Tratta atlantica degli schiavi africani: differenze tra le versioni

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=== La posizione del papato dello schiavismo degli amerindi ===
Il 16 giugno 1452 (alcuni decenni, dunque, prima della scoperta europea delle Americhe) [[papa Niccolò V]] scrisse la [[Bolla pontificia|bolla]] ''[[Dum Diversas]]'', indirizzata al [[re del [[Portogallo]] [[Alfonso V del Portogallo|Alfonso V]], in cui riconosceva al re portoghese le nuove conquiste territoriali, lo autorizzava ad attaccare, conquistare e soggiogare i [[saraceni]], i [[paganesimo|pagani]] e altri nemici della fede, a catturare i loro beni e le loro terre, a ridurre gli indigeni in schiavitù perpetua e trasferire le loro terre e proprietà al re del Portogallo e ai suoi successori.<ref>Richard Raiswell, ''The Historical encyclopedia of world slavery'', p. 469</ref> Questo documento, con altri di simile tenore, venne usato per giustificare lo schiavismo.
 
In seguito, tuttavia, la bolla ''[[Veritas Ipsa]]'' di [[papa Paolo III]] del 2 giugno 1537, conosciuta anche col nome di ''Sublimis Deus'' o di ''Excelsus'', [[scomunica]]va invece tutti coloro che ''"praefatos Indios quomodolibet in servitutem redigere aut eos bonis suis spoliare"'' ("tutti coloro che ridurranno in schiavitù gli indios o li spoglieranno dei loro beni"). In questa bolla il pontefice condannava le tesi [[Razzismo|razziste]], riconosce agli indiani, che fossero cristiani o no, la dignità di persona umana, vietava di ridurli in schiavitù e giudicava nullo ogni [[contratto]] redatto in tal senso. Il papa metteva così fine alle numerose dispute tra [[Teologia|teologi]] e università, soprattutto spagnole, circa l'[[Condizione umana|umanità]] degl'[[indios]] d'America e sulla possibilità di ridurli in schiavitù. Il papa, tenendo conto della dottrina teologica e della documentazione a lui pervenuta, volle porre dunque fine alle dispute ed emanò il verdetto: «Indios veros homines esse» ("gli indios sono autentici uomini"). Soprattutto il commercio interessò le potenze del mondo protestante, sebbene i cattolici spagnoli e portoghesi li acquistassero nelle colonie sfidando la scomunica. Dall'Italia invece tale forma di sfruttamento schiavile fu modesta o nulla.