John Brown (attivista): differenze tra le versioni

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Lo storico [[James William Loewen]] esaminò i libri di testo della [[storia degli Stati Uniti d'America]] e notò che gli studiosi lo consideravano perfettamente sano di mente fino al 1890 circa, per poi essere generalmente ritratto come folle dal quel momento in poi fino a circa il 1970<ref>James Loewen, [[Lies My Teacher Told Me]] (New York: The New Press1995, 2007) pp. 173-203</ref>.
[[File:John Brown signature.svg|thumbminiatura|La firma autografa del capitano Brown.]]
 
== Giovinezza ==
{{citazione|È indubbio che in lui l'atteggiamento abolizionista nascesse da una profonda rivolta morale, generata ad un tempo dall'educazione religiosa e dalle tradizioni della [[Nuova Inghilterra]] che dalla profonda sensibilità all'appello della [[solidarietà]] umana...{{ - }} l'intransigenza puritana nei confronti del [[peccato]] lo portava però su posizioni di intolleranza moralistica che lo rendevano pronto a colpire coloro i quali ai suoi occhi apparivano ribelli alle leggi divine e perciò stesso meritevoli soltanto di distruzione|[[Raimondo Luraghi]]<ref>''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128-129</ref>.}}
[[File:Owen Brown.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|[[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] Sr. (data sconosciuta).]]
John Brown nacque l'8 maggio del 1800 a [[Torrington (Connecticut)]], quarto degli otto figli di [[Owen Brown (abolizionista)|Owen Brown]] (1771-1856) e Ruth Mills (1772-1808)<ref>[http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/owen-ruthmillsbrown.html Owen and Ruth Brown, from the West Virginia Archives and History]</ref> e nipote del [[capitano]] John Brown (1728-1776)<ref name="grandfather">Si è fatta la speculazione secondo cui il nonno era lo stesso John Brown dei [[Lealisti (Rivoluzione americana)]] durante [[Rivoluzione americana]] il quale passò del tempo in prigione con il famigerato [[Claudius Smith]], presumibilmente per furto di bestiame, che lui e Smith usavano per nutrire le truppe britanniche affamate. Tuttavia, questo va contro la storia della famiglia Brown e le notizie accertate sugli Humphrey, a cui i Brown erano direttamente collegati (la nonna materna di John Brown era una Humphrey). Lo stesso Brown scrisse nella sua lettera autobiografica del 1857 che sia i suoi nonni che quelli della prima moglie erano soldati nell'[[Armata Continentale]] [che venne a stabilire nella sua "Famiglia Humphreys in America" ​​(1883)], osservando che il nonno di John Brown, il capitano John Brown (nato il 4 novembre 1728), era un [[capitano]] della [[milizia]] che morì all'inizio della [[guerra d'indipendenza americana]]. Suo figlio, Owen Brown era invece un conciatore e un rigoroso evangelico che odiava la schiavitù e insegnava il "mestiere della [[libertà]]" a suo figlio.</ref>; in seguito crederà di poter rintracciare i propri antenati tra i [[puritani]] inglesi del XVII secolo, con ascendenze riconducibili ai [[Padri Pellegrini]]<ref>Franklin Sanborn. [https://www.theatlantic.com/past/docs/issues/1872apr/sanborn.htm "John Brown in Massachusetts"], ''[[The Atlantic]]'', April 1872.</ref>.
[[File:Finney.png|thumbminiatura|Ritratto del riformatore sociale e predicatore abolizionista [[Charles Grandison Finney]], uno dei leader carimatici del [[Secondo grande risveglio]].]]
Quando ebbe 5 anni la famiglia si dovette trasferire a [[Hudson (Ohio)]] ove il padre aprì un'attività di [[industria conciaria]]; questi sarà un forte sostenitore dell'[[Oberlin College]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=253|autore=Ohio History Central|titolo=Asa Mahan|data=1º luglio 2005
|accesso=27 marzo 2008}}</ref> fin dalle sue prime fasi, anche se col tempo diverrà sempre più critico nei confronti della concezione di "perfezione cristiana"<ref>{{Cita web|url= http://www.gospeltruth.net/1868Memoirs/mem01.htm |titolo=Memoirs of Charles G. Finney |capitolo=I. Birth and Early Education|editore= Gospel truth |anno= 1868}}.</ref> promossa dall'istituzione scolastica facente capo al [[metodismo]] e resasi già particolarmente celebre grazie alla predicazione e all'insegnamento<ref>[http://www.oberlin.edu/external/EOG/images/CharlesGrandisonFinney.html "Charles Grandison Finney"], Electronic Oberlin Group, Oberlin College</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.charlesgfinney.com/1837LTPC/lptc05_just_by_faith.htm|titolo=JUSTIFICATION BY FAITH by Charles G. Finney|sito=www.charlesgfinney.com}}</ref><ref>Charles G. Finney, [http://www.gospeltruth.net/1837LTPC/ltpc06_sanc_by_faith.htm "Letters to Professing Christians Lecture VI: Sanctification By Faith"], 1837.</ref> di [[Charles Grandison Finney]]<ref>{{Cita web|url= http://www.ohiohistorycentral.org/entry.php?rec=142 |titolo= Charles Grandison Finney-born place |editore= Ohio History Central |accesso= ottobre 2008}}.</ref> e di [[Asa Mahan]]<ref>[http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh12-3.html John Brown and the Oberlin Lands, from the West Virginia Archives and History]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.oberlin.edu/archive/holdings/finding/RG2/SG1/biography.html|autore=Oberlin College Archives|titolo=Biography: Asa Mahan (1799-1889)|data=30 marzo 2003|accesso=27 marzo 2008}}</ref>.
 
Brown ritirò la propria appartenenza alla Chiesa congregazionalista nel corso degli anni 1840 e non si unì mai ufficialmente a nessun'altra delle [[confessioni cristiane]], ma sia lui che il padre Owen rimarranno nonostante tutto dei credenti nell'[[evangelicalismo]] abbastanza convenzionali per il periodo in questione, tutti incentrati ed estremamente attenti nella ricerca della "rettitudine personale".
 
La fede religiosa del futuro capitano è abbastanza ben documentata nelle carte del reverendo Clarence Gee, un esperto della famiglia Brown, conservate nella "Hudson [Ohio] Library and Historical Society". Fin dalla più tenera età imparò a diventare un devoto lettore dei ''[[Testi sacri]]'' e fu educato a pensare e ad operare assumendo il testo biblico come ispiratore e guida<ref>[[Autobiografia]] manoscritta edita da F. B. Sanborn, Boston 1885. Citato in [[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128</ref>.
 
A 8 anni perse la madre e per lui fu un colpo terribile, da cui non si rimise mai del tutto; da quel momento in avanti svilupperà una [[malinconia]] profonda, difesa da uno schermo di ritrosia. Il padre, risoluto abolizionista, non tardò ad insegnare anche al figlio i valori ideali della [[libertà]]: a 12 anni conobbe un bambino schiavo coetaneo, episodio che lo turbò quando ebbe a confrontare la propria condizione con la sua. John, da buon puritano qual era fu portato a pensare che quel piccolo "[[negro]]" aveva un padre, [[Dio]]: di conseguenza il proprietario di schiavi peccava contro l'Altissimo<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 128-129</ref>.
 
Allora giurò guerra implacabile e [[odio]] inestinguibile allo [[schiavismo]]; in questa lotta sarebbe sceso con un fiero entusiasmo e contemporaneamente con l'[[intolleranza (società)|intolleranza]] di un antico [[crociato]], con l'energia inarrestabile e il terribile [[moralismo]] di un novello [[Oliver Cromwell]]. Quando avesse avuto l'occasione di agire avrebbe di certo fatto tremare il Sud<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129</ref>.
 
Il capofamiglia Owen ebbe per un certo lasso di tempo come apprendista Jesse R. Grant, il futuro genitore del comandante dell'[[Union Army]] [[Ulysses S. Grant]]<ref>Ulysses S Grant, ''Memoirs and Selected Letters'', (The Library of America, 1990) {{ISBN|978-0-940450-58-5}}</ref>. Giunto all'età di 16 anni l'adolescente John lasciò la casa paterna per recarsi a [[Plainfield (Massachusetts)]], ove s'iscrisse ad un programma di preparazione professionale; poco più tardi si ritroverà alla Morris Academy di [[Litchfield (Connecticut)]] (fondata dal'ufficiale dell'[[Esercito Continentale]] [[James Morris III]])<ref>[http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html John Brown profile] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081208201948/http://pabook.libraries.psu.edu/palitmap/bios/Brown__John.html }}, pabook.libraries.psu.edu; accessed August 29, 2015.</ref>.
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Pare assodato che in questo periodo sperasse ancora di poter diventare un ministro religioso del [[congregazionalismo]], ma i risparmi gli scarseggiarono e cominciò a soffrire di una fastidiosa infiammazione agli occhi; ciò lo costringerà ad abbandonare l'Accademia e a fare ritorno nell'[[Ohio]]. A Hudson lavorò brevemente alla conceria del padre, prima di riuscire ad aprirne una propria appena fuori la città usufruendo della collaborazione del fratello adottivo.
 
Le sue letture della gioventù saranno le biografie di Cromwell, dei rivoluzionari francesi, di [[Napoleone Bonaparte]], di [[Spartaco]] e [[Quinto Sertorio]], poi anche le ''[[Vite parallele]]'' di [[Plutarco]]; in tal modo apprese a valutare in una maniera totalmente intrisa di [[romanticismo]] la funzione creatrice delle grandi personalità storiche. Conobbe le vicende della [[rivoluzione haitiana]] (il primo Stato a maggioranza africana libero nel mondo)<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 129-130</ref>.
 
Si rafforzò nell'odio ai tiranni, come ai loro tempi già avevano fatto [[Marco Giunio Bruto]] e [[Marco Porcio Catone]]: ma J. Brown unì alla fierezza del rivoluzionario il sentimento moralistico e l'intransigenza implacabile del fondatore di religioni o del [[profeta]] biblico<ref>[[Raimondo Luraghi]] ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 130</ref>.
 
