Pietro Spangaro

militare e patriota italiano

Pietro Spangaro (Venezia, 28 gennaio 1813Milano, 14 novembre 1894) è stato un militare, patriota e ufficiale italiano.

Pietro Spangaro
Cavaliere Colonnello Pietro Spangaro
Soprannome"Colonnello Dunque"
NascitaVenezia, 28 gennaio 1813
MorteMilano, 14 novembre 1894
Luogo di sepolturaMilano
Dati militari
Paese servitoRegno d'Italia, Impero austriaco
CorpoVolontari Garibaldini
RepartoQuinto reggimento granatieri
Anni di servizio15 anni (dal 1848 al 1862)
GradoColonnello
ComandantiGiuseppe Garibaldi
CampagneCampagna del 1860
BattaglieBattaglia del Volturno, Difesa Di Venezia
Comandante diQuinto reggimento granatieri
DecorazioniCroce Di Cavaliere Dell’Ordine Militare Di Savoia, Croce Di Cavaliere Dell’Ordine Degli SS Maurizio E Lazzaro, Medaglia per chi aveva combattuto per l’Unità D’Italia
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Biografia modifica

Fu un ardente patriota che partecipò alla spedizione dei Mille garibaldina[1]. Lo ritroveremo con il grado di colonnello in prima fila nella decisiva battaglia del Volturno, dopo aver seguito il generale Garibaldi a Marsala e a Calatafimi.

Ex ufficiale austriaco, aveva disertato per combattere a fianco degli insorti Veneziani, capeggiati da Daniele Manin, è difficile ricostruire bene la sua biografia, poiché si intreccia con quella dell'omonimo cugino, Pietro Spangaro anch'egli figlio di un Giovanni Battista Spangaro, e volontario nella spedizione dei Mille.

Nel 1849 è a Malta, dove erano radunati molti esuli italiani.

Lo ritroviamo poi nel 1850 in Egitto, dove fece una discreta fortuna con una ditta commerciale da lui creata. Non partecipò alla seconda guerra di indipendenza, ma nella primavera del 1860 tornò in Italia per partecipare alla spedizione dei Mille. I suoi uomini lo adoravano per i suoi modi di fare semplici e schietti. Secondo Maxime Du Camp, che era con lui in Calabria durante la spedizione dei Mille, era soprannominato Colonnello "dunque", perché iniziava sempre le sue frasi con quella parola.

Morì nel 1894 a Milano, nella modesta casa in cui si era trasferito negli ultimi tempi, forse per ragioni economiche, in corso Magenta numero 28. La casa non era di sua proprietà, e oggi non esiste più, il numero civico non è individuabile, e non c'è più nemmeno la sua tomba.

Onorificenze modifica

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