Libro: differenze tra le versioni

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{{nd}}
[[File:Old book bindings.jpg|thumbminiatura|Antichi libri rilegati ed usurati nella biblioteca del [[Merton College]] a [[Oxford]].]]
[[File:Arcimboldo Librarian Stokholm.jpg|thumbminiatura|Il ''Bibliotecario'' di [[Giuseppe Arcimboldo]].]]
 
Un '''libro''' è costituito da un insieme di fogli, [[Tipografia|stampati]] oppure [[Manoscritto|manoscritti]], delle stesse dimensioni, [[Legatoria|rilegati]] insieme in un certo ordine e racchiusi da una [[copertina]]<ref>Il libro è «un prisma a sei facce rettangolari, composto di sottili lamine di carta, che debbono presentare un frontespizio» secondo [[Jorge Luis Borges]], ''Tutte le opere'', trad. it., Milano, 1984, I, p. 212.</ref>.
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== Storia del libro ==
[[File:European Output of Books 500–1800.png|thumbminiatura|Livelli di produzione libraria europea dal [[500]] al [[1800]]. L'evento chiave fu l'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]] di [[Johannes Gutenberg|Gutenberg]] nel [[XV secolo]].]]
 
La storia del libro segue una serie di innovazioni tecnologiche che hanno migliorato la qualità di conservazione del testo e l'accesso alle informazioni, la portabilità e il costo di produzione. Essa è strettamente legata alle contingenze economiche e politiche nella [[storia delle idee]] e delle [[Religione|religioni]].
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==== Rotolo ====
{{Vedi anche|Rotulus}}
[[File:Egypt.Papyrus.01.jpg|thumbminiatura|[[Papiro]] [[Antico Egitto|egiziano]] che illustra il dio [[Osiride]] e la pesa del cuore.]]
Il [[papiro]], fatto di materiale spesso simile alla [[carta]] che si ottiene tessendo insieme gli steli della pianta di papiro, poi battendolo con un attrezzo simile al martello, veniva utilizzato in [[Antico Egitto|Egitto]] per scrivere, forse già durante la [[I dinastia egizia|Prima dinastia]], anche se la prima prova proviene dai libri contabili del re [[Neferirkara Kakai]] della [[V dinastia egizia]] (circa 2400 a.C.).<ref>{{Cita libro
| editore = American Library Association; The British Library
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==== Manoscritti ====
{{Vedi anche|Manoscritto}}
[[File:Culturascritta1b.png|thumbminiatura|upright=0.7|Lo sviluppo della tecnologia comunicativa: [[tradizione orale]], [[cultura]] del [[manoscritto]], [[cultura]] della [[stampa]], [[era dell'informazione]].]]
La [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero romano]] nel [[V secolo|V secolo d.C.]], vide il declino della cultura della [[Roma antica]]. Il [[papiro]] divenne difficile da reperire a causa della mancanza di contatti con l'[[Antico Egitto]] e la [[pergamena]], che per secoli era stata tenuta in secondo piano, divenne il materiale di scrittura principale.
 
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Prima dell'invenzione e della diffusione del [[torchio tipografico]], quasi tutti i libri venivano copiati a mano, il che li rendeva costosi e relativamente rari. I piccoli monasteri di solito possedevano al massimo qualche decina di libri, forse qualche centinaio quelli di medie dimensioni. In [[Età carolingia]] le più grandi collezioni raccoglievano circa 500 volumi; nel [[Basso Medioevo]] la biblioteca pontificia di [[Avignone]] e la biblioteca della [[Sorbona]] di [[Parigi]] possedevano circa 2.000 volumi<ref>Martin D. Joachim, ''Historical Aspects of Cataloguing and Classification'', Haworth Press (2003), p. 452.</ref>.
 