== Famiglia e carriera ==
[[File:John Brown Tannery foundation.jpg|thumbminiatura|Le [[fondamenta]] superstiti del "John Brown Tannery Site".]]
Nel 1820 sposò Dianthe Lusk ed il loro primo figlio, [[John Brown Jr.]]<ref>{{cita web|url=https://books.google.com/books?id=fTRHAQAAIAAJ&lpg=PA55&ots=R3DOXG4XcS&pg=PA55#v=onepage&q&f=false|titolo=Google Books}}</ref><ref>Lousi Decaro, [http://abolitionist-john-brown.blogspot.com/2006_05_01_archive.html Archivio]</ref><ref>[http://www.answers.com/topic/john-brown John Brown Jr.]</ref>, nacque 13 mesi più tardi. Cinque anni dopo la nuova famiglia si trasferì a New Richmond nella [[Contea di Crawford (Pennsylvania)]], dove acquistò 200 [[acro|acri]] (all'incirca 81 [[ettari]]) di terra; ne liberò 1/8 per costruirvi una [[capanna di tronchi]], un [[fienile]] e un laboratorio da conciatore. Il "John Brown Tannery Site"<ref>[http://www.ftcgw.org/johnbrownmuseum/index.htm John Brown Farm, Tannery & Museum Index]</ref><ref>[http://www.visitpa.com/john-brown-farm-tannery-museum John Brown Farm, Tannery & Museum Visiting]</ref> è stato inserito nel "National Register of Historic Places"<ref>[https://npgallery.nps.gov/nrhp/Download?path=/natreg/docs/All_Data.html Sito] del [[National Park Service]]</ref> nel 1978<ref>{{Cita web|url= https://www.dot7.state.pa.us/ce/SelectWelcome.asp|titolo= National Historic Landmarks & National Register of Historic Places in Pennsylvania|editore= CRGIS: Cultural Resources Geographic Information System }} ''Nota:'' Essa include {{Cita web|url= http://www.dot7.state.pa.us/CRGIS_Attachments/SiteResource/H001237_01H.pdf|titolo= National Register of Historic Places Inventory Nomination Form: John Brown Tannery Site|accesso= 19 agosto 2012|autore= John C. Shields|formato= PDF|data= n.d.}}</ref>.
[[File:J Brown Tannery 1826-1907.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|L'abitazione di John Brown a New Richmond nella [[Contea di Crawford (Pennsylvania)]].]]
Entro un anno giunse ad impiegare fino a 15 assistenti ed apprendisti; Brown ottenne inoltre un discreto successo finanziario tramite l'[[allevamento]] del bestiame e l'[[agrimensura]]. Riuscirà in tal modo a contribuire alla creazione di un [[ufficio postale]] e alla fondazione di una scuola locale.
 
Nel corso di questo periodo gestirà anche una rete commerciale inter-statale coinvolgente la [[compravendita]] di capi d'allevamento e [[cuoio]] assieme ad un parente, Seth Thompson, originario dell'Ohio Orientale.
 
Nel 1831 uno dei figli gli morì; Brown stesso si ammalò e le imprese che a lui facevano capo cominciarono a risentirne, lasciandolo alla fine con numerosi debiti inevasi. Nell'estate del 1832 anche la moglie morì, poco dopo aver partorito un neonato troppo precoce il quale nacque morto. Ma già il 14 giugno dell'anno seguente sposò a 33 anni la sedicenne Mary Ann Day (15 aprile 1817 - 1º maggio 1884), originaria della [[contea di Washington (New York)]]<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=o8X5krq3fP8C&pg=PA244#v=onepage&q&f=false|titolo=Kansas: A Cyclopedia of State History, Embracing Events, Institutions, Industries, Counties, Cities, Towns, Prominent Persons, Etc.|editore=Standard Publishing Company|autore=Blackmar, Frank Wilson|anno=1912|p=244}}</ref>: avranno 13 figli, oltre ai 7 del suo precedente matrimonio.
[[File:JOHN BROWN FARMHOUSE, HUDSON, SUMMIT COUNTY.jpg|thumbminiatura|La "John Brown Farmhouse" a [[Hudson (Ohio)]].]]
Nel 1836 si verificherà un nuovo trasferimento, questa volta a Franklin Mills (cittadina successivamente ribattezzata col nome di [[Kent (Ohio)]] in onore dell'industriale ferroviario [[Marvin Kent]]). Qui prese in prestito del denaro per poter comprare alcuni terreni della zona, costruendo e gestendo una conceria affacciata sul [[Cuyahoga (fiume)|fiume Cuyahoga]] usufruendo dell'apporto societario del banchiere Zenas Kent<ref>[https://www.findagrave.com/memorial/103784246/zenas-kent Zenas Kent] su [[Find a Grave]]</ref><ref>{{Cita web|cognome=Caccamo|nome=James F.|titolo=John Brown: A Brief Chronology|url=http://www.hudsonlibrary.org/hudson%20website/Archives/Archives/john%20brown/jbhome.htm|data=2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071020021622/http://www.hudsonlibrary.org/hudson%20website/Archives/Archives/john%20brown/jbhome.htm|dataarchivio=20 ottobre 2007|sito=Historical Archives|editore=Hudson Library & Historical Society|accesso=21 giugno 2015}}</ref>. I due subiranno gravi perdite finanziarie a causa della vasta crisi che sopraggiunse di lì a breve, (nel 1839), la quale colpì le regioni del [[West]] ben più severamente di quanto non fece il [[panico del 1837]].
 
A seguito delle forti tendenze all'indebitamento contratte nell'Ohio, molti uomini d'affari come Brown si fidarono troppo del [[credito]] e dei [[titoli di Stato]], giungendo a pagarne le conseguenze a caro prezzo; nel corso dell'episodio che gli fece perdere la proprietà fu persino incarcerato quando tentò di mantenerne il possesso occupandola contro le pretese del nuovo proprietario.
[[File:Elijah Parish Lovejoy photo.png|thumbminiatura|A seguito del [[linciaggio]] di [[Elijah Parish Lovejoy]] ad opera di fanatici schiavisti J. Brown giurerà "eterna [[vendetta]]".]]
Come anche altri uomini determinati del suo tempo e del più recente passato provò ad attuare molti diversi modi nel tentativo di uscire dai debiti; insieme agli sforzi realizzati con la concia delle pelli e col commercio del bestiame intraprese anche l'allevamento di cavalli e pecore, l'ultimo dei quali diventò uno degli aspetti più notevoli della sua vocazione pre-pubblica.
 
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Venne dichiarato insolvente e quindi in stato di [[fallimento (diritto)|fallimento]] da un tribunale federale il 28 settembre del 1842 e l'anno successivo 4 dei figli moriranno di [[dissenteria]]; come Louis DeCaro Jr dimostra nel suo abbozza biografico del 2007 a partire dalla metà degli anni 1840 egli si era ricostruito una seria reputazione come esperto in lana di pecora, entrando prendo in [[partnership]] con il colonnello Simon Perkins di [[Akron (Ohio)]] le cui greggi e fattorie furono gestite dalla famiglia Brown.
[[File:Perkins Front slightAngle.jpg|thumbminiatura|La "Perkins Stone Mansion".]]
Alla fine Brown traslocò con i figli rimastigli in un'abitazione adiacente di fronte alla "Perkins Stone Mansion"<ref>[http://www.visitakron-summit.org/Attractions.aspx?VendorID=166&PageId=5&VID=3&VendorName=Perkins%20Stone%20Mansion Perkins Stone Mansion] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111001050745/http://www.visitakron-summit.org/Attractions.aspx?VendorID=166&PageId=5&VID=3&VendorName=Perkins%20Stone%20Mansion |date=1º ottobre 2011 }}, [http://www.visitakron-summit.org/ Discover Akron/Summit], USA.</ref> situata proprio sulla cima della "collina di Perkins". La "John Brown House"<ref>{{cita web|url=http://summithistory.org/|titolo=Sito ufficiale}}</ref> di Akron è ancora di [[proprietà privata]] e viene gestita dalla "Summit County Historical Society"<ref>Summit County Historical Society of Akron, Ohio. [http://www.summithistory.org accessed December 16, 2010.]</ref><ref>Akron Public Schools. ''What's in a Name? The Origins for Names of Akron Public Schools''[http://www.akronschools.com/dotAsset/13846.pdf .accessed January 12, 2011.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111123202831/http://akronschools.com/dotAsset/13846.pdf |date=23 novembre 2011 }}</ref>.
 
== Anni cruciali in Massachusetts ==
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L'intento di Brown e Perkins sarà quello di rappresentare gli interessi dei coltivatori di lana dell'Ohio rispetto a quelli dei produttori della [[Nuova Inghilterra]]; i due organizzeranno pertanto un'operazione di commissione sulla lana. Mentre si trovava in città abitò all'indirizzo di "51 Franklin Street"<ref name="theatlantic.com">Franklin Sanborn. "[https://www.theatlantic.com/past/docs/issues/1872apr/sanborn.htm John Brown in Massachusetts]". ''[[The Atlantic Monthly]]''. April 1872. Retrieved on October 16, 2012.</ref>.
[[File:Frederick Douglass by Samuel J Miller, 1847-52.jpg|thumbminiatura|[[Frederick Douglass]] conobbe e collaborò con John Brown.]]
Due anni prima del suo arrivo gli abolizionisti [[afroamericani]] di Springfield avevano fondato la "Sanford Street Free Church", esistente ancor oggi con la denominazione di St. John's Congregational Church<ref>{{cita web|url=http://sjkb.org/index.php?option=com_content&view=article&id=23&Itemid=190|titolo=Storia}}</ref>, che diverrà in seguito una delle piattaforme sociali più importanti della nazione per i discorsi abolizionisti. A partire dal 1846 e fino al 1850 sarà un assiduo parrocchiano di questa Chiesa libera e qui assisterà ad innumerevoli conferenze abolizioniste dirette da [[Frederick Douglass]] e [[Sojourner Truth]]<ref>{{Cita web|url=http://ourpluralhistory.stcc.edu/resistingslavery/stjohns.html|titolo=Resisting Slavery: St. John's Congregational Church|editore=Springfield, MA – Our Plural History|accesso=16 ottobre 2012}}</ref>.
[[File:Unidentified Artist - Sojourner Truth - Google Art Project.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|John Brown partecipò a molte delle conferenze indette da [[Sojourner Truth]] a sostegno dell'[[Underground Railroad]].]]
Nel 1847, dopo aver pronunziato un proprio discorso alla "Free Church", Douglass trascorse un'intera nottata parlando e discutendo animatamente con Brown, dopo di che avrà l'occasione di scrivere:
{| class="wikitable"
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Lasciando la città Brown ordinò alla Lega di "''agire rapidamente, in silenzio ed efficacemente''" a protezione degli schiavi fuggiti fino a Springfield; parole che potrebbero ben prefigurare le azioni successive da lui messe in atto<ref name="zikibay.com"/>. Dal momento della fondazione della Lega in poi nessuna persona fu mai più ricondotta in schiavitù dalla città: Brown donerà la propria [[sedia a dondolo]] alla madre del suo amato portinaio afroamericano, Thomas Thomas, come ultimo gesto di amicizia ed affetto<ref name="masslive.com" />.
 
