Claudio Martelli: differenze tra le versioni

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È stato esponente del [[Partito Socialista Italiano]], dei [[Socialisti Democratici Italiani]] e del [[Nuovo PSI]].
 
== Biografia<ref name=":0" /> ==
[[File:Martelli.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Claudio Martelli nel 1983]]
Ha frequentato il [[Liceo ginnasio statale Giosuè Carducci]] di Milano, lo stesso frequentato da [[Massimo Fini]] (che gli fu compagno di banco) e [[Bettino Craxi]]. Laureato in [[filosofia]], ha lavorato come assistente nella facoltà di Lettere e filosofia dell'[[Università di Milano]]. Aderisce all'unità socialista nel [[1966]] e comincia la carriera nei quadri locali milanesi socialisti. Viene chiamato a [[Roma]] da [[Bettino Craxi]] nel [[1976]], lascia la carriera accademica ed entra nella direzione nazionale del [[Partito Socialista Italiano]]. Nel [[1979]] viene eletto deputato nella circoscrizione di [[Mantova]] e [[Cremona]]. In occasione del congresso del PSI a [[Palermo]] ([[1981]]) diviene uno dei due vicesegretari del partito accanto a [[Valdo Spini]].
 
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=== Ministro di grazia e giustizia ===
Nel [[1991]] diviene anche [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]]. Come Guardasigilli Martelli diventa il principale sostenitore del magistrato [[Giovanni Falcone]], che viene da lui chiamato al Ministero a dirigere la Direzione Generale degli Affari Penali. In quel periodo Martelli e [[Giovanni Falcone|Falcone]] lavorarono al progetto della Superprocura antimafia. La vicinanza di [[Giovanni Falcone]] a Claudio Martelli costò al magistrato siciliano violenti attacchi da parte del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e del sindaco di Palermo [[Leoluca Orlando]]: quest'ultimo sferrò un attacco personale a Falcone durante il programma televisivo "Samarcanda", accusandolo di "tenere nei cassetti i dossier". In merito Martelli dichiarerà: “È lo stesso Falcone a dare una spiegazione a quella insinuazione atroce rivolta verso il giudice che debellò la cupola mafiosa”. Secondo Martelli, Falcone non aveva una gran voglia di affrontare quell'argomento durante l’audizione al [[Consiglio superiore della magistratura|CSM]], poi, dopo l’insistenza dei componenti: “lo dice chiaro e tondo: "Forse il sindaco di Palermo non ha sopportato che io indagassi su grandi appalti che riguardano l’illuminazione e le fognature di una grande città, perché ci sono appalti e appalti: i piccoli e quelli miliardari. E io indagando su quelli miliardari, nel caso di Palermo ho scoperto che con Orlando sindaco, [[Vito Ciancimino|Ciancimino]] era tornato a imperare"”. Martelli ricorda poi il contesto nel quale collocare quegli eventi: “Eravamo nel 1991, e si voleva considerare Ciancimino fuori dai giochi, ma non era così. Questa era la cosa che fece impazzire di rabbia Orlando. L’accusa rivolta a Falcone sarebbe una ritorsione polemica”<ref>[http://livesicilia.it/2017/06/06/martelli-falcone-orlando-mafia-di-matteo_860734 “Perché Orlando attaccò Falcone? Con lui, Ciancimino imperava”, Live Sicilia, Martedì 066 Giugnogiugno 2017.]</ref>. La nomina di Falcone all'UAP fu peraltro valutata negativamente dall'[[Associazione Nazionale Magistrati]].
 
