António de Oliveira Salazar: differenze tra le versioni

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=== Presidente del Consiglio dell<nowiki>'</nowiki>''Estado Novo'' ===
{{Vedi anche|Estado Novo (Portogallo)}}
Sull'onda di questo successo Salazar nel [[1932]] fu nominato Presidente del Consiglio. Nel [[1931]] aveva fondato ''[[Unione Nazionale (Portogallo)|União Nacional]]'' (Unione Nazionale), che diverrà partito unico e che il successore Caetano convertirá in ''Acção Nacional Popular'' (Azione Nazionale Popolare).
 
In questa veste, introdusse una nuova Costituzione che gli diede i pieni poteri ed il controllo totale dello stato: fu il [[fascismo]] portoghese, teorizzato come ''[[Estado Novo (Portogallo)|Estado Novo]]'' (Stato Nuovo), analogo, nella natura e nei princìpi corporativi, al [[fascismo]] di [[Benito Mussolini]] in [[Italia]], al quale del resto esplicitamente si ispirava. Il suo modello ufficialmente dichiarato era invece la [[dottrina sociale della Chiesa cattolica]]. Le idee politiche di Salazar furono marcatamente conservatrici e autoritarie, volte contro quello che egli chiamava "il potere della folla" o "l'autorità della piazza". Per lui infatti "la vera libertà non può esistere se non nel profondo dell'animo umano", "può esserci un potere assoluto ma mai una libertà assoluta" mentre "l'ordine ha sempre rappresentato la condizione indispensabile della bellezza".<ref>Salazar Says. Secretariado de Propaganda Nacional, Lisboa s.d., p.31</ref>
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Durante la [[Guerra civile spagnola]] ([[1936]] - [[1939]]), esibì una neutralità di facciata, ma sostenne attivamente le forze nazionaliste permettendo il passaggio di materiale bellico in gran copia attraverso il territorio portoghese e promuovendo l'invio di un certo numero di volontari (i cosiddetti "viriatos") a sostegno di [[Francisco Franco]] contro i Repubblicani. Il numero di 2000 militi volontari pare sia stato gonfiato dalla propaganda non ufficiale salazarista; la storiografia non ha fino a oggi fornito cifre certe della partecipazione di "volontari" portoghesi al fianco delle forze nazionaliste. Per contro molti altri portoghesi presero parte alle Brigate Internazionali accorse da tutto il mondo a sostegno della Repubblica.
 
All'inizio della guerra di Spagna Salazar assunse anche il portafogli del ministero degli esteri, che mantenne durante il corso di tutta la [[seconda guerra mondiale]], improntando l'incarico all'imperativo della [[neutralità]]. Prossimo ideologicamente al [[fascismo]] italiano, il regime portoghese non fu ostile alle [[Potenze dell'Asse]], ma se ne distanziò rendendo illegali sul territorio portoghese il movimento fascista e nazista e arrestando quei cittadini portoghesi che ne erano i maggiori punti di riferimento interno.
Il Portogallo attenuò la sua affinità col fascismo anche con l'alleanza con il [[Regno Unito]], necessaria a garantire una politica di neutralità. Questa alleanza non era basata su alcuno sforzo bellico, ma proprio sul mantenimento della più stretta neutralità, che, comunque, non impedì al Portogallo di commerciare con i paesi dell'Asse tramite la [[Svizzera]].
 
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Da notare che, come Mussolini nel [[Regno d'Italia]], Salazar non ricoprì la carica di capo dello Stato, ma fu sempre un altro personaggio politico ad essere presidente della Repubblica: [[António Óscar Carmona]], fino al 1951, poi [[Francisco Craveiro Lopes]] e quindi [[Américo Thomaz]]. Solamente per quasi quattro mesi, dall'aprile all'agosto del 1951, Salazar fu capo dello Stato ad interim, in attesa del successore di Carmona. Per venire incontro alle pressioni internazionali cercò di riavvicinarsi alla [[democrazia]], mutuando dalla [[Spagna franchista]] la ''[[democrazia organica]]'', un sistema rigorosamente [[Gerarchia|gerarchico]] ma su base elettorale, fondato sul [[corporativismo]].
 
Nel [[1968]] fu colpito da un infarto invalidante (conseguenza postuma di un banale incidente domestico) e dovette abbandonare il potere: rimase nella leggenda la storia secondo cui per alcuni mesi nessuno osò annunciargli che non era più il Presidente del Consiglio<ref>Meneses, Filipe de. Salazar: A Political Biography. pp. 608-609. ISBN 978-1-929631-90-2</ref>. Nel [[1968]] gli successe [[Marcello Caetano]], che resterà in carica fino al ritorno della democrazia in Portogallo, avvenuto con la [[Rivoluzione dei garofani]], il 25 aprile [[1974]]. Salazar morì il 27 luglio [[1970]].
 
