Space music

genere musicale

Per space music (letteralmente musica spaziale), musica cosmica, si intende un vasto sottogenere della musica ambient che rievoca lo spazio.

Musica spaziale (Space music)
Origini stilisticheAmbient
Musica elettronica
Musica classica
Origini culturalianni cinquanta - Europa
Strumenti tipiciSintetizzatore
Computer
Piano
PopolaritàMedia
Generi correlati
Ambient
Categorie correlate
Gruppi musicali space music · Musicisti space music · Album space music · EP space music · Singoli space music · Album video space music

Sebbene non presenti tratti distintivi sempre univoci, coloro che la realizzano sono soliti adottare strumenti elettronici quali i sintetizzatori (talvolta associati a sequencer), nonché sonorità eteree[1] e meditative.

Fra i musicisti citati come autori di space music vi sono Jean-Michel Jarre, Vangelis, Robert Rich, Steve Roach, Isao Tomita, James Bernard e Rudy Adrian.

Storia modifica

 

Il genere Space Music evoca in genere all'ascoltatore delle sensazioni di fluttuazione e sensazioni di mistero ed ignoto nell'universo.

La musica cosmica ebbe quale primissimo teorico il filosofo greco Pitagora, che associò alla velocità di rotazione dei pianeti del sistema solare l'altezza di una particolare nota. Le sue concezioni vennero più tardi riprese e approfondite da Keplero, che abbinò a ciascun pianeta una melodia.[2]

I musicisti anticipatori della space music includono il jazzista Sun Ra nonché Esquivel ed Henry Mancini, entrambi autori di una musica leggera vagamente ispirata al cosmo.[3]

I pionieri della space music includono inoltre formazioni rock emerse dalla seconda metà degli anni sessanta, quali gli Hawkwind e i Gong, che furono autori di una musica ispirata alla psichedelia ed alla fantascienza,[4] e i Pink Floyd.[3]

Il primo stile riconosciuto effettivamente come "cosmico" è il krautrock, che si affermò in Germania durante gli anni settanta, ed ebbe fra i suoi autori Klaus Schulze e i Tangerine Dream.[5] Sempre durante lo stesso decennio si affermò l'ambient music di Brian Eno, che pubblicò, nel 1983, Apollo: Atmospheres and Soundtracks, un album ispirato allo spazio e considerato un classico della musica d'atmosfera.[3]

La space music è oggi correlata alla new age elettronica (Mychael Danna,[1] Maryanne Amacher[6]) ed all'ambient house (The Orb).[3]

Note modifica

  1. ^ a b Steven H. Propp, After the New Age: A Novel about Alternative Spiritualities, iUniverse, 2008, p. 282.
  2. ^ Alexander Roob, Alchimia e mistica - Il museo ermetico, Taschen, 2001, p. 84.
  3. ^ a b c d (EN) David Prince, The Final Frontier, in SPIN, novembre 1995.
  4. ^ Cesare Rizzi, Progressive & Underground, Giunti, 2003, pp. 46-47, 52-53.
  5. ^ Detlef Junker, The United States and Germany in the Era of the Cold War, 1945-1990: A Handbook. 1968-1990. Volume 2, Cambridge University Press, 2004, p. 342.
  6. ^ (EN) John Diliberto, Navigating The Shifting Terrain Of New Age Music, in Billboard, pag. 54, 6 apr 1996.

Bibliografia modifica

  • Electronic and Experimental Music: Technology, Music, and Culture (Thom Holmes, Routledge, 2012, pag. 438-439)
  • Figli delle stelle - uomini, idee e miti dietro la scena musicale alternativa tedesca dell'età dell'oro dal Krautrock alla Musica Cosmica (Enrico Fontana, Arcana, 2020), ISBN 978-88-6231-973-7

Voci correlate modifica

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