Alcuni narratori popolari hanno forse esagerato la sfortunata scomparsa della commissione della lana per spiegare cosa lo indusse alle ultime scelte di vita; in realtà Perkins assorbirà gran parte della perdita finanziaria tanto che la loro collaborazione continuò per moti altri anni ancora, raggiungendo quasi il pareggio nel 1854.
[[File:David Walkers Appeal 1830 edition.jpg|thumbminiatura|Il [[frontespizio]] di ''Appeal'' di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]].]]
Il periodo trascorso a Sprigfield gettò indubbiamente i semi per il futuro sostegno economico che avrebbe ricevuto dai grandi mercanti degli [[Stati Uniti d'America nord-orientali]], introducendolo nei circoli degli abolizionisti famosi a livello nazionale come Douglass e Trouth ed includendo le fondamenta del suo primo gruppo militante anti-schiavismo<ref name="masslive.com" /><ref name="theatlantic.com"/>.
[[File:Torrey monument.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Il [[monumento]] innalzato a [[Cambridge (Massachusetts)]] alla memoria di [[Charles Turner Torrey]], un altro degli eroi di J. Brown morti per la causa abolizionista.]]
In questi stessi anni Brown contribuì anche a rendere pubblico e diffondere il discorso di [[David Walker (abolizionista)|David Walker]] (padre del futuro avvocato e politico militante per i [[diritti civili]] [[Edward Garrison Walker]]) denominato ''Appeal''<ref>{{Cita web|url=http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |titolo=Abolitionism |editore=GHS IB History of the Americas |urlmorto=unfit |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110713150821/http://kimeatghs.com/ushistory/abolitionism.html |dataarchivio=13 luglio 2011 }}</ref>.
 
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A Springfield Brown trovò una comunità bendisposta che condivideva le sue passioni libertarie e ciascuna delle parti sembrò arrivare ad educare l'altra; sia con i successi che con i fallimenti scaturiti questo fu un periodo di trasformazione radicale della sua vita, che giunse a catalizzare molte delle sue ultime azioni<ref name="masslive.com"/>.
=== Origini teoriche della guerriglia per bande ===
{{citazione|Tutte le imprese nazionali s'iniziano da uomini ignoti e di popolo, senza potenza fuorché di fede e di volontà che non guarda a tempo e ad ostacoli|[[Giuseppe Mazzini]]<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pa. 133</ref>.}}
[[File:John Brown Bell.jpg|thumbminiatura|La "John Brown Bell" a [[Marlborough (Massachusetts)]]<ref>{{cita web|url=http://www.historicmarlborough.org/John_Brown_Bell.html|titolo=John Brown Bell}}</ref>, ad imitazione della [[Liberty Bell]]<ref name="wickedlocal.com">[http://www.wickedlocal.com/marlborough/homepage/x1625323222/For-whom-should-John-Browns-bell-toll For whom should John Brown's bell toll]</ref>.]]
Lo studio approfondito condotto dallo storico italiano della guerra civile [[Raimondo Luraghi]] ha messo in evidenza le connessioni tra il pensiero di Brown e l'[[ideologia]] volta all'[[insurrezione]] largamente presente in quegli stessi decenni nel [[continente europeo]]; egli conobbe difatti nel dettaglio le operazioni messe in atto dai resistenti nella [[guerra d'indipendenza spagnola]] contro l'[[Armée française]] di [[Napoleone Bonaparte]] e da cui originò il termine stesso di "[[guerriglia]]"<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 127-132</ref>.
 
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A [[New York]] viveva esule [[Piero Maroncelli]] e convertiva alla causa giovani emigrati entusiasti; ma lo stesso Mazzini aveva fatto pubblicare in un giornale abolizionista la sua ''Preghiera di un esule a Dio pei padroni di schiavi''. Bianco da par suo sosteneva l'esigenza del più spietato "[[terrorismo]]" come arma di guerriglia, ricordando che la ''[[Bibbia]]'' attestava l'approvazione divina per tutte le azioni resesi necessarie per la liberazione del "[[popolo eletto]]"<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 133-134</ref>.
[[File:First floor Bedroom in John Brown's Farm.JPG|thumbminiatura|La camera da letto del capitano nel [[John Brown Farm State Historic Site]] di [[North Elba]].]]
 
== Fattoria a North Elba ==
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== Azioni in Kansas ==
{{vedi anche|Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana|Presidenza di Millard Fillmore#Affari interni|Presidenza di Franklin Pierce#Dibattito sulla schiavitù e Bleeding Kansas|Presidenza di James Buchanan#Bleeding Kansas}}
[[File:John Brown by John Steuart Curry (study for the Kansas Mural).jpg|thumbminiatura|La [[collera]] di John Brown assimilato a [[Mosè]] in un dipinto di [[John Steuart Curry]] al [[Metropolitan Museum of Art]].]]
{{Campagnabox BleedingKansas}}
Intanto nel 1855 apprese dai suoi figli adulti già presenti nel [[territorio del Kansas]] che le loro famiglie erano completamente impreparate ad affrontare l'aggressione sudista che ci si attendeva da un momento all'altro e che le forze pro-schiavitù erano fortemente militanti.
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Si distinse subito per la recisa richiesta di non scendere a compromessi, ma di ribattere colpo su colpo; ognuna delle due parti in causa applicava oramai al "nemico" l'atroce e spietata legge del [[West]]: [[occhio per occhio, dente per dente]]. Il capitano desiderò ottenere lo scopo preciso di terrorizzare l'avversario<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 135</ref>.
 
Brown e i coloni liberi erano ottimisti sul fatto che avrebbero potuto far entrare il Kansas nell'Unione come uno Stato libero dall'imposizione della schiavitù<ref>{{Cita libro|cognome=Rhodes|nome=James Fork|titolo=History of the United States from the Compromise of 1850|anno=1892|editore=Harper & Brothers|città=Original from Harvard University|p=385}}</ref>; dopo che le abbondanti [[nevicate]] invernali si sciolsero nel 1856 gli attivisti pro-schiavitù cominciarono ad attuare una feroce campagna politica per conquistare il Kansas alle loro condizioni.
[[File:Southern Chivalry.jpg|thumbminiatura|La [[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]] avvenuta all'interno dell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]].]]
Brown rimase particolarmente colpito dal [[saccheggio di Lawrence]] avvenuto a maggio per mano dei filo-schiavisti, in cui un gruppo di [[sceriffi]] auto-nominatisi tali guidò la distruzione degli uffici del giornale locale che parteggiava per i "freesoilers" e un albergo vicino; solo uno degli attentatori appartenenti ai "[[ruffiani di confine]]" fu ucciso. Ad alimentare ulteriormente la rabbia dl capitano contribuì in modo sostanziale anche il grave episodio della [[bastonatura di Charles Sumner]] ad opera del sudista [[Preston Smith Brooks]] avvenuta all'interno dell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]].
 
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L'amatissimo padre, [[Owen Brown (attivista)|Owen Brown]], morirà l'8 maggio di quell'anno; la corrispondenza indica che la famiglia ricevette la notizia della disgrazia all'incirca nello stesso periodo. Brown condusse una sorveglianza attiva sui "ruffiani" accampati nelle vicinanze e apprese che la sua famiglia era stata contrassegnata per subire una [[rappresaglia]]; inoltre gli venne data l'informazione - presumibilmente affidabile - che i vicini pro-schiavitù avevano raccolto un gruppo di uomini a tale scopo sostenendoli materialmente.
 
Parlando delle [[minaccia|minacce]] dirette rivolte contro i suoi cari che avrebbero dovuto essere state la giustificazione dell'imminente [[strage]] il 1º [[governatore del Kansas]] [[Charles Lawrence Robinson]] avrà da dichiarare:
{{citazione|Quando si sa che tali minacce erano tanto abbondanti quanto bacche blu in giugno, da entrambe le parti ed in tutto il Territorio - ma che erano considerate come poco meno importanti di una folata di vento - questa accusa difficilmente giustifica l'assassinio di mezzanotte di tutti gli uomini pro-schiavitù, sia che essi facciano o meno delle minacce... Se tutti gli uomini che si erano lasciati andare a tali minacce fossero stati uccisi nel Kansas non sarebbe stato lasciato vivo più nessuno per seppellire i morti<ref>Robinson, Charles. The Kansas Conflict. 1892. Reprint. Lawrence, Kans.: Journal Publishing Co., 1898.</ref>.}}
Nei due anni precedenti il ​​"massacro di Pottawatomie Creek" si erano verificati otto omicidi nella regione attribuibili alla lotta politica tra schiavisti e anti-schiavisti, ma nessuno neanche lontanamente paragonabile a quel massacro; esso fu lo scontro che fece precipitare in una polveriera esplosiva il periodo più sanguinoso nella storia del "Bleeding Kansas", tre mesi di incursioni, rappresaglie e battaglie a ripetizione in cui troveranno la morte 29 persone<ref>Watts, Dale E. [http://www.kshs.org/publicat/history/1995summer_watts.pdf "How Bloody Was Bleeding Kansas?"], Kansas History: A Journal of the Central Plains18 (2) (Summer 1995): pp. 116–29.</ref>.
[[File:John Brown Museum-Osawatomie.JPG|thumbminiatura|Il [[John Brown Museum]] ad [[Osawatomie]].]]
 
=== Palmyra e Osawatomie ===
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In agosto una [[compagnia (unità militare)|compagnia]] composta da oltre trecento missouriani sotto il comando del [[maggior generale]] [[John William Reid]] - futuro ufficiale confederato - attraversò il Kansas e si diresse verso [[Osawatomie]], con l'intenzione di distruggere gli insediamenti dello Stato libero e poi marciare su [[Topeka]] e [[Lawrence (Kansas)]]<ref>Reynolds, 2005, p. 199</ref>.
[[File:John Brown by Southworth & Hawes, 1856.png|thumbminiatura|Il capitano nel 1856.]]
La mattina del 30 agosto questi spararono al figlio di Brown, Frederick, uccidendolo sul colpo e al suo vicino David Garrison, proprio alla periferia di Osawatomie. Brown, in inferiorità numerica superiore a 7 contro 1, fece appostare i suoi 38 uomini dietro le difese naturali poste lungo la strada. Sparando dalla loro copertura riuscirono ad uccidere almeno 20 uomini di Reid e a ferirne più o meno gravemente almeno altri 40<ref>Reynolds, 2005, pp. 200-201</ref>.
 
