Societas, sulla quale ogni stella rossa rappresenta un Grado conseguito.

Requisiti di accesso modifica

L'accesso è garantito a tutti coloro che abbiano raggiunto la maggiore età e professino fede nella trinità cristiana. L'ingresso nell'Ordine avviene esclusivamente per cooptazione.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Mu Temple Orient of Manila, su Mu Temple Orient of Manila. URL consultato il 22 giugno 2019.
  2. ^ a b (EN) LCMO - Martinists, su Holy Celtic Order of the Temple. URL consultato il 22 giugno 2019.
  3. ^ a b (EN) Societas Italica Rosae Crucis, Societas Italica Rosae Crucis SIR+C, su rosacroceitalia.org. URL consultato il 22 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2019).
  4. ^ a b c d La Societas Italica Rosae+Crucis, su Le Religioni in Italia, 21 giugno 2019. URL consultato il 22 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Societas Italica Rosae Crucis, Societas Italica Rosae Crucis SIR+C, su rosacroceitalia.org. URL consultato il 22 giugno 2019.
  6. ^ (EN) Societas Italica Rosae Crucis, Societas Italica Rosae Crucis SIR+C, su rosacroceitalia.org. URL consultato il 22 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2019).
  7. ^ (EN) Information, su Mu Temple Orient of Manila, 29 maggio 2019. URL consultato il 22 giugno 2019.

Collegamenti esterni modifica