Congresso dei deputati del popolo dell'Unione Sovietica: differenze tra le versioni

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Il '''Congresso dei deputati del popolo dell'URSS''' ({{russo|Съезд народных депутатов СССР|S"ezd narodnych deputatov SSSR}}, abbreviato in СНД СССР, ''SND SSSR'') è stato l'organo superiore del potere statale in [[Unione Sovietica]] tra il 1989 e il 1991. Esso era collocato dalla [[Costituzione sovieticadell'Unione Sovietica|Costituzione]] al vertice del sistema dei [[Soviet]].
 
== Istituzione e composizione ==
 
Il Congresso dei deputati del popolo dell'Unione Sovietica fu istituito dal [[Soviet Supremo dell'Unione Sovietica|Soviet Supremo dell'URSS]] attraverso una legge di riforma costituzionale approvata il 1º dicembre 1988. La norma riorganizzava l'assetto istituzionale dell'Unione, ponendo al vertice del sistema il nuovo organismo, a cui veniva assegnato il compito di eleggere il Soviet Supremo e la neoistituita figura del Presidente del Soviet Supremo. La stessa struttura veniva prevista per tutte le singole Repubbliche e le Repubbliche autonome dell'Unione Sovietica.<ref>{{cita|Orlov et al.|p. 456}}.</ref><ref name=elis250>{{cita|Eliseeva|p. 250}}.</ref>
 
[[File:Удостоверение депутата Верховного Совета СССР (1989).jpg|thumb|upright=1.3|Tesserino di deputato del popolo dell'URSS]]
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=== I Congresso ===
 
Il I Congresso dei deputati del popolo dell'URSS si riunì dal 25 maggio 1989 per sedici giorni e vide il confronto tra una maggioranza moderata che appoggiava [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] e una minoranza radicale, che si riunì nel "Gruppo democratico interregionale", i cui esponenti di spicco erano [[Andrej Dmitrievič Sacharov|Andrej Sacharov]] e [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]];<ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|p. 388}}.</ref> questi ultimi non riuscirono ad accedere al nuovo Soviet Supremo eletto dall'assemblea, ma El'cin fu ripescato a seguito delle dimissioni in suo favore da parte di [[Aleksej Ivanovič Kazannik|Kazannik]]. Il Congresso elesse Gorbačëv Presidente del Soviet Supremo.<ref>{{cita|Eliseeva|pp. 331-333}}.</ref> Per la prima volta nella storia dell'URSS, nel Soviet Supremo erano rappresentati pochissimi operai e contadini, mentre per lo più vi vennero eletti scienziati, giornalisti, dirigenti.<ref>{{cita|Kara-Murza|p. 844}}.</ref>
 
Tutte le sessioni furono trasmesse in diretta televisiva e furono seguite con grandissimo interesse dalla cittadinanza; acquisirono in questo modo popolarità vari esponenti politici che successivamente avrebbero avuto ruoli di primo piano nell'ultimo periodo di esistenza dell'Unione Sovietica e nello scenario politico delle nuove Repubbliche indipendenti che ne sarebbero sorte.<ref>{{cita|Eliseeva|p. 332}}.</ref>
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Il II Congresso dei deputati del popolo si svolse dal 2 al 24 dicembre 1989. Fu approvato un programma di riforma presentato dal Primo ministro [[Ryžkov]] orientato verso il passaggio all'economia di mercato e fu assegnato al governo l'incarico di definire entro settembre il piano quinquennale 1991-1995. I deputati di opposizione, guidati da El'cin, proposero invece misure più radicali.<ref>{{cita|Eliseeva|p. 312}}.</ref>
 
Tra gli altri temi affrontati dall'assemblea vi fu la condanna del [[Patto Molotov-Ribbentrop|patto Molotov-Ribbentropp]] del 1939, che diede una base politica all'uscita dall'URSS delle [[Stati baltici|Repubbliche baltiche]]. Il Gruppo interregionale richiese inoltre di mettere all'ordine del giorno l'abrogazione dell'articolo 6 della [[Costituzione sovietica del 1977|Costituzione]] sul ruolo dirigente del PCUS, ma il Congresso respinse la proposta.<ref>{{cita|Eliseeva|pp. 338-339}}.</ref>
 
=== III Congresso ===
 
Il III Congresso straordinario dei deputati del popolo si tenne dal 12 al 15 marzo 1990. Durante i suoi lavori venne approvata la legge che istituiva la figura del [[Capi di Stato dell'Unione Sovietica|Presidente dell'Unione Sovietica]] e venne eletto a tale carica Michail Gorbačëv, mentre [[Anatolij Ivanovič Luk'janov|Anatolij Luk'janov]] venne eletto Presidente del Soviet Supremo. Il Congresso deliberò inoltre l'abrogazione dell'articolo VI della Costituzione, sottraendo al PCUS il monopolio del potere politico. L'abrogazione dell'articolo VI e l'istituzione della carica di Presidente dell'URSS furono possibili grazie all'appoggio che si garantirono reciprocamente Gorbačëv e i deputati dell'opposizione del Gruppo interregionale, che poterono così sopravanzare i voti dei conservatori, ostili ad entrambi i provvedimenti.<ref>{{cita|Eliseeva|pp. 342-343}}.</ref>
 
Il Congresso provvide poi ad istituire due nuove strutture, il Consiglio presidenziale e il Consiglio federale.<ref>{{cita|Eliseeva|p. 343}}.</ref>
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=== IV Congresso ===
 
Il IV Congresso dei deputati del popolo si svolse dal 17 al 27 dicembre 1990 ed approvò un documento sulle linee generali del nuovo Trattato dell'Unione in corso di elaborazione. L'assemblea approvò inoltre una serie di modifiche costituzionali che ampliavano i poteri del Presidente dell'Unione Sovietica, ponevano sotto il suo controllo il governo, trasformato da [[Consiglio dei ministri dell'Unione Sovietica|Consiglio dei ministri]] a Gabinetto dei ministri, e istituivano il ruolo di vicepresidente dell'URSS, che fu assegnato a [[Gennadij Ivanovič Janaev|Gennadij Janaev]]. Venne inoltre soppresso il Consiglio presidenziale e vennero potenziate le competenze del Consiglio federale. Fu inoltre istituito il Consiglio di sicurezza dell'Unione Sovietica.<ref>{{cita|Eliseeva|p. 347}}.</ref>
 
=== V Congresso ===
 
Il V Congresso straordinario dei deputati del popolo si riunì dal 2 al 5 settembre 1991 e, su proposta del [[Capi di Stato dell'Unione Sovietica|Presidente dell'URSS]] [[Michail Gorbačëv]],<ref>{{cita|McCauley|p. 490}}.</ref> deliberò la sospensione della propria attività e di quella del Soviet Supremo, istituendo un nuovo organismo, il Consiglio di stato dell'Unione Sovietica, di cui facevano parte il Presidente dell'URSS e i leader delle Repubbliche dell'Unione.<ref>{{cita|Eliseeva|p. 447}}.</ref>
 
== Note ==