Reid si raggruppò, ordinando ai suoi di scendere da cavallo e caricare gli avversari rintanati dentro i boschi. Il piccolo drappello di Brown si sparse e fuggì attraversando il "[[Marais des Cygnes River]]"; uno dei suoi uomini fu ucciso durante la ritirata e quattro furono catturati. Mentre Brown e i suoi sopravvissuti si nascondevano nella boscaglia i Missouriani saccheggiarono e diedero alle fiamme Osawatomie<ref>Reynolds, 2005, p. 201</ref> (vedi [[battaglia di Osawatomie]] e [[massacro di Marais des Cygnes]]).
[[File:Marais-massacre.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Il [[massacro di Marais des Cygnes]] perpetrato dai sudisti contro i coloni del Nord nel 1858 in un'illustrazione dell'epoca.]]
Nonostante fosse stato alla fine sconfitto il coraggio e l'accortezza di Brown di fronte alla schiacciante preponderanza del nemico lo innalzarono all'attenzione nazionale rendendolo di fatto un [[eroe]] per molti abolizionisti del Nord<ref>Reynolds, 2005, p. 202</ref>.
 
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=== Raccolta di uomini e mezzi ===
Nel novembre del 1856 Brown era tornato ad Est e trascorse i due anni successivi nella [[Nuova Inghilterra]] impegnandosi nella raccolta di fondi per finanziare la sua impresa. Inizialmente fu nuovamente a [[Springfield (Massachusetts)]] ove ricevette numerosi contributi oltre che una lettera di raccomandazione da parte di un ricco mercante bostoniano, uno dei membri più importanti facenti capo al movimento per l'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America]], George Walker<ref name="theatlantic.com"/>.
[[File:Franklin Benjamin Sanborn.jpg|thumbminiatura|Foto di [[Franklin Benjamin Sanborn]], futuro biografo e editore delle lettere del capitano Brown (''Vita e lettere di John Bronw, liberatore del Kansas e martire della Virginia'', Boston 1885).]]
Questi era il cognato del giornalista [[Franklin Benjamin Sanborn]] (membro del [[Free Soil Party]] per il [[New Hampshire]] e il [[Massachusetts]], scheda su [https://en.wikisource.org/wiki/The_Encyclopedia_Americana_(1920)/Sanborn,_Franklin_Benjamin Wikisouce1]), segretario del "Massachusetts State Kansas Committee" ([https://en.wikisource.org/wiki/Appletons%27_Cyclop%C3%A6dia_of_American_Biography/Sanborn,_Charles_Henry Wikisource2]), il quale introdusse Brown in diversi circoli abolizionisti influenti soprattutto nell'area urbana di [[Boston]] a partire dal gennaio del 1857<ref>Rehehan, Edward J. Jr., ''The Secret Six: The True Tale of the Men Who Conspired with John Brown'', New York, Crown Publishers, Inc., 1995</ref>.
 
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Il 7 gennaio del 1858 il Comitato s'impegnò a fornire 200 [[fucile Sharps|fucili Sharps]] e munizioni che vennero immagazzinati a [[Tabor (Iowa)]]; a marzo intraprese contatti con l'anglo-canadese [[Charles Blair]]<ref>{{cita web|url=https://www.revolvy.com/main/index.php?s=Charles_Stuart_(abolitionist)|titolo=Scheda}}</ref> residente a [[Collinsville (Connecticut)]] per procurarsi un migliaio di [[picche]].
[[File:Ralph Waldo Emerson ca1857 retouched.jpg|thumbminiatura|[[Ralph Waldo Emerson]] conobbe ed assistette alle conferenze abolizioniste del capitano.]]
Nei mesi immediatamente successivi continuò a raccogliere fondi a [[Worcester (Massachusetts)]], Springfield, [[New Haven]], [[Syracuse (New York)]] e Boston; in quest'ultima città incontrò e fece conoscenza con i poeti e letterati [[Henry David Thoreau]] e [[Ralph Waldo Emerson]]. Riceverà complessivamente molte promesse ma ben pochi soldi.
 
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A seguito delle elezioni svoltesi in ottobre le quali videro la vittoria dei fautori dello Stato libero il Kansas parve ritrovare una qualche parvenza di tranquillità. Brown fece allora ritornare i suoi uomini in [[Iowa]], ove li mise al corrente del piano appena stilato: fare irruzione in un [[arsenale]] federale nel territorio della [[Virginia]], armare gli schiavi fuggiaschi e con loro intraprendere la guerriglia sui monti contro le "forze criminose dello schiavismo là imperante"<ref>Jones, Louis Thomas (1914). ''The Quakers of Iowa''. Iowa City: The State Historical Society of Iowa. p. 193: <br>"A little over a year after his first visit to the Springdale neighborhood, Brown reappeared late in December, 1857—this time with some ten companions and for purposes which he seemed not anxious to have known. The men were lodged with a Quaker, William Maxon, about three miles northeast of the village of Springdale, Brown agreeing to give in exchange for their keep such of his teams or wagons as might seem just and fair. Brown himself was taken into the home of John H. Painter, about a half-mile away; and all were welcomed with that unfeigned hospitality for which the Friends have always been known."</ref>.
[[File:The Maxson House, near Springdale - History of Iowa.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|La casa di William Maxson a [[Springdale (Iowa)]] (nel 1903 circa), dove vivevano e si allenavano i soci di John Brown tra il 1857 e il 1859. Lo stesso capitano viveva nella casa di [[John Hunt Painter]]<ref>Aurner, Clarence Ray (editor) (1910). ''A topical history of Cedar County, Iowa''. Chicago: S. J. Clarke Publishing Co., Volume I, p. 424:<br>"Shortly before Brown's last departure from the Quaker settlement he sold such plunder as mules, harness, wagons, etc. In such business John H. Painter, then a justice of the peace, was made the trusted assistant. It was Painter who, after Brown had gone, shipped the latter's Sharpe's rifles and revolvers— 196 in all — marked carpenter's tools. They were billed from West Liberty to Harper's Ferry to some unknown party."</ref><ref>[http://www.usacitiesonline.com/owenbrownbio.htm "Death, funeral and life highlights of Owen Brown"]</ref><ref>Lord, Jeannette Mather (1959): [http://www.wvculture.org/history/journal_wvh/wvh20-2.html "John Brown: they had a concern"]</ref> (un agricoltore affiliato al [[Quaccherismo]]), situata a meno di un miglio di distanza.]]
Nel frattempo, lasciati gli uomini a [[Springdale (Iowa)]] partì per recarsi a far visita a [[Frederick Douglass]] residente a [[Rochester (New York)]]; assieme a lui discusse i propri piani e riconsiderò le critiche espresse da Forbes<ref>Morel, Lucas E. [http://teachinghistory.org/history-content/ask-a-historian/24657 "In Pursuit of Freedom]." [http://www.teachinghistory.org Teachinghistory.org]; retrieved June 30, 2011.</ref>.
 
Si metterà quindi a scrivere una ''Costituzione provvisoria''<ref>
[http://law2.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html Scheda]</ref> la quale avrebbe dovuto creare un governo per un nuovo Stato da istituire nella regione da lui invasa: uno Stato libero dalla schiavitù<ref>[http://law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html John Brown's Provisional Constitution - Full Text] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101125094913/http://www.law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/johnbrown/brownconstitution.html |data=25 novembre 2010 }}</ref>. Subito dopo, recatosi a [[Peterboro (New York)]] e a Boston, andò a discutere la questione con i "Sei Segreti".
[[File:Delany.jpg|thumbminiatura|Foto del dottor [[Martin Robison Delany]].]]
In alcune lettere a loro indirizzate indicò che, insieme alle persone reclutate per la missione, sarebbe calato nel Sud equipaggiato con armi e volontari per proseguire il "lavoro iniziato nel Kansas".
 
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=== Uno Stato libero per gli schiavi ===
[[File:Harriet Tubman by Squyer, NPG, c1885.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|[[Harriet Tubman]] collaborò attivamente con John Brown.]]
Almeno 1/3 degli abitanti della cittadina canadese erano costituiti da schiavi fuggiaschi e sarà proprio qui che Brown venne presentato ad [[Harriet Tubman]]; 34 neri e 12 bianchi si misero d'accordo per adottare la ''Carta costituzionale'' proposta.
 
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Brown aveva utilizzato a lungo la terminologia della "Via del passaggio sotterraneo" fin dai tardi anni 1840, quindi rimane possibile che Delany abbia confuso le affermazioni espresse da Brown nel corso del tempo.
[[File:Richard Realf cph.3a02520.jpg|thumbminiatura|Foto di [[Richard Realf]].]]
Indipendentemente da ciò il capitano venne comunque eletto "[[comandante in capo]]", chiamando subito dopo l'avvocato bianco [[John Henrie Kagi]]<ref name="wvculture.org">[http://www.wvculture.org/history/jb11.html Karen Whitman, "Re-evaluating John Brown's Raid at Harpers Ferry"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929133004/http://www.wvculture.org/history/jb11.html }}, West Virginia Culture, accessed April 12, 2007</ref> alla carica di "Segretario alla Guerra". Il poeta [[Richard Realf]]<ref>{{Cita libro|titolo=Realf, Richard|volume=18|p=235|nome=John|cognome=Stauffer}}</ref> fu nominato "Segretario di Stato".
 
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Lì riunì le proprie forze con quelle del [[colonnello]] [[James Montgomery (militare)|James Montgomery]], che stava conducendo delle [[incursioni]] nel [[Missouri]] contro i filo-schiavisti. Il giorno 20 di dicembre Brown guidò la sua incursione, nella quale liberò 11 schiavi, prese prigionieri 2 uomini bianchi e sottopose al [[saccheggio]] cavalli e carri dei [[coloni]] sudisti<ref>Cutler, William G., ''History of the State of Kansas'', A. T. Andreas, 1883, "The Era of Peace", Part 43</ref><ref>[http://www.moundcityks.com/history/brown.html "John Brown in Linn County"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070421054750/http://www.moundcityks.com/history/brown.html }} accessed April 12, 2007</ref>.
[[File:H O Wagoner.jpg|thumbminiatura|Ritratto dell'abolizionista [[Henry O. Wagoner]].]]
Mentre attraversava [[Chicago]] il mese seguente incontrò i sostenitori abolizionisti [[Allan Pinkerton]] ([[investigatore]] privato e futura [[guardia del corpo]] di [[Abraham Lincoln]]), [[John Jones]] e [[Henry O. Wagoner]] i quali organizzarono la raccolta fondi per la trasferta fino a [[Detroit]]<ref>''The History of Johnson County, Iowa'', 1883, pp. 475–77</ref>; dopo questo passaggio acquistarono vestiti e [[approvvigionamenti]] per Brown e i suoi. La moglie di Jones, Mary, dichiarerà che le forniture inclusero anche la tuta indossata dal capitano quando questi finì per essere impiccato<ref>Junger, Richard, "Thinking Men and Women who Desire to Improve our Condition": Henry O. Wagoner, Civil Rights, and Black Economic Opportunity in Frontier Chicago and Denver, 1846–1887., in Alexander, William H., Cassandra L. Newby-Alexander, and Charles H. Ford, eds. Voices from within the Veil: African Americans and the Experience of Democracy. Cambridge Scholars Publishing, 2009. p. 154</ref>.
 
