Verona austriaca: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortografia
Riga 42:
La città, situata a metà strada tra [[Milano]] e [[Venezia]], le due capitali del [[regno Lombardo-Veneto]], e posta in diretta comunicazione con la [[valle dell'Adige]] e il [[passo del Brennero]], possedeva, infatti, una naturale propensione a essere munita di un apparato militare di prim'ordine.
 
All'inizio, l'[[Imperale Regio Ufficio per le fortificazioni di Verona|I.R. Ufficio per le Fortificazioni di Verona]] provvedèprovvide a rafforzare la cinta muraria della città, ampliando e aggiornando le già precedenti difese approntate dalla [[repubblica di Venezia]]
e a edificare forti nelle immediate vicinanze. In seguito, con l'aggravarsi della minaccia del [[Regno di Sardegna]] si ampliò la difesa anche alle zone più distanti.
 
Ma non solo fortificazioni furono edificate dagldagli asutriaciaustriaci. Numerosi furono gli edifici adibiti a logistica per il sostentamento e la gestione della [[guarnigione]]. Va ricordataricordato che anche la [[Ferrovia del Brennero]] e la [[Ferrovia Milano-Venezia]], che a Verona si incrociano, nacquero ad opera dell'[[Impero Austriaco]] per motivi anche certamente militari.
 
===Le fortificazioni===
Riga 53:
[[File:Forte Santa Caterina.jpg|thumb|250px|right|Il [[Forte Santa Caterina (Verona)|Forte Santa Caterina]] in una foto ottocentesca]]
 
Vista l'importanza strategica di Verona, l'austria si produsse in un ampio sforzo per la sua fortificazione. L'impulso a ciò venne sicuramente dal [[feldmaresciallo]] [[Josef Radetzky]], comandante dal [[1834]] dell'esercito austriaco in [[italiaItalia]].
Tra il [[1833]] e il [[1848]], grazie al piano dell'[[genio militare|ingegnere militare]] austriaco [[Franz von Scholl]], si provvedèprovvide all'ammodernamento dei [[bastione|bastioni]] di epoca [[repubblica veneziana|veneziana]] per la protezione del lato meridionale. Con la costruzione di mura e [[fortezze|forti]] si provvedèprovvide, invece, alla parte settentrionale. Tra i forti edificati in questo periodo ne ricordiamo alcuni: [[forte Sofia]], [[forte San Leonardo]], [[forte San Felice]].
 
Terminata la [[prima guerra d'indipendenza]], che nonostante la finale vittoria [[impero austriaco|austriaca]] aveva minacciato la città di Verona, le autorità occupanti decisero di fare del luogo "una perfetta piazza d’evoluzione e di deposito per l’armata imperiale". Si provvedèprovvide così a costruire una serie di forti esterni alla città, conosciuti come primo e secondo campo trincerato di Verona (ricordiamo, ad esempio: [[forte Santa Caterina]], [[forte Chievo]], [[forte Santa Lucia]], [[forte Dossobuono]], [[forte Azzano]], ecc..), . Ancora più lontani, atti a prevenire un aggiramento della fortezza di [[Peschiera del Garda|Peschiera]] e a proteggere la via per il [[Brennero]], furono edificati anche i cosiddetti "[[forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo]]".
 
Durante la [[Terza guerra di indipendenza italiana|campagna del 1866]], la piazzaforte di Verona aveva raggiunto la sua massima militarizzazione. Si contavano allora 822 bocche da fuoco, così distribuite<ref>{{cita|Jacobacci|p. 135|jacobacci}}.</ref>:
Riga 74:
Gli alti ufficiali, a comando della [[guarnigione]] qui dislocata, erano acquartierati in [[palazzo Carli]] (nell'attuale [[via Roma (Verona)|via Roma]]), dove ha risieduto lo stesso [[Radetzky]]. Gli uffici del Governo erano posti nel convento di Santa Eufemia e un'altra importante sede di comando era la "Gran Guardia Nuova", oggi [[Palazzo Barbieri]].
 
Gli austriaci costruirono anche delle nuove carceri e un [[tribunale]] militare allo scopo di riorganizzare il sistema giudiziarogiudiziario e quindi irrigidire la loro autorità sulla popolazione della città. Questi edifici sono tuttora esistenti e versano in uno stato di sostanziale abbandono.
 
Con l'ampliarsi della piazzaforte fu necessario dotarsi anche di un nuovo [[arsenale]],: costruito tra il [[1854]] e il [[1861]], fu posto nell'ansa del fiume [[Adige]] a nord della città, e prese il nome di [[Arsenale Franz Josef I]].
 
Per il sostetamento della guarnigione, gli austriaci, edificarono la [[provianda di Santa Marta]] (su progetto di [[Andreas Tunkler]]) allo scopo di produrre e amministrare tutti i [[alimento|generi di sussistenza]]. Tale struttura era in grado di cuocere ogni giorno 52.000 razioni di [[pane]] e 20 [[quintale|quintali]] di [[Cracker (biscotto)|gallette biscottate]].
 
Altro edificio importante, edificato dagli austriaci e tuttora utilizzato, è l'[[Ospedale di Guarnigione di Santo Spirito|Ospedale di Santo Spirito]], costruito con le più moderne caratteristiche di architettura ospedaliera.
 
Per la logistica miliatare furono sviluppate, inoltre, numerose strade, spesso chiuse al traffico civile, che nel [[1866]] arrivavano a coprire complessivamente quasi 100 [[chilometro|km]]. Le porte di accesso alle mura cittadine erano 25, delle quali 10 a cui era consentito il passaggio agli abitanti e le rimantirimanenti 15 di esclusiva pertinenza militare. La manutenzione delle vie era, come tutte le altre opere mlitari, compito dell'[[Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona|Imperiale Regio Ufficio per le Fortificazioni]]. I collegamenti tra le varie fortificazioni erano garantite anche da un sistema di [[telegrafo]], inizialementeinizialmente ottico (sistema ''Chappe''), e in seguito ampliato e integrato con un sistema [[elettromagnetismo|elettromagnetico]]. Interessanti, infine, la presenza di due bagni militari (edificati poco fuori dell'[[Arsenale Franz Josef I|Arsenale]]) per il benessere e il refrigerio della truppa e per le esercitazioni di nuoto del reparto [[pontiere|pontieri]].
 
==Aspetti sociali ed economici==