Il processo della produzione di un libro era lungo e laborioso. Il supporto di scrittura più usato nell'Alto Medioevo, la pergamena, o ''[[vellum]]'' (pelle di [[Bos taurus|vitello]]), doveva essere preparato, poi le pagine libere venivano pianificate e rigate con uno strumento appuntito (o un piombo), dopo di che il testo era scritto dallo [[scriba]], che di solito lasciava aree vuote a scopo illustrativo e [[rubricazione|rubricativo]]. Infine, il libro veniva rilegato dal [[legatoria|rilegatore]]<ref>Edith Diehl, ''Legatoria: gli antecedenti e tecnica'', Dover Publications (1980), pp. 14-16.</ref>. Le [[copertina|copertine]] erano fatte di legno e ricoperte di cuoio. Poiché la pergamena secca tende ad assumere la forma che aveva prima della trasformazione, i libri erano dotati di fermagli o cinghie.
 
In quest'epoca si usavano differenti tipi di [[inchiostro]], usualmente preparati con fuliggine e gomma, e più tardi anche con [[Galla (botanica)|noce di galla]] e [[solfato ferroso]]. Ciò diede alla scrittura un colore nero brunastro, ma nero o marrone non erano gli unici colori utilizzati. Esistono testi scritti in rosso o addirittura in oro, e diversi colori venivano utilizzati per le [[miniatura|miniature]]. A volte la pergamena era tutta di colore viola e il testo vi era scritto in oro o argento (per esempio, il ''[[Codex Argenteus]]'').<ref>Bernhard Bischoff. ''Latin Palaeography'', pp. 16–17.</ref><sup>Vedi illustrazione a margine</sup>
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{{q|Un uomo nato nel 1453, l'anno della caduta di [[Costantinopoli]], poteva guardarsi indietro dal suo cinquantesimo anno di una vita in cui circa otto milioni di libri erano stati stampati, forse più di tutto quello che gli scribi d'Europa avevano prodotto dal momento che Costantino aveva fondato la sua città nel 330 d.C.<ref>Clapham, Michael, "Printing" in ''A History of Technology'', Vol 2. ''From the Renaissance to the Industrial Revolution'', (curatori) Charles Singer ''et al.'' (Oxford 1957), p. 377. Citato da [[Elizabeth Eisenstein]], ''The Printing Press as an Agent of Change'' (Cambridge University, 1980).</ref>}}
 
==== Galleria d'immagini ====
<gallery>
File:RomanVirgilFolio014rVergilPortrait.jpg|Folio 14 recto del ''[[Vergilius romanus]]'' che contiene un ritratto dell'autore [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]. Da notare la libreria (''capsa''), il leggio ed il testo scritto senza spazi in [[capitale rustica]].
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I secoli successivi al [[XV secolo|XV]] videro quindi un graduale sviluppo e miglioramento sia della stampa, sia delle condizioni di [[libertà di stampa]], con un relativo rilassamento progressivo delle legislazioni restrittive di [[censura]]. A metà del [[XX secolo]], la produzione libraria europea era salita a oltre 200.000 titoli all'anno.
 
Nella seconda metà del XX secolo la tecnologia [[informatica]] ha reso possibile con la diffusione di libri in formato elettronico, poi chiamati ''[[eBook]]'' o ''e-book'' (da ''electronic book'') ,una rivoluzione in quanto come ha evidenziato il bibliofilo [[Nick Carr]] dalle caratterestiche della carta stampata ovvero : ''fissità della pagina,fissità dell'edizione ,fissità dell'oggetto ,fissità della realizzazione'' , si passa alla : ''fluidità della pagina, fluidità dell'edizione, fluidità del contenitore , fluidità della crescita''<ref>[[Kevin Kelly]], The Inevitable , (2016) , ''L'inevitabile,Le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro'' ,(2017),Milano , Il Saggiatore , trad. Alberto Locca , ISBN 978 -88 -428 -2376 -6 , pag 85</ref>.
Nel 1971<ref name=USINFO>{{Cita web
|cognome = Thomas
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Nei libri moderni il formato è dato dall'altezza in centimetri, misurata al [[frontespizio]], entro un minimo e un massimo convenzionalmente stabilito.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/formato/|titolo=formato nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-01-10}}</ref>
 