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A giugno fece la sua ultima visita alla famiglia a [[North Ebla]], prima di partire per [[Harper's Ferry]]. Rimase una notte lungo la strada a [[Hagerstown (Maryland)]], nella Washington House a "West Washington Street". Il 30 di giugno l'hotel ebbe almeno 25 ospiti tra cui il signor "I. Smith con i figli", Oliver Smith, Owen Smith e Jeremiah Anderson, tutti di New York. Nei documenti rinvenuti nella fattoria Kennedy dopo il raid risulterà noto che Brown scrisse a Kagi che avrebbe firmato il registro dell'albergo col nome "I. Smith and Sons"<ref>[http://www.whilbr.org/JohnBrownWashingtonCounty/index.aspx John Brown in Washington County], whilbr.org; accessed August 29, 2015.</ref>.
[[File:Ole Peter Hansen Balling - John Brown - Google Art Project.jpg|thumbminiatura|John Brown nel 1859 in un dipinto di [[Ole Peter Hansen Balling]].]]
=== Attacco al cuore del Sud ===
{{vedi anche|Raid di John Brown contro Harpers Ferry|Origini della guerra di secessione americana#John Brown assalta Harpers Ferry}}
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Alla fine di agosto s'incontrò per l'ultima volta con Douglass a [[Chambersburg (Pennsylvania)]] e qui rivelò all'amico tutto il piano; Douglass non mancò di esprimere forti riserve e respinse le sue richieste perché si unisse alla missione. L'ex schiavo e futuro leader del [[movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)]] venne in realtà probabilmente a conoscenza approfonditamente dei piani di Brown fin dai primi mesi del 1859 ed aveva già compiuto tutta una serie di tentativi atti a scoraggiare i neri dall'arruolamento<ref>[http://www.cr.nps.gov/nr/travel/underground/pa2.htm "John Brown House"], ''Aboard the Underground Railway'', National Park Service, accessed 3/25/2007</ref><ref>[http://www3.iath.virginia.edu/jbrown/fdlife.html excerpt from ''The Life and Times of Frederick Douglass,'' (1881, reprint New York: Pathway Press, 1941), pp. 350-354] accessed 3/25/2007</ref>.
[[File:John Brown portrait, 1859.jpg|thumbminiatura|Il capitano tra il 1858 e il 1859 si lasciò crescere una folta barba.]]
Alla fine di settembre Charles Blair spedì 950 picche, che arrivarono puntualmente a destinazione alla [[Kennedy Farm]]. La bozza del piano stilato da Kagi avrebbe dovuto prevedere una [[brigata]] di 4.500 uomini in armi e disposti a tutto, ma Brown ne possedeva solamente 21 (16 bianchi e 5 neri, di cui 3 liberi, uno schiavo liberato e uno fuggiasco) di età compresa tra i 21 e i 49 anni. In 12 avevano già partecipato alle incursioni svolte nel corso del [[Bleeding Kansas]].
 
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Il [[treno espresso]] diretto ad Est, sotto la mia custodia, è stato fermato stamattina alla stazione di Harper's Ferry da un gruppo di abolizionisti armati. Hanno il possesso del ponte e dell'intera armeria federale. Io stesso assieme al responsabile dei bagagli siamo stati presi a fucilate; Hayward è ferito molto gravemente. È stato colpito in pieno petto, la palla gli è entrata nel corpo sotto la [[scapola]] sinistra ed è uscita sotto il lato sinistro del [[tronco (anatomia)|tronco]]<ref>Senate of Maryland, 1860, ''Correspondence relating to the Insurrection at Harper's Ferry, October 17, 1859'' [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx The Insurrection at Harper's Ferry], whilbr.org, October 17, 1859.</ref>.}}
La notizia concernente il [[raid]] giunse così a [[Baltimora]] la mattina presto e subito dopo rimbalzò fino a [[Washington]], entro la tarda mattinata. Nel frattempo gli agricoltori locali, i commercianti e finanche la [[milizia]] accorsero prontamente bloccando i ribelli all'interno dell'arsenale cominciando a sparare dalle alture situate proprio dietro la cittadina. Alcuni locali rimasero uccisi dagli uomini di Brown.
[[File:Armory at Harpers Ferry, WV IMG 4683.JPG|thumbminiatura|Parte dei macchinari presenti all'interno del [[Fortino di John Brown]] all'"Harpers Ferry National Historical Park".]]
Attorno a mezzogiorno una [[compagnia (unità militare)|compagnia]] di miliziani prese possesso del ponte impedendo in tal maniera ogni via d'uscita; senza più alcuna possibilità di fuga Brown trasferì i prigionieri e gli uomini rimasti accanto a lui nell'"engine house" (la casa dei motori), un piccolo edificio di mattoni posto all'ingresso dell'armeria (il [[fortino di John Brown]]). Porte e finestre vennero sbarrate, dopo di che furono aperte delle [[feritoie]] attraverso i muri presi a picconate.
 
Le forze oramai accerchiate intanto innalzarono una [[barricata]] all'ingresso dell'edificio; si scambiarono colpi di arma da fuoco. Brown inviò il figlio Watson ed un altro del gruppo verso l'esterno con una [[bandiera bianca]] e l'intenzione di trattare: rimarranno falciati a morte da una raffica di colpi. Esplose una furiosa sparatoria e anche l'altro figlio di Brown, Oliver, fu gravemente ferito.
 
Implorando di essere ucciso per porre fine alle sue sofferenze, il padre gli risponderà: "''Se devi morire, muori come un uomo!''" Pochi minuti dopo Oliver moriva. Gli scambi di colpi proseguiranno per l'intera giornata.
 
La mattina del 18 di ottobre quello che era oramai diventato per tutti il "John Brown's Fort" si trovò circondato da una compagnia dell'[[United States Marine Corps]] sotto il comando del [[primo tenente]] [[Israel Greene]] e con il colonnello [[Robert Edward Lee]] dell'[[United States Army]] alla guida generale delle operazioni<ref>Hoffman, Colonel Jon T., ''USMC: A Complete History'', Marine Corps Association, Quantico, VA, (2002), p. 84.</ref>. L'ufficiale [[James Ewell Brown Stuart]] si avvicinò mettendosi a gridare che le loro vite sarebbero state risparmiate se solo si fossero immediatamente arresi.
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Complessivamente la banda riuscì ad uccidere 4 persone e a ferirne 9; gli uomini di Brown rimasti uccisi furono 10 (compresi i suoi due figli Watson e Oliver), in 5 riuscirono a fuggire (compreso [[Owen Brown]]), mentre 7 furono catturati assieme al capitano. Tra le vittime vi erano [[John Henry Kagi]], [[Lewis Sheridan Leary]] e [[Dangerfield Newby]]; quelli impiccati - oltre a Brown - inclusero [[John Anthony Copeland Jr.]] e [[Shields Green]]<ref>{{Cita web|url=http://www2.iath.virginia.edu/jbrown/people.html|titolo=John Brown: The Conspirators|editore=virginia.edu|accesso=16 ottobre 2012}}</ref>.
[[File:Old Jail at Charlestown, Jefferson County, Virginia, where John Brown was imprisoned.jpg|thumbminiatura|La prigione in cui fu rinchiuso John Browm.]]
 
=== Prigionia e processo ===
{{citazione|Questa Corte riconosce, suppongo, anche la validità della legge divina la quale m'insegna che devo usare agli altri lo stesso trattamento che desidero venga fatto a me. Essa mi ammonisce di ricordare quanti sono in catene come se io stesso fossi incatenato con loro. Ho tentato di agire secondo questi insegnamenti. Credo che essendo intervenuto come ho fatto a patrocinio dei Suoi poveri disprezzati io non abbia commesso un atto iniquo, ma giusto|John Brown<ref name="ReferenceB">Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 143</ref><ref>{{cita web|url=http://www.historyisaweapon.com/defcon1/johnbrown.html|titolo=John Brown's Last Speech|editore=www.historyisaweapon.com }}</ref>.}}
Brown e gli altri catturati<ref name="Territorial Kansas Online" /> furono tenuti inizialmente nell'ufficio dell'armeria. Entro la giornata giunsero anche il [[governatore della Virginia]] [[Henry Alexander Wise]], il senatore virginiano [[James Murray Mason]] e il deputato Democratico dell'[[Ohio]] [[Clement Vallandigham]] (futuro [[Copperheads]]). Sarà Mason a guidare la sessione dell'interrogatorio durato per 3 ore.
[[File:Jefferson County Courthouse, Charles Town.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Il vecchio [[Jefferson County Courthouse]] di [[Charles Town]], nella [[contea di Jefferson (Virginia Occidentale)]].]]
Sebbene l'attacco fosse avvenuto su un terreno di proprietà federale Wise ordinò che Brown e i suoi uomini venissero processati in [[Virginia]], a [[Charles Town]], la vicina capitale della [[contea di Jefferson (Virginia Occidentale)]] situata a 7 miglia ad Ovest di [[Harper's Ferry]] (forse per evitare la pressione politica del Nord sul [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale]] o nel caso improbabile di una [[grazia (diritto)|Grazia]] presidenziale).
[[File:Courthouse, George and Washington Streets, Charles Town, Jefferson County, WV HABS WVA,19-CHART,3-9.tif|thumbminiatura|L'aula in cui si tenne il processo a carico del capitano Brown.]]
Il procedimento penale ebbe inizio il 27 di ottobre, subito dopo che un medico dichiarò che Brown - ancora ferito - poteva essere sottoposto a processo. Fu accusato dell'[[omicidio]] di 4 bianchi e un nero, oltre che di [[cospirazione]] per indurre ad una [[rivolta]] di schiavi e di [[tradimento (reato)]] contro lo Stato della Virginia.
 
