My Sweet Lord: differenze tra le versioni

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{{FNN|singoli popmusica|luglio 2018}}
{{Avvisounicode}}
{{Album
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|etichetta = [[Apple Records]]
|produttore = George Harrison, [[Phil Spector]]
|durata = <!-- durata totale del supporto, non del singolo brano -->
|durata = 4:39
|genere = Pop rock
|genere2 = Folk pop
|genere3 = Gospel
|numero dischi d'oro = 1
|numero dischi di platino =
|album di provenienza = [[All Things Must Pass]]
|note = {{Bandiera|AUS}} 1<br />
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{{Bandiera|GBR}} 1<br />
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|precedente = -
|successivo = [[What Is Life]]
|anno successivo = 1971
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'''''My Sweet Lord''''' è un [[Singolo discografico|singolo]] del [[cantautore]] [[Regno Unito|britannico]] [[George Harrison]], pubblicato il 15 gennaio 1971 come primo estratto dall'album ''[[All Things Must Pass]]'', il primo dell'artista dopo lo scioglimento dei [[Beatles]]. La canzone è principalmente incentrata sul concetto di Dio e sulla sua presenza (eloquente è il contemporaneo utilizzo delle espressioni ''[[Hallelujah]]'', di uso comune nelle liturgie cristiane, e ''[[Hare Kṛṣṇa (mantra)|Hare Kṛṣṇa]]'', mantra [[Induismo|indù]]).
 
== Descrzione ==
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, la canzone divenne il primo singolo da primo posto in classifica di un ex-Beatle. Originariamente, Harrison aveva dato la canzone all'artista della [[Apple Records]] [[Billy Preston]], che ne incise una versione e la inserì nell'album ''[[Encouraging Words]]'', prodotto da Harrison e pubblicato nel settembre 1970.
 
Harrison scrisse ''My Sweet Lord'' principalmente come lode alla divinità indù [[Kṛṣṇa]],<ref>Newport,{{Cita|John pagP. 70.Newport, 1998}}</ref> ma allo stesso tempo intese il testo del brano come un invito all'abbandono del settarismo religioso, unendo insieme il canto devozionale ebraico ''[[hallelujah]]'' con il mantra ''[[Hare Kṛṣṇa (mantra)|Hare Kṛṣṇa]]'' e la preghiera [[Veda|Vedica]].<ref> {{Cita|Simon Leng, 2006|pp. =71, 84.}}</ref> La traccia venne co-prodotta da Harrison insieme a [[Phil Spector]], e contiene lo stile produttivo "[[Wall of Sound]]" caratteristico di Spector. Preston, [[Ringo Starr]], [[Eric Clapton]], e i [[Badfinger]] sono tra i musicisti che contribuirono alla registrazione.
 
''My Sweet Lord'' fu al centro di una ben nota causa legale sul diritto d'autore, a causa della somiglianza del pezzo con la canzone ''[[He's So Fine]]'' del 1963, scritta da [[Ronnie Mack]] per il gruppo delle [[Chiffons]]. Nel 1976, Harrison fu giudicato colpevole di aver "inconsciamente" plagiato la canzone di Mack dal punto di vista melodico, un verdetto che fece scalpore nel mondo dell'industria musicale. Harrison sostenne sempre di essersi invece ispirato a ''[[Oh Happy Day]]'' per la melodia della canzone.
 
Harrison suonò ''My Sweet Lord'' al [[The Concert for Bangladesh]] dell'agosto 1971, e la canzone divenne la composizione più celebre della sua carriera solista post-Beatles. Molti anni dopo, egli reincise il brano come ''My Sweet Lord (2000)'' per l'inclusione nell'edizione speciale del trentesimo anniversario di ''All Things Must Pass''. Molti artisti hanno reinterpretato la canzone, tra i tanti [[Andy Williams]], [[Peggy Lee]], [[Edwin Starr]], [[Johnny Mathis]], [[Nina Simone]], [[Julio Iglesias]], [[Richie Havens]], [[Megadeth]], [[Boy George]], [[Elton John]], [[Jim James]], [[Bonnie Bramlett]] ed [[Elliott Smith]]. ''My Sweet Lord'' si è classificata alla posizione numero 460 nella [[Lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone|lista delle 500 migliori canzoni di sempre]] redatta dalla rivista ''Rolling Stone''.<ref name="RS 500">[https://www.rollingstone.com/music/lists/the-500-greatest-songs-of-all-time-20110407/george-harrison-my-sweet-lord-19691231 George Harrison, "My Sweet Lord" (460)], ''[[Rolling Stone]]'' online.</ref> Quando venne ripubblicata su singolo nel gennaio 2002, due mesi dopo la morte di Harrison, la canzone raggiunse nuovamente la vetta della classifica in Gran Bretagna.
 