=== Libro tascabile ===
{{vedi anche|Libro tascabile}}
Il termine "[[libri tascabili|tascabile]]" riferito al libro rappresenta un concetto commerciale e identifica libri economici stampati in sedicesimo, la cui diffusione, a partire dall'ultimo Ottocento (ma soprattutto nella seconda metà del XX secolo), ha permesso un notevole calo dei prezzi. Sostanzialmente - sia per il formato, sia per l'economicità - esso trova precedenti nella storia del libro anteriore alla stampa, già a partire dall'antichità (il "libro che sta in una mano": nel mondo greco ''encheiridion'', in quello latino i ''pugillares'', nel Medioevo il ''libro da bisaccia'').
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=== Carte di guardia ===
{{vedi anche|Risguardi}}
[[File:PaperMarbling005France1735.jpg|thumbminiatura|upright=0.6|Sguardie anteriori in [[Marmorizzazione|carta marmorizzata]] a occhio di pavone in un libro del 1735.]]
 
Le "carte di guardia", o risguardi, o sguardie, sono le carte di apertura e chiusura del libro vero e proprio, che collegano materialmente il corpo del libro alla coperta o [[Rilegatura|legatura]]. Non facendo parte delle [[Segnatura (editoria)|segnature]], non sono mai contati come pagine.
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La loro utilità pratica è evidente in libri cartonati, o rilegati in tela, pelle o pergamena, dove aiutano a tenere unita la coperta rigida al blocco del libro. Nel libro antico le sguardie, poste a protezione delle prime pagine stampate o manoscritte del testo, contribuiscono a tenerlo insieme alla copertina con spaghi o fettucce passanti nelle cuciture al dorso; nel libro moderno è invece la garza che unisce i fascicoli alla copertina. Si chiama "controguardia" la carta che viene incollata su ciascun "contropiatto" (la parte interna del "piatto") della coperta, permettendone il definitivo ancoraggio.
 
Le sguardie sono solitamente di carta diversa da quella dell'interno del volume e possono essere bianche, colorate o decorate con motivi di fantasia (nei libri antichi erano&nbsp;[[Marmorizzazione|marmorizzate]]). Nei libri antichi di lusso,&nbsp;possono essere in numero variabile, da due a quattro (raramente di più), sia all'inizio sia alla fine.
 
Nei libri in&nbsp;[[brossura]]&nbsp;e negli opuscoli i risguardi solitamente mancano, ma è spesso presente una singola carta di guardia in principio e in fine.
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=== Coperta o copertina ===
{{vedi anche|Copertina|Brossura}}
[[File:Bookinfo.svg|thumbminiatura|Le parti del libro:
1) fascetta; 2) sovraccoperta; 3) controguardia incollata alla coperta; 4) labbro; 5) taglio di testa; 6) taglio davanti; 7) taglio di piede; 8) pagina pari o di destra 9) pagina dispari o di sinistra; 10) piega del foglio che forma il fascicolo.]]
Di norma i fascicoli che costituiscono il libro vengono tenuti insieme da un involucro detto appunto '"coperta" o "copertina", è la parte più esterna del libro spesso rigida e illustrata. La più antica copertina illustrata oggi conosciuta ricoprì le ''Consequentiae'' di Strodus, libretto stampato a [[Venezia]] da Bernardo da Lovere nel [[1484]]<ref>{{Treccani|copertina_(Dizionario-Biografico)|Copertina}}</ref>. Usata raramente fino a tutto il [[XVIII secolo|Settecento]] (quando solitamente l'editore vendeva i libri slegati o applicava una semplice copertina di protezione, che veniva poi gettata dal legatore) divenne molto popolare a partire dai primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]], forse su impulso degli stampatori Brasseur di [[Parigi]]<ref>Nereo Vianello, ''La citazione di opere a stampa e manoscritti'', Leo Olschki, Firenze 1970, pag. 32.</ref>.
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==== Quarta di copertina ====
La "quarta di copertina" o "copertina posteriore" o "piatto inferiore" è l'ultima faccia della copertina, usata oggi a scopo promozionale. Solitamente riporta notizie sull'opera e sull'autore, nonché il [[codice ISBN]] e il prezzo del volume (se non è indicato nel risvolto di copertina).
==== Sovracopertina o sopracopertina ====
I libri con copertina cartonata in genere sono rivestiti da una "sovraccoperta". Ha di solito la funzione di reclamizzare il libro, per cui riporta i dati essenziali dell'opera ed è sempre a colori ed illustrata. La sovracopertina è stampata, nella maggior parte dei casi, solo sull'esterno.
 