Vennero assegnati a Brown una serie di avvocati, che compresero Lawson Botts, Thomas C. Green, Samuel Chilton - di Washington - e [[George Henry Hoyt]]; ma sarà Hiram Griswold, un legale di [[Cleveland]], a concludere l'arringa della difesa già il giorno 31.
 
Nella sua dichiarazione conclusiva Griswold sostenne che Brown non poteva essere riconosciuto colpevole di tradimento nei confronti di uno Stato verso il quale non doveva alcun obbligo di lealtà e di cui non aveva neppure la [[residenza (diritto)|residenza]]; che il capitano stesso non aveva ucciso personalmente nessuno ed inoltre che il fallimento a cui era andato incontro il [[raid]] indicava chiaramente che non vi era stato alcun tentativo di cospirazione con gli schiavi.
 
Andrew H. Hunter, il [[procuratore distrettuale]] locale, presentò gli argomenti conclusivi per l'accusa.
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{{Citazione|La pace divina regna nel mio cuore, la testimonianza della mia tranquilla coscienza mi fa sentire di non aver vissuto del tutto invano. Io confido in [[Dio]] certo che in quest'ora suggellare la mia testimonianza con il mio sangue farà molto di più a vantaggio della causa che ho cercato assiduamente di promuovere...{{ - }}[[Gesù di Nazareth]] sofferse una morte quantomai tormentosa come un delinquente nelle peggiori circostanze... Pensate ai milioni di esseri calpestati che non hanno chi li consoli. Io v'impegno a non dimenticare mai il misero che piange e quelli che non hanno alcuno che li aiuti|John Brown<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 144-145</ref>.}}
Il 1° di dicembre la moglie arrivò in treno per unirsi a lui nella prigione per il suo ultimo pasto; le venne però negato il permesso di rimanere per la notte, spingendo così Brown a perdere la calma per l'unica volta durante quello che già tra i suoi molti simpatizzanti si definiva come la "via verso il [[calvario]]".
[[File:CharlesHugo.jpg|thumbminiatura|[[Victor Hugo]], autore de ''[[I miserabili]]'', inviò una [[lettera aperta]] chiedendo la [[grazia (diritto)|grazia]] per il capitano Brown.]]
 
=== Reazione di Victor Hugo ===
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|}
[[File:'The Last Moments of John Brown' by Thomas Hovenden, De Young Museum.JPG|thumbminiatura|Gli ultimi momenti prima dell'esecuzione, quadro del Museo DeYoung, 1884]]
 
== Morte e conseguenze ==
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Brown fu accompagnato dallo [[sceriffo]] e dai suoi assistenti, ma da nessun ministro religioso in quanto aveva costantemente respinto il clero filo-schiavista. Poiché la regione era in preda all'[[isteria]] collettiva molti dei nordisti presenti, compresi i giornalisti, si trovavano in una situazione di costante pericolo, ed era assai improbabile che un ecclesiastico abolizionista avrebbe potuto essere al sicuro se solo avesse cercato di fargli visita<ref>David Potter, The Impending Crisis, p. 378</ref>.
[[File:John Brown 1933 Statue by George Fite Waters.JPG|thumbminiatura|Primo piano della statua inaugurata nel 1933 dedicata al capitano.]]
{{citazione|Ho richiesto che mi si risparmi ogni presa in giro, o preghiere ipocrite dette per me, quando sarò pubblicamente '''assassinato''': e che i miei soli assistenti religiosi siano dei poveri piccoli ragazzi e ragazze schiavi, trasandati, cenciosi, a testa e a piedi nudi; guidati da qualche vecchia madre schiava dai capelli grigi. Addio!<ref>Raimondo Luraghi ''Storia della guerra civile americana'' BUR 1994, pag. 145</ref>.}}
Scelse così di non ricevere alcun servizio religioso né in carcere né tanto meno sul patibolo. Fu impiccato alle 11:15 e dichiarato morto alle 11:50, dopo 35 minuti di agonia; il suo corpo venne posto in una [[bara]] di legno con il cappio ancora avvolto attorno al collo. La cassa fu quindi issata su un treno in partenza per inviarla alla sua casa di famiglia a [[New York]] per la sepoltura<ref>David Potter, The Impending Crisis, pp. 378–79</ref>.
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Dopo la sua morte, avvenuta poco prima della [[Guerra di secessione americana]], John Brown, soprannominato ''il Capitano'' per aver militato con tale [[grado militare]] nella [[milizia]] dello Stato del [[Kansas]] (di sentimenti anti-sudisti) dei ''freesoilers'' affiliati al [[Free Soil Party]]<ref>Vennero così chiamati coloro che sostenevano che le nuove terre del [[Stati Uniti medio occidentali|Midwest]] dovessero essere riservate «alla gente bianca libera»</ref>, venne acclamato come un eroe.
=== Indagine del Senato ===
[[File:John Brown Wax Museum, Harpers Ferry, WV IMG 4669.JPG|thumbminiatura|Il John Brown Wax Museum ad [[Harper's Ferry]].]]
=== Conseguenze del raid ===
Si ritiene che l'azione compiuta contro Harper's Ferry abbia fatto molto per preparare la nazione verso una [[guerra civile]]<ref>David Potter, ''The Impending Crisis'', pp. 356–84.</ref>. I proprietari di schiavi del Sud, ascoltando le prime notizie inerenti il fatto che centinaia di abolizionisti fossero rimasti coinvolti nel [[raid]], furono altresì sollevati che il risultato si dimostrasse così poco organizzato; eppure temettero che altri avessero potuto emulare il gesto di Brown per cercare di guidare una [[rivolta]] generale di schiavi<ref>Reynolds, 2005, p. 6</ref>.
[[File:US coin 25c 2016 ATB Harpers-Ferry.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|[[America the Beautiful Quarters]], serie celebrativa da 1/4 di dollaro del 2016 che ritrae il [[fortino di John Brown]].]]
In tutto il [[profondo Sud]] s'iniziò a riorganizzare il decrepito sistema della [[milizia]] statale; questo, ben consolidatosi entro il 1861, divenne una [[forza armata]] pronta e disponibile: il [[Confederate States Army]]. Ciò rese i secessionisti inizialmente molto meglio preparati allo scontro rispetto al Nord<ref name="Crofts">Daniel W. Crofts, ''Reluctant Confederates: Upper South Unionists in the Secession Crisis'' (1989), pp. 70 ff.</ref>.
 
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Al termine della guerra civile [[Frederick Douglass]] avrà l'occasione di scrivere: "''il suo zelo nei confronti della causa della mia [[razza (categorizzazione umana)|razza]] era molto più grande del mio - era come il sole ardente davanti alla mia luce sbiadita - la mia era limitata dal tempo, la sua distesa verso le sconfinate rive dell'eternità. Io potevo vivere per lo schiavo, mentre lui ha saputo morire in nome della sua [[libertà]]''"<ref>Frederick Douglass, ''John Brown. An Address at the Fourteenth Anniversary of Storer College, May 30, 1881''; online [http://www.gutenberg.org/files/31839/31839-h/31839-h.htm at Project Gutenberg], gutenberg.org; accessed November 12, 2015.</ref>.
[[File:BrownMemorial1911.png|thumbminiatura|Statua del 1911 in marmo bianco a grandezza naturale alla memoria di John Brown a [[Kansas City (Kansas)]].]]
 
== Eredità ==
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Gli scrittori continuano a discutere vigorosamente sulla personalità, la sanità, le motivazioni, la moralità e la relazione di Brown con l'abolizionismo<ref name="CHOWDER"/>; ad esempio, nel suo postumo ''The Impending Crisis, 1848-1861'' (1976) [[David Potter]] sostenne che l'effetto emotivo del [[raid di John Brown contro Harpers Ferry]] superò di gran lunga l'effetto filosofico dei ''[[dibattiti Lincoln-Douglas]]'' e non fece altro che riaffermare la profonda divisione socio-culturale esistente tra Nord e Sud.
[[File:Malcolm X NYWTS 2a.jpg|thumbminiatura|[[Malcolm X]] fu un ammiratore del capitano Brown.]]
[[Malcolm X]] disse che i [[bianchi americani]] non potevano unirsi alla sua "Organization of Afro-American Unity" del [[nazionalismo nero]], ma che "''se John Brown fosse ancora vivo oggi, forse lui potremmo anche accettarlo''"<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=JaT6tBKGK3sC&pg=PA40|titolo=Mystery of Malcolm X |nome=Hans J.|cognome=Massaquoi|opera=[[Ebony (magazine)|Ebony]]|data=settembre 1964|p=40|accesso=23 febbraio 2010}}</ref>.
 