A seguito della [[strage di Capaci]] del 23 maggio [[1992]], dove persero la vita Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta, fu introdotto dal decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306 (cosiddetto ''Decreto antimafia Martelli-Scotti''), convertito nella legge 7 agosto 1992, n. 356, il regime di [[Articolo 41 bis|carcere duro]] ed un secondo comma all'articolo, che consentiva al Ministro della Giustizia di sospendere per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica le regole di trattamento e gli istituti dell'ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti facenti parti dell'organizzazione criminale mafiosa.
[[File:Andò con Falcone e Martelli.jpg|rightdestra|thumbminiatura|Claudio Martelli con [[Salvo Andò]] e [[Giovanni Falcone]] ad una conferenza nei primi anni '90]]
 
Anche sul fronte opposto l'impegno antimafia del Ministro fu ferocemente criticato, in quanto suppostamente in conflitto con scambi elettorali che in precedenza avrebbero visto confluenze di consensi siciliani sul [[Partito Socialista Italiano|PSI]]: pentiti come [[Angelo Siino]], [[Nino Giuffrè]] e [[Gaspare Spatuzza]] lamentarono - nelle loro confessioni di un decennio dopo - che «quei quattro “crasti” socialisti (...) prima si erano presi i nostri voti, nell'87, e poi ci avevano fatto la guerra». L'addebito fu risolutamente respinto da Martelli, che si è sempre riconosciuto solo nella seconda parte della frase, quella per cui lui stesso dice di sé: "sono io uno di quei “crasti” (cornuti) socialisti che hanno fatto la guerra alla mafia».<ref>Libero, "Martelli: Craxi? Fu lui a tradire me", intervista di Claudio Martelli a B. Romano, 20 dicembre 2009, pagina 1; vi si legge anche che «È possibile che la mafia nell<nowiki>'</nowiki>'87 abbia riversato qualche voto sul Psi, ma anche sulla Dc». Alla domanda: È pronto a giurare che non ci fu mai nessun accordo tra voi e i mafiosi? rispose: «Le pare che il segretario del Psi arriva a Palermo e, dopo aver parlato con Falcone, va a fare accordi con la mafia?». Alla domanda: Nessun boss provò mai nemmeno ad agganciarla? rispose: «Mai».</ref>
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Nel [[2005]] conduce il programma televisivo ''Claudio Martelli racconta'' su [[Canale 5]]; dal 22 settembre 2005 fino al 27 aprile 2006 presenta il programma di seconda serata ''L'incudine'' su [[Italia 1]]; nell'autunno 2006 conduce ''Flash Back'', su [[Canale 5]], la mattina del sabato. Sempre dal 2005 cura fino al 2008 un suo spazio editoriale: ''Osservatorio'', sul settimanale ''[[Oggi (rivista)|Oggi]]''. Un anno dopo, torna in tv, stavolta a spiegare, attraverso appuntamenti giornalieri su [[Canale 5]], la [[Costituzione Italiana]]. Nel [[2011]] si candida per il consiglio comunale di Siena, nelle file del Nuovo Polo<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1002833/martelli-riparte-da-siena.shtml|titolo=Martelli riparte da Siena|editore=Tgcom 24|data= 11 marzo 2011|accesso=12 dicembre 2015}}</ref>, ma non viene eletto.
 
