Rainbow (Mariah Carey): differenze tra le versioni

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''Rainbow'' ha ottenuto recensioni positive da parte dei critici, molti dei quali hanno sottolineato la nuova direzione artistica di Mariah Carey.<ref>{{Cita libro|cognome=Shapiro|nome=Marc|p=125|citazione=''Rainbow'' raced up the album charts to number two amid a tidal wave of solid reviews that emphasized Mariah's new musical direction.|titolo=Mariah Carey|editore=[[ECW Press]]|isbn=1-55022-444-1}}</ref> Danyel Smith scrisse per ''[[Entertainment Weekly]]'' che "quella che con ''Butterfly'' era iniziata come una partenza si conclude con ''Rainbow'' come un'evoluzione – forsa la prima prova convincente della vera natura artistica della Carey".<ref name=ew/> Arion Berger di ''[[Rolling Stone]]'' considerò ''Rainbow'' come un album genuinamente R&B e hip hop, una "preziosa testimonianza dell'accessibilità del cantautorato di stampo hip-hop della fine del 1999". Pur definendo alcune ballate "banali", Berger concluse sostenendo che "''Rainbow'' raggiunge il suo meglio — e la Carey è più a suo agio — quando le fogge dell'hip-hop sofisticato e l'R&B contraffatto coesistono armoniosamente in un delicato connubio".<ref name=rs>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/albumreviews/rainbow-19991125|titolo=Mariah Carey Rainbow|cognome=Berger|nome=Arion|opera=[[Rolling Stone]]|editore=[[Jann Wenner|Wenner Media]]. [[Limited liability company]]|data=25 novembre 1999|accesso=6 marzo 2011}}</ref> Elysa Gardner del ''[[Los Angeles Times]]'' commentò: "Dando prova di un'autorevolezza emotiva degna delle sue abilità tenichetecniche, la Carey ci dà una visione dell'amore dinamica senza scadere nell'ostentazione".<ref name=la/> Steve Jones di ''[[USA Today]]'' definì il disco "colorato" e "uno dei suoi lavori più invitanti".<ref name=usa>{{Cita web|url=https://www.usatoday.com/life/music/lmds784.htm#review|titolo=A Prism Of Pure Carey And A Bit Of The Bubbly|cognome=Jones|nome=Steve|opera=[[USA Today]]|data=12 dicembre 1999|urlmorto=yes|accesso=6 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081020052259/http://www.usatoday.com/life/music/lmds784.htm#review|dataarchivio=20 ottobre 2008 }}</ref> [[Robert Christgau]] del ''[[The Village Voice|Village Voice]]'' citò ''[[Heartbreaker (Mariah Carey)|Heartbreaker]]'' e ''[[Crybaby]]'' come i brani forti, e scrisse che Mariah Carey non era "un 'vero' usignolo dell'R&B, ma abbastanza brava da fingere bene".<ref>Christgau, Robert (2000). ''Christgau's Consumer Guide: Albums of the '90s''. Macmillan. pp. xvi, 50. ISBN 0312245602.</ref>
 
Amy Linden di ''[[Vibe (rivista)|Vibe]]'' criticò le canzoni in cui Mariah Carey fa uso di campionamenti hip hop o canta accanto ai rapper, definendo una soluzione scontata "affiancare un usignolo canterino a un ragazzaccio sputa-rime".<ref name=vibe>{{Cita web|url=https://books.google.com/books?id=YCgEAAAAMBAJ&pg=PA260-IA6&dq=mariah+carey+rainbow&hl=en&ei=qyduTabsD8G4tgfdvezwDg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CEQQ6AEwBA#v=onepage&q=mariah%20carey%20rainbow&f=false|titolo=Mariah Carey 'Rainbow'|cognome=Linden|nome=Amy|opera=[[Vibe (magazine)|Vibe]]|data=12 dicembre 1999|accesso=6 marzo 2011}}</ref> [[Stephen Thomas Erlewine]] di [[AllMusic]] notò come ''Rainbow'' fosse "il primo album della Carey per cui lei abbia scritto dei testi personali, con riferimenti alla sua sperazione da Mottola". Definì i testi "sinceri" e "profondi", ma descrisse il materiale del disco come "intriso di ballate" e "ripetitivo", fedele allo schema dei precedenti album della cantante, mentre "sarebbe stato un disco più efficace se il mal d'amore, il dolore e l'allegria che ribollono sotto la musica fossero stati portati in superficie".<ref name=allmusic>{{Cita web|url={{Allmusic|class=album|id=rainbow-r443455|pure_url=yes}}|titolo=Rainbow – Mariah Carey|cognome=Erlewine Thomas|nome=Stephen|editore=[[AllMusic]]|accesso=6 marzo 2011}}</ref>