Controversie legate a The Walt Disney Company: differenze tra le versioni

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Nel maggio del 1992 su ''[[The Hollywood Reporter]]'' fu pubblicato un articolo nel quale si diceva che circa il 25% dei lavoratori dell'allora Eurodisney si erano licenziati a causa delle difficili condizioni lavorative. La società rispose al ''[[The Wall Street Journal]]'' che in realtà non erano 3000, ma solo 1000 coloro che se ne erano andati.
 
Nel 2010 due dipendenti di Disneyland Paris, entrambi cuochi, si suicidarono. Il primo lasciò un biglietto con su scritto "Non voglio tornare da Topolino". Tuttavia una commissione incaricata di far luce sugli eventi non trovò prove di comportamenti illegali. I sindacati del parco comunque fecero notare le pessime condizioni lavorative: i grandi licenziamenti; gli stipendi dei membri del cast di poco superiori al minimo legale; gli orari lavorativi pesanti; l'impossibilità di fare carriera. La società ha risposto dicendo che la maggior parte dei lavoratori era soddisfatta del proprio lavoro e che, sebbene la crisi del 2008 avesse intaccato i profitti, il parco aveva assunto più lavoratori full time.<ref name=":0">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.independent.co.uk/news/world/europe/the-dark-side-of-disneyland-paris-1964505.html|titolo=The dark side of Disneyland Paris|pubblicazione=The Independent|data=6 maggio 2010|accesso=18 gennaio 2018}}</ref>
 
Nel luglio 2016 Disney, [[HCL Technologies]] e [[Cognizant]] furono accusate di essersi organizzate per sostituire i lavoratori americani con lavoratori immigrati (detentori del visto H-1B), nonostante fossero disponibili americani con le competenze richieste, violando, quindi, la legge. Le cause furono iniziate da due ex impiegati dell'azienda che aprirono due cause simili, cercando di ottenere lo status di class action. La novità di queste azioni legali era che erano denunciati sia il datore di lavoro che l'azienda addetta all'esternalizzazione in quanto avevano programmato la sostituzione dei lavoratori. Nell'ottobre dello stesso anno la causa fu respinta, poiché le motivazioni erano inadeguate.<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2016/10/14/us/judge-says-disney-didnt-violate-visa-laws-in-layoffs.html?_r=0|titolo=Judge Says Disney Didn’t Violate Visa Laws in Layoffs|editore=The New York Times|accesso=13 ottobre 2016}}</ref>