== Il brano ==
=== Stesura, registrazione e pubblicazione ===
La canzone era originariamente prevista per [[Billy Preston]], che la inserì nel suo primo album, ''[[Encouraging Words]]'', del 1970. Fu composta nel 1969, quando Harrison e Preston erano insieme a [[Copenaghen]], in [[Danimarca]]. La registrazione ebbe luogo a Londra, con Preston musicista principale e Harrison ingegnere alle sessioni.
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== Controversie legali ==
''My Sweet Lord'' fu al centro di una ben nota causa legale sul diritto d'autore, a causa della somiglianza del pezzo con la canzone ''[[He's So Fine]]'' del 1963, scritta da [[Ronnie Mack]] per il gruppo delle [[Chiffons]]. Nel 1976, Harrison fu giudicato colpevole di aver "inconsciamente" plagiato la canzone di Mack dal punto di vista melodico, un verdetto che fece scalpore nel mondo dell'industria musicale. Harrison sostenne sempre di essersi invece ispirato a ''[[Oh Happy Day]]'' per la melodia della canzone.
 
Dopo l'uscita del singolo, la sua somiglianza con ''He's So Fine'' delle [[Chiffons]] ha portato ad una dura battaglia legale per i diritti della composizione. La corte federale degli [[Stati Uniti]], che si pronunciò sul caso (denominato ''Bright Tunes Music v. Harrisongs Music'') dichiarò che Harrison aveva "inconsciamente" copiato la canzone delle Chiffons. Gli fu quindi ordinato di dare la maggior parte dei diritti d'autore di ''My Sweet Lord'' e una parte di quelli di ''[[All Things Must Pass]]''. L'ex manager di Harrison, [[Allen Klein]], divenne in seguito proprietario della Bright Music.
 
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== Altre versioni ==
=== ''My Sweet Lord 2000'' ===
Harrison suonò ''My Sweet Lord'' al [[The Concert for Bangladesh]] dell'agosto 1971, e la canzone divenne la composizione più celebre della sua carriera solista post-Beatles. Molti anni dopo, egli reincise il brano come ''My Sweet Lord (2000)'' per l'inclusione nell'edizione speciale del trentesimo anniversario di ''All Things Must Pass''. Molti artisti hanno reinterpretato la canzone, tra i tanti [[Andy Williams]], [[Peggy Lee]], [[Edwin Starr]], [[Johnny Mathis]], [[Nina Simone]], [[Julio Iglesias]], [[Richie Havens]], [[Megadeth]], [[Boy George]], [[Elton John]], [[Jim James]], [[Bonnie Bramlett]] ed [[Elliott Smith]]. ''My Sweet Lord'' si è classificata alla posizione numero 460 nella [[Lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone|lista delle 500 migliori canzoni di sempre]] redatta dalla rivista ''Rolling Stone''.<ref name="RS 500">[https://www.rollingstone.com/music/lists/the-500-greatest-songs-of-all-time-20110407/george-harrison-my-sweet-lord-19691231 George Harrison, "My Sweet Lord" (460)], ''[[Rolling Stone]]'' online.</ref> Quando venne ripubblicata su singolo nel gennaio 2002, due mesi dopo la morte di Harrison, la canzone raggiunse nuovamente la vetta della classifica in Gran Bretagna.
 
Con la ristampa del [[2001]] di ''[[All Things Must Pass]]'', Harrison aggiunse a questo una bonus track: una nuova versione di ''My Sweet Lord'', cantata insieme a [[Sam Brown]] (figlia dell'amico [[Joe Brown (cantante)|Joe]]) e con suo figlio [[Dhani Harrison|Dhani]] alla chitarra e [[Ray Cooper]] alle percussioni. La nuova versione è inoltre caratterizzata da una breve introduzione dall'atmosfera orientale e da una ben più evoluta tecnica chitarristica, soprattutto slide, di Harrison. Dopo l'uscita del disco rimasterizzato, lo stesso George ha spiegato che la sua motivazione per rifare la canzone era in parte di "suonare un migliore assolo di chitarra slide", ha anche citato il "valore spirituale" che la canzone ha tradizionalmente dato, con il suo interesse nel rielaborare la melodia evitando note fuori posto<ref>Intervista con Chris Carter (registrata ad Hollywood, il 15 febbraio 2001) su "Una conversazione con George Harrison, Il 30º anniversario ristampa di All Things Must Pass ", Capitol Records, DPRO-7087-6-15950-2-4; l'evento successe intorno alle 5:28-07:05.</ref>.
 
== Tracce del singolo ==
{{Tmp|Tracce}}
 
;7" UK
=== Versione britannica ===
# ''My Sweet Lord'' - <small>([[George Harrison]])</small>
# ''[[What Is Life]]'' - <small>(George Harrison)</small>
 
;7" USA
=== Versione statunitense ===
Il singolo venne pubblicato su [[doppio lato A]].
 
# ''My Sweet Lord'' - <small>([[George Harrison]])</small>
# ''[[Isn't It a Pity]]'' - <small>(George Harrison)</small>
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
{{C|Bibliografia esageratamente estesa: siamo sicuri che siano tutti inerenti i titoli? Wikipedia non è un elenco indiscriminato di titoli di libri.|musica|settembre 2018}}
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{{W|musica|settembre 2018}}
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{{refend}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |url= |titolo=Bright Tunes Music v. Harrisongs Music |sito=UCLA Law |urlarchivio=http://web.archive.org/20080214062505/cip.law.ucla.edu/cases/case_brightharrisongs.html#top |'Brightdataarchivio=14 Tunesfebbraio Music2008 v. Harrisongs Music' su UCLA Law|lingua=en}}
 
{{George Harrison}}
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