Sonia Terk Delaunay

pittrice ucraina
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Sonia Terk Delaunay (in ucraino Соня Терк?, Sonja Terk; Odessa, 14 novembre 1885Parigi, 5 dicembre 1979) è stata una pittrice ucraina naturalizzata francese.

Sonia Delaunay, foto di Lothar Wolleh

Biografia modifica

Nata a Odessa, Ucraina ma trascorse la sua infanzia a Hradyz'sk, un villaggio vicino a Kremenčuk.

Studiò inizialmente a San Pietroburgo e nel 1903 seguì un corso di disegno a Karlsruhe, in Germania.[1] Nel 1906 si trasferì a Parigi, dove dipinse opere ispirate a Paul Gauguin e a Vincent van Gogh e dove, nel 1910, sposò il pittore Robert Delaunay.[1]

Già orientata verso una pittura di puro colore, Sonia affiancò il marito nelle ricerche sul colore e sulla rifrazione della luce[1], in cui l'effetto dinamico è espresso dalle sole modulazioni del colore e della luce che conferiscono all'opera un tono lirico, approdando al movimento chiamato orfismo (o cubismo orfico; termine che deriva da Orfeo, mitico musico della mitologia greca).[2]

Sonia Terk cercò di portare l'orfismo oltre i confini della pittura: a partire dal 1913 realizzò stoffe a contrasti simultanei, creazioni astratte di carta e tessuto e caratteri di stampa per libri a colori simultanei, cioè con rapporti cromatici e caratteri tipografici diversi e con il testo stampato in verticale.[1][3]

Tra le due guerre, Sonia realizzò i primi vestiti astratti ed affiancò il marito in alcune grandi decorazioni per l'Esposizione universale di Parigi del 1937.[1] Dominio incontrastato di Sonia rimase però l'arte dell'arazzo e del tessuto[1], che essa rinnovò profondamente sostituendo alle decorazioni tradizionali dei motivi geometrici di sorprendente intensità cromatica, tipici della sua pittura. Nel 1927, per spiegare il senso della propria opera (i tessuti e gli abiti "simultaines") scrisse "L'Influences de la peinture sur le mode"[1], in cui spiegava "che una tinta che sembra uniforme è formata dall'insieme di una miriade di tinte diverse" è la scomposizione delle tinte in elementi multipli, presi dai colori del prisma.[1] Da questa concezione derivarono abiti fatti sostanzialmente di colori, a cui il taglio semplificato e le fogge diritte offrivano campi perfettamente piani per esprimere al meglio le loro potenzialità di rapporto e interferenza. Dopo la Seconda guerra mondiale continuò ad esporre nelle principali mostre le sue opere di arte astratta.[3]

Sonia Terk Delaunay morì il 5 dicembre 1979 a Parigi.[1]

Nel mese di marzo 1960, la Galleria d'arte moderna di Torino dedica a Robert e Sonia Delaunay una mostra, in cui compaiono 107 opere dei due artisti[4]. Nel mese di aprile 2006 si è tenuta una mostra dedicata a Sonia Delaunay a Bellinzona in Svizzera (Cantone Ticino), presso il Museo Villa dei Cedri.[5] A ottobre 2014 si è inaugurata una sua ampia retrospettiva al Musée d'art moderne de la Ville de Paris di Parigi, con esposizione di circa 400 opere. Nella primavera del 2015 la stessa mostra è stata presentata alla Tate Gallery di Londra.[6][7]

Sonia Terk Delaunay nei musei modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i Sonia Terk Delaunay, su sites.google.com. URL consultato il 1º novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2022).
  2. ^ Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay, su womenartistsblog.wordpress.com. URL consultato il 1º novembre 2019.
  3. ^ a b SONIA TERK DELAUNAY., su abbigliamentoneltempo.wordpress.com. URL consultato il 1º novembre 2019.
  4. ^ "Sonia e Robert Delaunay", su opac.lagallerianazionale.com. URL consultato il 1º novembre 2019.
  5. ^ Sonia Delaunay, su 1995-2015.undo.net. URL consultato il 1º novembre 2019.
  6. ^ Sonia Delaunay, la donna che faceva danzare i colori, su ansa.it. URL consultato il 1º novembre 2019.
  7. ^ Tate Modern celebra l'arte dinamica di Sonia Delaunay, su st.ilsole24ore.com. URL consultato il 1º novembre 2019.

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Collegamenti esterni modifica

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