Solnhofia parsonsi

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La solnhofia (Solnhofia parsonsi) è una tartaruga estinta, vissuta nel Giurassico superiore (Kimmeridgiano - Titoniano, circa 155 - 150 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa.

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Solnhofia
Fossile di Solnhofia parsonsi
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
(clade) ? Angolachelonia
Genere Solnhofia
Specie S. parsonsi

Descrizione modifica

Questo animale era di dimensioni medio-piccole e non doveva superare i 50 centimetri di lunghezza. Il cranio era di dimensioni relativamente grandi (circa il 40 per cento della lunghezza del carapace). Il carapace era di forma pentagonale, e la disposizione delle ossa e delle fontanelle nella regione pigale era unica di questo genere. Il carapace era inoltre sprovvisto di mesoplastra, epiplastra e di un entoplastron; ciò lo rendeva particolarmente leggero. Solnhofia era dotata di arti modificati in strutture simili a palette, utili durante il nuoto.

Classificazione modifica

Descritto per la prima volta nel 1975 sulla base di materiale cranico proveniente dalla Germania e dalla Svizzera, questo animale è stato inizialmente attribuito ai criptodiri. Le sole caratteristiche craniche, tuttavia, rendevano difficile un'attribuzione più precisa. Nel 2000, con la scoperta di uno scheletro completo ben conservato, fu ipotizzata una parentela con il genere Eurysternum, tipico del Giurassico superiore tedesco. Successivi studi, tuttavia, hanno ipotizzato che Solnhofia rappresentasse il più antico membro di un clade di tartarughe marine noto come Angolachelonia (Mateus et al., 2009), che si sviluppò in parallelo ad altri gruppi ed ebbe minor fortuna; altri studi ritengono invece che Solnhofia fosse un membro della famiglia Thalassemydidae (Karl et al., 2012).

 
Cranio e mandibola di Solnhofia parsonsi

Solnhofia è, in ogni caso, una delle tartarughe marine più antiche. Altri resti di Solnhofia sono stati ritrovati in Francia (de Lapparent et al., 1996).

Paleoecologia e paleobiologia modifica

L'esemplare completo e ben conservato di Solnhofia venne seppellito in calcari finemente laminati, e non mostra particolari segni di disgregamento o di smembramento; ciò suggerisce che le condizioni del fondale marino fossero ostili alla vita, con una scarsa energia d'acqua durante la deposizione. Impronte di denti lungo il margine posteriore del carapace, tuttavia, sono una prova di un tentativo di predazione da parte di un coccodrillo dal muso largo (Joyce, 2000).

Bibliografia modifica

  • E. S. Gaffney. 1975. Solnhofia parsonsi, a new cryptodiran turtle from the Late Jurassic of Europe. American Museum Novitates 2576:1-22
  • F. d. Lapparent de Broin, B. Lange-Badré, and M. Dutrieux. 1996. Nouvelles decouvertes de tortues dans le Jurassique Supérieur du Lot (France) et examen du taxon Plesiochelyidae. Revue de Paléobiologie 15(2):533-570
  • W. G. Joyce. 2000. The first complete skeleton of Solnhofia parsonsi (Cryptodira, Eurysternidae) from the Upper Jurassic of Germany and its taxonomic implications. Journal of Paleontology 74(4):684-700
  • O. Mateus, L. Jacobs, M. Polcyn, A. S. Schulp, D. Vineyard, A. B. Neto, and M. T. Antunes. 2009. The oldest African eucryptodiran turtle from the Cretaceous of Angola. Acta Palaeontologica Polonica 54(4):581-588
  • H.-V. Karl, G. Tichy, and D. Valdisberri. 2012. Sontiochelys cretacea Stache, 1905 and new description of the families Eurysternidae Dollo, 1886 and Thalassemydidae Rutimeyer, 1873 (Testudines: Cryptodira). Studia Geological Salmanticensia 48(1):45-76

Collegamenti esterni modifica