'''Il salazarismo come "fascismo portoghese''''''
 
Il dibattito storiografico sulla natura filosofica politica dell'Estado Novo salazarista è assai ampio. Stanley G. Payne, nel suo saggio ''Il fascismo'' (Universale storica Newton) ha ben riassunto le tesi di quella corrente storiografica che vede nel Salazarismo un esperimento di conservatorismo classico non fascista; medesima tesi è affermata da Antonio Costa Pinto, autore di un notevole saggio su "Fascismo e Nazionalsindacalismo in Portogallo 1914-1945" pubblicato in lingua italiana da Rubbettino editore.
Ma attualmente la storiografia portoghese, grazie al fondamentale contributo del grande Luis Reis Torgal (che sembra dunque convalidare la tesi già espresso da H.Martins) pare arrivata al punto conclusivo, secondo cui la "ControRivoluzione" portoghese di Antonio de Oliveira Salazar fu, assieme al fascismo italiano, l'unico modello corporativistico integrale del secolo precedente coerentemente tentato, seppur con inevitabili incertezze data la difficoltà di applicare la Corporazione in un contesto di radicale modernizzazione. Fu dunque quello di Salazar, un "fascismo portoghese" ed una "via portoghese al Corporativismo"; accanto a ciò, per quanto moderata, la mobilitazione di massa era ben presente nella vita politica dell'Unione Nazionale, arrivando del resto a punte di fascistizzazione integrale della vita politica soprattutto durante la difesa dell'Oltremare Portoghese (Goa, Angola, Mozambico); la Legione Portoghese e la Gioventù Portoghese, tenute in vita sino alla fine del regime, erano modellate completamente sui simili esempi presenti nel Regime fascista italiano; il Colonialismo classico di Salazar fu una spina nel fianco del sistema bipolare russo americano di Yalta come lo fu il Colonialismo classico mussoliniano prima della Seconda guerra mondiale (e non a caso sia il presidente americano Kennedy, sia [[Lyndon B. Johnson]] autorizzarono la vendita di armi ai ribelli marxisti e nazionalisti angolani e del Mozambico e già su Goa l'amministrazione Usa aveva sostenuto l'India contro il Portogallo fascista); la relazione Stato Chiesa dell'Estado Novo ricalcò il Concordato fascista del Febbraio '29 e allontanò lo Stato fascista portoghese dal confessionalismo dello Stato falangista spagnolo del Generalissimo Franco. Sebbene il Portogallo fosse tradizionalmente legato, da secoli, da un forte accordo geopolitico con il [[Regno Unito]], la mitizzazione di Mussolini e dell'Italia fascista rientrava nella logica dottrinaria dell'"Estado Novo" di Salazar. Egli teneva addirittura una foto autografata del duce italiano sulla propria scrivania. Tale immagine fu inviata da Mussolini a Salazar il 9 Aprileaprile del 1934. Grazie a una nota contenuta nelle carte della segreteria particolare del duce è possibile conoscere anche la dedica che campeggiava sopra l'immagine: "A sua eccellenza il dottor Oliveira Salazar, Presidente del Consiglio dei ministri del Portogallo, con cordialità". Ciò che risulta interessante è che la foto fu inviata proprio su richiesta del primo ministro lusitano, circostanza che palesa una vera e propria ammirazione da "fan" da parte del leader lusitano. Lo stesso Salazar, successivamente, inviò una propria foto al duce, nel Settembre 1936 e nel Maggio 1940 una lettera del Salazar fu recapitata a Mussolini con ringraziamenti per le parole della prefazione del libro "Il Portogallo d'oggi negli scritti e nei discorsi di Oliveira Salazar". Il premier lusitano concludeva la missiva in tal modo: "Permettemi di vedere in ciò la corrispondenza del sentimento di profonda amicizia che ci lega alla bella nazione italiana, per la cui prosperità formulo i migliori auguri"<ref>D. Serapiglia, La via portoghese al Corporativismo, Carocci 2011, p. 222.</ref><ref>Un testo molto importante per comprendere la sostanza corporativista e fascista del salazarismo è il saggio di Plonard D'Assac (militante dell'Action Francaise di C. Maurras, ex volontario a Vichy, poi massimo confidente del leader lusitano), ''Salazar'', pubblicato dalle edizioni Il Borghese nel 1968</ref>. Secondo varie testimonianze, peraltro, Salazar sarebbe morto in stato di verginità e castità in conseguenza di un voto fatto alla Madonna quando era studente nel seminario di Viseu, vicino Coimbra. Sotto il regime fascista di Salazar, il culto della Madonna di Fatima fu enormemente incentivato.
 
== Influenze nella cultura di massa ==