Mileto (Asia Minore): differenze tra le versioni

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Attorno al VII secolo a.C. dodici città della Ionia, tra cui Mileto (la cosiddetta [[Dodecapoli ionia]]) si unirono a formare la Lega Ionia, per meglio resistere all'[[impero persiano]]. Erano unite dal culto di Poseidone "Eliconio", per il quale, presso il [[monte Micale]] (di fronte a Mileto), venivano celebrate le feste [[Panionie]]). Altre città della Lega erano [[Chio]], [[Samo (isola)|Samo]], [[Efeso|Èfeso]], [[Miunte]], [[Priene]], ai piedi del monte Micale, [[Colofone]], [[Clazomene]], [[Focea]], [[Eritre]] e [[Magnesia]].
 
Alla fine del [[VII secolo a.C.]], durante la guerra col [[regno di [[Lidia]], che poneva ostacoli ai commerci via terra, [[Trasíbulo]] divenne tiranno della città e fu introdotto - una novità per le città greche dell'epoca - l'uso della moneta (di elettro). Particolarmente interessante è la posizione strategica di Milèto, ai fini commerciali: 1) posizione sul grande fiume Meandro; 2) porto d'importazione ed esportazione ideale con l'Occidente. Il traffico marittimo, l'alleanza con Atene, la cultura filosofica, la vicinanza con la Lidia, ne fanno, di ragione, la città ideale per la prima coniazione monetaria; non a caso Atene adotta poi la dracma.
 
[[File:Map of Lydia ancient times-it.svg|thumb|Mileto durante il VI secolo a.C.]]
 
Con la morte di Trasíbulo, avvenuta nel [[590 a.C.]], per alcuni decenni Mileto dovette subire l'ingerenza di [[Creso]], [[re della Lidia]]; successivamente si ebbe un governo di tipo [[teocratico]] sotto l'autorità dei [[Molpoi]], sacerdoti di [[Apollo Delphinios]], patrono della città; fino all'intervento dell'imperatore persiano [[Ciro II di Persia|Ciro]], che impose alla città un tiranno di sua fiducia, [[Istieo]].
 
In quegli anni, personalità come [[Talete]], [[Anassimandro]] ed [[Ecateo di Mileto|Ecateo]] fecero della città la culla della filosofia, delle scienze naturali, degli studi geografici e storiografici.
 
Nel 499 a.C. il tiranno fiduciario dei Persiani, [[Aristagora di Mileto]], si ribellò al potere persiano, esortando alla rivolta tutto il mondo ionico d'Asia Minore. La rivolta fallì e i Greci d'Asia furono sconfitti nella [[battaglia di Lade]]. La città fu distrutta e saccheggiata dai Persiani: l'evento suscitò enorme scalpore e commozione in Grecia. Dal punto di vista di [[Erodoto]] questa fu la causa delle successive [[guerre persiane]].
 
Dopo la vittoria greca a [[Battaglia di Micale|Micale]], nel [[479 a.C.]], in cui l'esercito persiano fu sbaragliato e la flotta persiana distrutta, si decise la ricostruzione della città, che rimase sotto l'influenza ateniese fino al [[412 a.C.]], quando uscì dalla [[lega delio-attica]] e si alleò con Sparta, accogliendo il satrapo [[Tissaferne]].
 
Nel [[401 a.C.]] tornò sotto l'autorità persiana in seguito all'assedio guidato da [[Ciro il Giovane]], ma venne liberata nel [[334 a.C.]] da Alessandro.
 
Milèto entrò a far parte, come città libera, della [[provincia romana d'Asia]] nel [[133 a.C.]], per poi perdere del tutto la libertà nel [[78 a.C.]], a causa dell'appoggio dato a [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate]] nella guerra che quest'ultimo stava combattendo contro Roma.
La città conobbe un ultimo periodo di sviluppo durante l'epoca imperiale, vivendo un intenso sviluppo economico, tanto da divenir nota nell'impero per costumi libertini e abitudini licenziose (si pensi alla ''[[fabula milesia]]'' e alla figura di [[Aristide di Mileto]]).