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Gli autori Toledo (2002), Peterson (2002), DeCaro (2002, 2007), Reynolds (2005) e Carton (2006) apprezzano criticamente la storia di Brown, ponendosi così decisamente lontano dalle opinioni degli scrittori precedenti<ref>{{Cita news|cognome1=Ehrenreich|nome1=Barbara|titolo='John Brown, Abolitionist': A Soldier in the Army of the Lord|url=https://www.nytimes.com/2005/04/17/books/review/john-brown-abolitionist-a-soldier-in-the-army-of-the-lord.html?_r=0|accesso=12 dicembre 2016|opera=The New York Times|data=17 aprile 2005}}</ref>; il passaggio ad una prospettiva di apprezzamento su Brown sposta molti storici bianchi verso la visione a lungo sostenuta dagli studiosi neri come [[William Edward Burghardt Du Bois]], [[Benjamin Arthur Quarles]] e [[Lerone Bennett, Jr.]]<ref>{{Cita libro|curatore-cognome=Quarles|curatore-nome=Benjamin|titolo=Blacks on John Brown|data=1972|editore=University of Illinois Press|città=Urbana, Illinois}}</ref>
[[File:John-Brown-Pollia-1935.jpg|thumbminiatura|John Brown che libera un giovane schiavo, statua eretta alla memoria nel 1935 a [[New York]].]]
=== Storiografia ===
Gli storici affermano che l'incursione contribuì all'aumento di tensioni che, un anno dopo con l'elezione di [[Abramo Lincoln|Lincoln]] presidente fortemente antischiavista, sfoceranno nella secessione degli stati schiavisti del Sud e nella conseguente [[guerra di secessione americana]]:
* Il biografo Richard Owen Boyer disse che era ''un Americano che diede la sua vita perché milioni di suoi concittadini potessero essere liberi'';<ref name=chowder>Ken Chowder, ''The Father of American Terrorism.'' ''American Heritage'' (2000) 51(1): 81+ online at {{cita web |url=http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=22 aprile 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070808175559/http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf |dataarchivio=8 agosto 2007 }}</ref>
* Il biografo Stephen B. Oate lo descrisse come ''criticato come un sognatore folle ... (ma) in realtà uno degli esseri umani più acuti della sua generazione'';<ref name="Oates">[http://www.nps.gov/archive/hafe/jbrown/oates-text.htm Historian Stephen B.Oates on John Brown]</ref>
* Il biografo David S. Reynolds gli diede il merito di aver iniziato la guerra di secessione o meglio di aver ucciso la schiavitù e mette in guardia i colleghi che non la pensano come lui dal guardarsi bene dall'identificarlo come terrorista.<ref>David S. Reynolds, ''John Brown, Abolitionist: The Man Who Killed Slavery, Sparked the Civil War, and Seeded Civil Rights'' (2005).</ref> Egli lo vede come l'ispiratore del [[Martin Luther King#Il movimento per i diritti civil|movimento per i diritti civili]] un secolo più tardi, argomentando la medesima idea sopra esposta;<ref>Reynolds, (2005); for historiography see Merrill D. Peterson, ''John Brown: The Legend Revisited'' (2002) and review by Aimee Lee Cheek, ''Journal of Southern History'' 70:2 (2004) pp 435–6.</ref>
* Lo storico Paul Finkelman lo prende in considerazione nelle sue ricerche come un ''semplice membro di un mondo violento'' e attesta che Brown è "un cattivo tattico, stratega, pianificatore e generale - ma che non è pazzo";<ref name=chowder/>
* Il biografo Louis A. DeCaro Jr., che ha chiarito molti punti della vita precedente e la carriera pubblica, conclude che nonostante egli fosse ''abolizionista soltanto perché equiparava la schiavitù col peccato, la sua lotta contro la schiavitù era molto più personale e religiosa di quanto lo fosse per molti abolizionisti, proprio come il suo rispetto e l'affetto per i neri era molto più personale e religioso di quanto non lo fosse per la maggior parte dei nemici della schiavitù;''<ref>Louis A. DeCaro Jr., ''Fire from the Midst of You: A Religious Life of John Brown'' (New York: NYU Press, 2002), 6.</ref>
* Lo storico e documentarista Louis Ruchames scrive: ''L'azione di Brown fu frutto di un grande idealismo e ciò gli conferisce un posto accanto ai grandi liberatori dell'umanità;''<ref>Louis Ruchames, ''A John Brown Reader'' (New York: Abelard & Schuman, 1959), 12.</ref>
* Il biografo Otto Scott, introducendo la sua opera, scrive a proposito di Brown: ''Nei tardi [[anni 1850]] un nuovo tipo di assassino politico appare negli Stati Uniti. Costui non viene per uccidere i buoni ma i cattivi... i suoi propositi sono gli stessi dei suoi predecessori più remoti: costringere la nazione ad una nuova linea politica attraverso il meccanismo del terrore;''<ref>Otto Scott, ''The Secret Six: John Brown and the Abolitionist Movement'' (Murphys, Calif.: Uncommon Books, 1979, 1983), 3.</ref>
* Il criminologo James N. Gilbert scrive: "Gli atti di Brown sono conformi alle attuali definizioni di terrorismo, e le sue predisposizioni psicologiche sono coerenti con il modello terroristico;"<ref>James N. Gilbert, "A Behavioral Analysis of John Brown: Martyr or Terrorist?" ''Terrible Swift Sword: The Legacy of John Brown,'' edited by Peggy A. Russo and Paul Finkelman (Athens, Ohio: Ohio University Press, 2005), 112.</ref>
* Il romanziere Bruce Olds lo chiama ''fanatico, ... ossessionato, ... uno zelota, e ... psicologicamente squilibrato'';
* Il giornalista Ken Chowder afferma che egli è ''testardo ... egoista, a tratti perfido; e ... talvolta certo un grande uomo''; Chowder aggiunge che Brown è stato adottato come vessillo sia dalla destra che dalla sinistra, e le sue azioni servono a far fare un testacoda alla concezione del mondo dell'America;<ref name=chowder/>
[[File:John Brown's Body Lies a Moulderin' in THIS Grave.jpg|thumbminiatura|La tomba di John Brown nel 2009.]]
* L'avvocato Brian Harris scrisse: ''In qualunque modo si osservino le conseguenze di Harper's Ferry, e per coloro per cui fu semplicemente un'azione fallimentare che si è conclusa con le evitabili morti di innocenti, non potranno notare che essa ha senz'altro avuto il merito di essere stata posta in essere per i più nobili dei motivi. Ciò non si può dire per la sadica strage di Pottawatomie. Quest'ultima non è stata di alcuna utilità, ma è servita solo per sfogare la rabbia di un vecchio, e ciò va a scapito dell'immagine di Brown.'' L'intolleranza: società divise sotto processo. Wildy, Simmonds & Hill, 2008;
* Ci fu anche una Lega Rivoluzionaria intitolata a John Brown organizzata nel 1969 a Houston, in Texas che lavorò con il People's Party II e la Mexican American Youth Organization nella Rainbow Coalition. Giovani gruppi radicali bianchi, neri e messicani-americani (chicani) lavorarono per migliorare le loro comunità di origine. Sia il People's Party II che la John Brown Revolutionary League parteciparono in un assedio armato contro la polizia di Houston il 26 luglio del 1970. Carl Hampton, leader del People's Party II (che più tardi diventerà il movimento delle [[Pantere Nere]]) fu ucciso negli scontri. Bartee Haile, leader del JBRL was fu ferito. 400 supporter, in gran parte neri, furono arrestati poco dopo gli scontri;{{Senza fonte}}
* Il documentarista e scrittore Ken Chowder lo definisce ''il padre del [[terrorismo]] americano'';<ref>{{Cita web |cognome=Chowder |nome=Ken |url=http://www.americanheritage.com/content/father-american-terrorism |titolo=Il padre del terrorismo americano |editore=Americanheritage.com |data=1º marzo 2000|accesso=26 settembre 2012}}</ref>
* I [[Weather Underground|Weathermen]], in quello che viene considerato il loro "manifesto politico", gli dedicano un paragrafo: ''John Brown è per noi un esempio di dedizione, di fiducia nel potere del popolo di influenzare la storia, di volontà di rischiare il tutto per tutto per la causa della liberazione.''<ref>Weather Underground. '' Prateria in fiamme: il programma politico dei Weather Underground''. - Milano : Collettivo editoriale Librirossi, stampa 1977.</ref>
[[File:John Brown's Song - Project Gutenberg eText 21566.jpg|thumbminiatura|Il [[frontespizio]] della canzone ''[[John Brown's Body]]''.]]
=== Nelle arti ===
La condanna a morte di John Brown fornì agli abolizionisti una causa per cui combattere, un [[Martirio (cristianesimo)|martire]] a cui rifarsi. D'ora in poi, egli diventerà un esempio da seguire per i combattenti, e ispirerà una canzone che diventerà l'inno della causa dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]]:
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:As we are marching on!
:(Dalla [[Biblioteca del Congresso]]<ref>[http://memory.loc.gov/ammem/scsmhtml/scsmhome.html "We'll Sing to Abe Our Song": Musica su Lincoln, L'emancipazione, e la Guerra Civile, da Alfred Whital Stern Collection of Lincolniana]</ref>)
[[File:John Brown exhibiting his hangman (20380774421).jpg|thumbminiatura|Il fantasma di John Brown che imprigiona in una gabbia per canarini l'ex presidente secessionista [[Jefferson Davis]] in abiti muliebri. Ai suoi piedi gli schiavi appena liberati danzano felici (1865).]]
; Versione di William Weston Patton:
:Old John Brown's body lies moldering in the grave,
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Massey ritraeva Brown di nuovo nel poco noto e a basso budget ''[[I sette ribelli]]'', in cui non era solo il personaggio principale, ma bensì anche raffigurato in un modo molto più sobrio e simpatetico<ref>{{cita libro|autore1=Andrew Taylor|autore2=Eldrid Herrington|titolo=The Afterlife of John Brown|url=https://books.google.com/books?id=HebFAAAAQBAJ&pg=PA22|anno=2005|editore=Palgrave Macmillan|pp=22–23}}</ref>.
 
Massey insieme a [[Tyrone Power]] e [[Judith Anderson]] ha poi recitato nell'acclamata lettura drammatica del 1953 del poema ''[[John Brown's Body (poema)]]'' (1928), vincitore del [[premio Pulitzer per la poesia]] a [[Stephen Vincent Benét]]. Tre attori in abito formale hanno recitato in una presentazione di due ore del poemetto. La produzione ha girato per 60 città in 28 differenti Stati<ref>{{cita libro|autore=William T. Leonard|titolo=Once Was Enough|url=https://books.google.com/books?id=s5MqAAAAMAAJ|anno=1986|editore=Scarecrow Press|pagina=126}}</ref>.
[[File:THUMBNAIL001L.jpg|thumbminiatura|Il [[murale]] di [[John Steuart Curry]].]]
 
Nel 1938-40 il pittore [[John Steuart Curry]] dipinse Tragic Prelude, un [[murale]] di Brown con in mano una pistola e una ''[[Bibbia]]'', posizionato nel [[Campidoglio (Topeka)]].
[[File:Douglass argued against John Brown's plan to attack the arsenal at Harpers Ferry - NARA - 559102.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|''[[Frederick Douglass]] argued against John Brown's plan to attack the arsenal at Harpers Ferry'', di [[Jacob Lawrence]].]]
 
Nel 1941 l'artista afroamericano [[Jacob Lawrence]] illustrò la vita di Brown in ''The Legend of John Brown'', una serie di 22 dipinti a [[guazzo]]. Nel 1977 queste erano in condizioni così fragili da non poter essere esposte e il [[Detroit Institute of Arts]] dovette commissionare a Lawrence di ricreare le serie come [[serigrafia]].
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* [[Eric Flint]]. ''[[1824: The Arkansas War]]'' (2006)
* Kevin G. Summers, "His Soul Goes Marching On" in ''Tales of Moreauvia'', volume I (2008).
 
