Sostanza corrosiva
Una sostanza viene definita corrosiva, o caustica, quando distrugge o danneggia in maniera irreversibile un materiale con cui viene a contatto.
Effetti sulla materia viventeModifica
Le sostanze corrosive comprendono gli acidi o gli alcali forti oppure soluzioni concentrate di acidi e basi deboli. I danni maggiori per la salute possono verificarsi in seguito ad ingestione, inalazione, contatto con occhi, mucose, epidermide e derma. Il risultato è un'ustione chimica. Provocano distruzione locale dei tessuti, esternamente o internamente, e cioè “bruciano” la pelle o, ad esempio, il rivestimento dello stomaco[1]. Queste sostanze determinano infatti l'idrolisi dei grassi e la denaturazione delle proteine e reazioni di idratazione che essendo esotermiche possono provocare un'ustione termica e non solo chimica.
Una sostanza corrosiva, se diluita, ha una minore attività chimica e se non presenta effetto lesivo tissutale viene denominata irritante. Tuttavia la capacità di continuare a provocare danno tissutale dipende dal tempo di esposizione alla sostanza e il tipo di tessuto coinvolto. La pelle è generalmente meno sensibile all'azione di sostanze corrosive diluite mentre dev'essere evitato il contatto con occhi e mucose.
Se la vittima vomita, spesso il vomito è frammisto a sangue. I corrosivi comuni sono l'acido cloridrico o muriatico, l'acido fenico, perossido d'idrogeno, acido nitrico, il dicloruro di mercurio e l'ammoniaca.
Danno da inalazione di vaporiModifica
Effetti sulla materia non viventeModifica
La corrosione di materia non vivente (ad esempio superfici metalliche) è un processo distinto.
NoteModifica
- ^ Pubmed.org Jovancević L, Dankuc D. Corrosive substance ingestions management. in Med Pregl. 2008;61 Suppl 2:41-6
Voci correlateModifica
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