Scott Ritter: differenze tra le versioni

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|accesso = 8 luglio 2009
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Inizialmente ha prestato servizio come ''lead analyst'' per il reparto dei Marine per lo spiegamento rapido delle forze in relazione alla invasione sovietica dell'[[Afghanistan]] e della guerra contro l'Iran&nbsp;– Iraq. Durante il [[Desert Storm]], prestò servizio come consigliere balistico del Generale [[Norman Schwarzkopf]]. In seguito lavorò come consulente militare per il network [[Fox News]].
 
==Ispettore dell'[[ONU]]==
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===Previsioni sulla guerra in Iraq===
Non appena venne lanciata l'offensiva della coalizione, ma prima che le truppe arrivassero a [[Baghdad]], il [[Primo Ministro]] [[Regno Unito|Inglese]] [[Tony Blair]] disse in parlamento che gli Stati Uniti e il Regno Unito erano certi di avere "sufficienti forze" in Iraq. Nello stesso momento Ritter stava offrendo alla radio [[Portogallo|Portoghese]] TSF una visione diamentralmentediametralmente opposta:
{{quote
|Gli Stati Uniti se ne andranno dall'Iraq con la coda tra le gambe, sconfitti. È una guerra che non possiamo vincere... Non abbiamo i mezzi militari per prendere Baghdad e per questa ragione credo che la sconfitta degli Stati Uniti in questa guerra sia inevitabile... Ogni volta che incontreremo truppe irachene potremo vincere qualche battaglia tattica, come successe per un decennio in Vietnam, non siamo in grado di vincere questa guerra, che a mio avviso è già persa.
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Nell'intervista, Ritter risponde così in merito al possesso iracheno di armi di distruzione di massa:
{{quote
|Non ci sono dubbi che l'Iraq non abbia rispettato in pieno gli obblighi imposti dal Consiglio di Sicurezza nella sua risoluzione. Ma, d'altro canto, l'Iraq è quasi completamente disarmato dal 1998: abbiamo verificato l'eliminazione del 90-05% delle armi di distruzione di massa irachene. [...] Dobbiamo ricordare che il mancante 5-10% non costituisce necessariamente una minaccia. Non costituisce nemmeno un programma d'armamento pricoprivo di rilevanza complessiva, pur restando proibito. [...] Non siamo in gradi di dire che l'Iraq sia completamente pulito, di conseguenza non possiamo archiviare il caso sulle loro armi di distruzione di massa. Ma allo stesso tempo non possiamo rafionevolmenteragionevolmente dire che la mancata ottemperanza dell'Iraq significhi ''de facto'' che possieda risorse belliche proibite.
|Scott Ritter<ref>Pag. 47 ed. italiana, 28 ed. originale</ref>
|There's no doubt Iraq hasn't fully complied with its disarmament obligations as set forth by the Security Council in its resolution. But on the other hand, since 1998 Iraq has been fundamentally disarmed: 90-95% of Iraq's weapons of mass destruction capacity has been verifiably eliminated... We have to remember that this missing 5-10% doesn't necessarily constitute a threat... It constitutes bits and pieces of a weapons program which in its totality doesn't amount to much, but which is still prohibited... We can't give Iraq a clean bill of health, therefore we can't close the book on their weapons of mass destruction. But simultaneously, we can't reasonably talk about Iraqi non-compliance as representing a de-facto retention of a prohibited capacity worthy of war.
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|Abbiamo eliminato il programma nucleare, e per ricostruirlo l'Iraq avrebbe dovuto intraprendere attività facilmente rilevabili dai servizi di intelligence. [...]<ref>Pag. 51 ed. italiana, 32 ed. originale</ref><br />
Se l'Iraq stesse producendo armi [chimiche] oggi, ne avremmo delle prove inconfutabili. [...]<ref>Pag. 58 ed. italiana, 37 ed. originale</ref><br />
Fin dal dicembre del 1998, non esistevano prove che gli racheniiracheni fossero in possesso di armi biologiche, né che ci stessero lavorando. Anzi, le prove indicavano che l'Iraq stesse ottemperando alle risoluzioni.<ref>Pag. 70 ed. italiana, 46 ed. originale</ref>
|Scott Ritter<ref name="guerra all'iraq" />
|We eliminated the nuclear program, and for Iraq to have reconstituted it would require undertaking activities that would have been eminently detectable by intelligence services.<br />