== Influenze ==
 
== Note ==
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* Barney, William L. "Brown, John". ''The Civil War and Reconstruction: A Student Companion.'' New York: Oxford University Press, Inc., 2001.
* DeCaro, Louis A. Jr. ''"Fire from the Midst of You": A Religious Life of John Brown'' (2002)
* {{en}} [[William Edward Burghardt Du Bois]] ''John Brown'' (1909) [https://books.google.com/books?id=Sg-oAAAAIAAJ&source=gbs_navlinks_s ''John Brown''] ({{ISBN|0-679-78353-9}})
* [[Paul Finkelman]], ed. ''His Soul Goes Marching On: Responses to John Brown and the Harpers Ferry Raid'' (1995)
* [[J.C. Furnas|Furnas, J. C.]] ''The Road to Harpers Ferry''. New York, William Sloane Associates, 1959
* Goodrich, Thomas ''War to the Knife: Bleeding Kansas, 1854–1861'' (1998).
* [[Tony Horwitz|Horwitz, Tony]]. ''Midnight Rising: John Brown and the Raid That Sparked the Civil War''. New York: Henry Holt & Co., 2011.
* Hotchkiss, Jed. "John Brown's Raid." The Confederate Military History. Oct. 27, 2009. [http://civilwarhome.com/johnbrown.htm%20 John Brown's Raid]
* {{en}} Ken Chowder, ''Il padre del terrorismo americano: un patrimonio americano'', 2000,
[https://web.archive.org/web/20070808175559/http://files.blog-city.com/files/M06/158072/b/chowder.pdf versione online];
* Laughlin-Schultz, Bonnie. ''The Tie that Bound Us: The Women of John Brown's Family and the Legacy of Radical Abolitionism.'' Ithaca, NY: Cornell University Press, 2013.
* {{cita libro|cognome=Long |nome=Roderick |wkautore=Roderick T. Long |curatore=Ronald Hamowy |pubblicazione=The Encyclopedia of Libertarianism |titolo=Brown, John (1800–1859) |url= https://books.google.com/books?id=yxNgXs3TkJYC |anno=2008 |editore=[[SAGE Publications|SAGE]]; [[Cato Institute]] |città=Thousand Oaks, CA |doi= 10.4135/9781412965811.n26|isbn= 978-1-4129-6580-4 |oclc=750831024| lccn = 2008009151 |pp=39–40 }}
* Malin, James. ''John Brown & the Legend of Fifty-Six'' (1942) ({{ISBN|0-8383-1021-4}})
* {{Cita libro|cognome1=McGinty|nome1=Brian|url= https://books.google.com/books?id=aZQxEsFJV-IC&printsec=frontcover&dq=john+brown%27s+trial&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiugbmT9e7QAhVE4iYKHQnKA5QQ6AEIGjAA#v=onepage&q=john%20brown's%20trial&f=false|titolo=John Brown's Trial|data=2009|editore=[[Harvard University Press]]|isbn=978-0-674-03517-1}}
* McGlone, Robert E. ''John Brown's War against Slavery''. Cambridge, CUP, 2009.
* [[Allan Nevins]]. ''Ordeal of the Union''. 2 vols. (1947)
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* {{Cita libro|cognome=Villard |nome=Oswald Garrison |titolo=John Brown 1800–1859: A Biography Fifty Years After |editore=Houghton Mifflin |anno=1910 |url=https://books.google.com/books?id=JVZ9Xn_qY4MC&source=gbs_navlinks_s |cid=villard}} ([https://archive.org/details/johnbrownfiftybio00villuoft Archivio])
=== Fonti primarie ===
* [http://www.kansasmemory.org/locate.php?categories=1245-4645 John Brown letters and photos on Kansas Memory], the digital portal of the Kansas State Historical Society
* Louis Ruchames, ed. ''A John Brown Reader: The Story of John Brown in His Own Words, in the Words of Those who Knew Him'' (1959)
* [[Franklin Benjamin Sanborn]] (ed.) (1891): ''The Life and Letters of John Brown''
* DeCaro, Louis A. Jr. ''John Brown – The Cost of Freedom: Selections from His Life & Letters'' (New York: International Publishers, 2007)
* [[Henry David Thoreau]] (1859): ''[[s:A Plea for Captain John Brown|A Plea for Captain John Brown]]''
* {{en}} [[Andrew Johnson]] (1859): [https://web.archive.org/web/20051103073709/http://www.adena.com/adena/usa/cw/cw234.htm ''Ciò che John Brown ha fatto in Kansas''] (12 dicembre, 1859): un discorso pronunziato alla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)]], 12 dicembre, 1859. Originariamente pubblicato per ''Il Congressional Globe, I procedimenti ufficiali del Congresso'', Pubblicato da John C. Rives, Washington, D. C. 36º congresso, prima sessione, Nuove serie..No. 7, martedì, 13 dicembre, 1859, pagine 105–106. Ricuperato 16 maggio, 2005.
=== Altre letture ===
* {{Cita libro|cognome=Hinton |nome=Richard Josiah |titolo=John Brown and his men; with some account of the roads they traveled to reach Harper's Ferry |editore=New York: Funk & Wagnalls Company |anno=1894 |url=https://archive.org/details/johnbrownhismenw00hint_0}}
* {{Cita libro|cognome= Von Holst |nome=Hermann |titolo=John Brown |editore=Boston, Cupples and Hurd |anno=1889 |url=https://archive.org/details/johnbrown00vonh}}
=== Disponibili online ===
* {{en}} [http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2009/dec/03/john-brown-anniversary "John Brown, il buon 'fanatico'"] di Clinton Cox (2009)
* {{en}} [http://www.tls.timesonline.co.uk/article/0,,25340-2597455,00.html "Il corpo e il sangue di John Brown"] di Ari Kelman: una recensione nei [http://www.the-tls.co.uk TLS], 14 febbraio, 2007.
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20060618001421/http://www.kshs.org/places/johnbrown/index.htm Museo Nazionale John Brown sul sito storico] Osawatomie, [[Kansas]]
* {{en}} [http://www.vlib.us/amdocs/texts/ajohnson1859.html Ciò che John Brown ha fatto in Kansas] la battaglia di Osawatomie, 1856
* {{cita web|1=http://www.ku.edu/heritage/kshistory/johnbrown.html|2=John Brown, abolizionista, di David Reynolds, 2005|lingua=en|accesso=5 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060818132654/http://www.ku.edu/heritage/kshistory/johnbrown.html|dataarchivio=18 agosto 2006|urlmorto=}}()
* {{cita web|http://www.wvculture.org/History/jnobrown.html|Archivi della Virginia Occidentale e storia|lingua=en}}
* {{cita web|http://gutenberg.net.au/ebooks07/0700461.txt|Project Gutenberg: Il corpo di John Brown (1928) (testo integrale della canzone)|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.bartleby.com/233/711.html|John Brown, di Edwin Arlington Robinson, 1921|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
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* [https://archive.org/search.php?query=%28%28subject%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20subject%3A%22John%20Brown%22%20OR%20creator%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20creator%3A%22John%20Brown%22%20OR%20title%3A%22John%20Brown%22%20OR%20description%3A%22Brown%2C%20John%22%20OR%20description%3A%22John%20Brown%22%29%20OR%20%28%221800-1859%22%20AND%20Brown%29%29%20AND%20%28-mediatype:software%29 J. Brown] su [[Internet Archive]]
* [https://curlie.org/Society/History/By_Time_Period/Nineteenth_Century/People/Brown%2C_John/ J. Brown] su [[DMOZ]]
* {{cita web|http://www.kansastravel.org/johnbrownmuseum.htm|Museo John Brown|lingua=en}}
* {{en}} Johnson, Mary. [http://www.wvculture.org/history/jbexhibit/jbintroduction.html ''La sua anima cammina ancora: La Vita e l'eredità di John Brown'', Dipartimento della cultura e della storia del West Virginia]
* {{cita web|http://www.nyhistory.com/gerritsmith/nelba.htm|''Sito sulla storia dello Stato di New York'', La fattoria di John Brown|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.kansashistory.us/johnbrown.html ''John Brown, Abolizionista: L'uomo che uccise la schiavitù'' di David S. Reynolds] estratto
* {{Cita web |url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/10/14/AR2009101402520.html |titolo=150 anni più tardi, la rivolta fallita di John Brown continua a marciare |autore=Michael E. Ruane |data=14 ottobre 2009 |sito=Washington Post|lingua=en }}
* {{cita web|http://www.americanmusicpreservation.com/BattleHymnoftheRepublic.htm|La canzone di John Brown e l'inno da battaglia della Repubblica|lingua=en}}
* [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx Correspondence relating to the Insurrection at Harper's Ferry, October 17, 1859], Senate of Maryland, 1860. ''Western Maryland History Online''
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-john-brown-pike/10239 John Brown Pike – Kansas Historical Society]
* "John Brown and his Men, with Some Account of the Roads Traveled to Reach Harper's Ferry," [http://www.valpo.edu/vpr/carterjohn.html poem] by [[Jared Carter]].
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-john-brown-desk/10177 John Brown Desk], Kansas Historical Society website
* [http://www.kentparksandrec.com/parks/city-wide-parks/john-brown-tannery-park John Brown Tannery Park], Site of the Franklin Mills Tannery, now a municipal park in Kent, Ohio
* [http://www.kshs.org/p/cool-things-harpers-ferry-revolver/10248 Harpers Ferry Revolver – Kansas Historical Society]
* {{Cita pubblicazione|url=http://www.bpl.org/exhibitions/past-exhibitions/home-front/activist-authors|editore=[[Boston Public Library]]|opera=Exhibitions|titolo=Home Front: Boston and the Civil War|capitolo=John Brown, Lock of hair, 1859|anno=2011}} (memento of [[James Miller McKim]])
* {{cita web|http://fabpedigree.com/s032/f250617.htm|Il pedigree di John Brown|lingua=en}}
* {{en}} [http://wsws.org/articles/2009/dec2009/brow-d04.shtml 150 anni dall'impiccagione di John Brown] di Fred Mazelis, ''World Socialist Web Site'', dicembre 2009
* {{en}} [http://www.nytimes.com/2009/12/02/opinion/02reynolds.html Il martirio della libertà] editoriale del NY Times di David S. Reynolds, 2 dicembre, 2009
* {{en}} [http://www.nytimes.com/2009/12/02/opinion/02horwitz.html L'undici settembre del 1859] editoriale del NY Times di Tony Horwitz, 2 dicembre, 2009
* {{en}} [http://www.whilbr.org/TheInsurrection/index.aspx Corrispondenza in relazione all'insurrezione ad Harper's Ferry, 17 ottobre, 1859], Senato del Maryland, 1860. ''Storia del Maryland occidentale online''
* {{cita web|http://www.kshs.org/search/index/query:john%20brown|oggetti appartenuti a John Brown su Kansas Historical Society|lingua=en}}
* {{en}} ''John Brown e i suoi uomini, con un resoconto delle strade percorse per raggiungere Harper's Ferry,'' [http://www.valpo.edu/vpr/carterjohn.html poesia] di Jared Carter.
 
{{WestVirginiaGuerraSecessione}}
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[[Categoria:John Brown (attivista)| ]]
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