==== Taglio ====
I tre margini esterni del libro, cioè la superficie presentata dai fogli in un volume chiuso, si chiamano "tagli". Essi sono detti: "superiore" (o di "testa"); il taglio esterno è detto "davanti" (o "concavo"); il taglio inferiore è detto "piede". Dal punto di vista industriale, il taglio di testa è, con la cucitura, il lato più importante di un libro in quanto determina il registro frontale della macchina da stampa. I tagli possono essere al naturale, decorati o colorati in vario modo. In questi ultimi casi, si parla di "taglio colore", nel passato usati per distinguere i libri religiosi o di valore dalla restante produzione editoriale, utilizzando una spugna imbevuta di inchiostri all'[[anilina]] (anni 70-80 del XX secolo)<ref>Un esempio sono i quaderni scolastici con i bordi colorati di rosso, editi dalla [[Cartiere Paolo Pigna]].</ref>. Dalla fine degli anni novanta vengono svolti in labbratura con colori a base d'acqua.
 
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=== Frontespizio ===
{{vedi anche|Frontespizio}}
[[File:Frontespizio Dialogo di Galilei.jpg|thumbminiatura|Frontespizio del ''Dialogo'' di [[Galileo Galilei]] (1632)]]
 
Il "frontespizio" è la pagina pari, di solito la prima (o la terza) di un libro, che presenta le informazioni più complete sul libro stesso.
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L'"occhiello" (o occhietto) è una pagina con un titolo (spesso della serie o collana) che precede il frontespizio. Nei libri suddivisi in più parti, si possono avere occhietti intermedi<ref>"L'occhietto, ossia una pagina che reca un titolo (ed eventualmente altre informazioni) ma che accompagna, sul recto della carta precedente, un frontespizio con dati più completi", estratto dal documento ''Regole italiane di catalogazione'' (REICAT) a cura della Commissione permanente per la revisione delle regole italiane di catalogazione, Roma, ICCU, 2009.</ref>.
 
=== Tavole ===
Un libro spesso è arricchito di figure. Se esse fanno parte integrante del testo sono chiamate ''illustrazioni''. Se invece sono fuori testo, cioè vengono stampate a parte e sono unite al libro in un secondo tempo, vengono chiamate ''tavole''. Esse hanno una numerazione di pagina distinta da quella del testo; vengono impresse su una carta speciale, quasi sempre una [[carta patinata]]<ref name="Vianello">Nereo Vianello, ''La citazione di opere a stampa e manoscritti'', Leo Olschki, Firenze 1970, pp. 25-26.</ref>.
 
== Valore del libro ==
Il valore di un libro non è dato dal solo costo di produzione, c’è innanzitutto da considerare che il libro è un’opera dell’ingegno. In quanto bene creativo, il libro riflette un valore identitario di natura sociale e collettiva, segnando una collettività; si può perciò considerare un {{chiarire|prodotto simbolico}}.
* Il [[valore economico]] che è dato dal prezzo a cui viene venduto sul mercato e cioè dalla attribuzione di utilità, importanza, valore da parte degli individui o mercati.
 
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== Bibliografia ==
[[File:Biblioteca Gambalunga (Rimini)-4.jpg|thumbminiatura|Volumi raccolti nella [[Biblioteca Gambalunghiana]] di [[Rimini]]]]
* Lorenzo Baldacchini. ''Il libro antico''. Carocci, 2001. ISBN 88-430-0340-2.
* [[Lionel Casson]], ''Biblioteche del mondo antico'', Milano, Bonnard (2003). ISBN 978-88-86842-56-3.
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* [[Bibliotecario]]
* [[eBook]]
* ''[[Editio princeps]]'' ([[Prima edizione]])
* [[Johannes Gutenberg]]
* [[Libreria (negozio)]]