== Procedimenti giudiziari ==
Nello scandalo [[Tangentopoli]], a riguardo del finanziamento illecito al PSI, Martelli è stato condannato a 8 mesi di reclusione nel 2000, pena sospesa con la condizionale, dopo aver confessato, per aver ricevuto 500 milioni di lire nel caso della [[processo ENIMONT|maxitangente Enimont]].<ref>{{Cita web
|url = http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/22/Tangenti_Cassazione_conferma_mesi_Martelli_co_0_00032212191.shtml
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}}</ref>
Secondo gli atti processuali, [[Roberto Calvi]] avrebbe pagato tangenti a Martelli durante la vicenda del [[Banco Ambrosiano]]; tuttavia in questo caso non è stato condannato.<ref name=":0">[http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/11/Martelli_sotto_inchiesta_dimette_co_0_9302114862.shtml ''Martelli sotto inchiesta si dimette''], [[Corriere della Sera]], 11 febbraio 1993.</ref>
Il suo nome è stato nuovamente all'attenzione delle cronache giudiziarie nell'ambito del processo sulla "[[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra|trattativa]]", allorquando l'ex killer di [[Cosa nostra]] Francesco Onorato ha raccontato dell'avvio della strategia stragista disposta da [[Totò Riina]] dopo la sentenza del maxiprocesso: "Nella lista delle persone da uccidere, come seppi da [[Salvatore Biondino]], l'ambasciatore della commissione, c'erano [[Salvo Lima|Lima]], [[Giulio Andreotti|Andreotti]] e suo figlio, gli ex ministri [[Calogero Antonio Mannino|Mannino]], [[Carlo Vizzini|Vizzini]], ma anche Martelli. Siamo stati noi a far eleggere Martelli come ministro della Giustizia: nel [[1987]] avevamo finanziato la sua campagna elettorale con 200 milioni di lire. E poi Martelli mantenne le promesse, perché fece dare gli arresti ospedalieri ad alcuni mafiosi".<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/07/news/trattativa_il_j_accuse_del_pentito_io_abbandonato_dallo_stato-70411828 "Trattativa, il j'accuse del pentito Onorato "Dalla Chiesa ucciso per ordine di Andreotti-Craxi"", di Salvo Palazzolo, articolo aggiornato l'ultima volta il 27 Febbraiofebbraio 2017 alle 08.54, dal quotidiano la Repubblica.]</ref>
 
== Cultura di massa ==
* Cesare Botero, il protagonista del film ''[[Il portaborse]]'' di [[Daniele Luchetti]] interpretato da [[Nanni Moretti]], {{chiarire|è stato giudicato|da chi?}} <nowiki><ref>Si veda Barbara Palombelli "Va in scena il ministro, duro, cattivo e socialista" in La Repubblica 6 Aprileaprile 1991. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/06/va-in-scena-il-ministro-duro-cattivo.html</nowiki> Visitato il 31 Maggiomaggio 2018.<code><nowiki></ref></nowiki></code> fortemente costruito sulla figura di Claudio Martelli.
* Claudio Martelli è stato uno dei primi politici ad essere imitato da [[Sabina Guzzanti]] agli esordi nel varietà satirico ''[[Avanzi (programma televisivo)|Avanzi]]''.
* Claudio Martelli è anche l'autore di una serie radiofonica su Radio Due intitolata ''Quell'estate del '92'' in cui parla dei suoi rapporti con Craxi e di Tangentopoli.
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== Opere ==
* ''Socialisti a confronto. Saggio sul 40º Congresso del PSI. Con una sintesi degli interventi principali'', Milano, SugarCo, 1976.
* ''Progetto spettacolo. Le proposte di riforma del PSI per cinema, musica e teatro'', a cura di, Venezia, Marsilio, 1979.
* ''Il rinnovamento socialista'', Milano, Biblioteca rossa, 1979.
* ''Musica e industria in Italia'', a cura di Claudio Martelli e Carlo Fontana, Milano, Edizioni di Musica Viva, 1981.
* ''Progetto arti visive. Arti visive ed enti locali: le proposte del PSI'', a cura di, Venezia, Marsilio, 1981.
* ''Quella parte di cinema chiamata televisione. Verso l'integrazione del sistema audiovisivo'', a cura di, Milano, Guanda, 1981.
* ''Per una alleanza riformatrice tra il merito e il bisogno'', Roma, PSI, 1982.
* ''Il merito e il bisogno'', Milano, SugarCo, 1987.
* ''Ricordati di vivere'', Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7418-3.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Elezioni politiche italiane del 1979]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1987]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1992]]
* [[Governo Andreotti VI]]
* [[Legge Martelli]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.europarl.europa.eu/meps/it/1602/CLAUDIO_MARTELLI_home.html|Scheda del Parlamentare Europeo}}
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