Architettura romanica in Italia: differenze tra le versioni

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A [[Venezia]] il capolavoro architettonico di questo periodo fu la costruzione della [[basilica di San Marco]]. Iniziata dal [[doge]] [[Domenico I Contarini|Domenico Contarini]] nel [[1063]] su un edificio preesistente, fungeva da ''cappella palatina'' di [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] e non dipendeva dal [[patriarca di Venezia]]. La basilica poté dirsi conclusa solo nel XIV secolo, ma nonostante ciò costituisce un insieme unitario e coerente tra le varie esperienze artistiche a cui è stata soggetta nel corso dei secoli.
 
La basilica è una congiunzione pressoché unica tra arte bizantina e occidentale. La pianta è a [[croce greca]] con cinque [[cupole]] distribuite al centro e lungo gli assi della croce, raccordate da arconi. Le [[navate]], tre per braccio, sono divise da colonnati che confluiscono verso i massicci pilastri che sostengono le cupole; essi non sono realizzati come blocco unico di muratura ma articolati a loro volta con quattro pilastri e una cupoletta.
La basilica è una congiunzione pressoc
 
 
 
per braccio, sono divise da colonnati che confluiscono verso i massicci pilastri che sostengono le cupole; essi non sono realizzati come blocco unico di muratura ma articolati a loro volta con quattro pilastri e una cupoletta.
 
Elementi di origine occidentale sono invece la cripta, che interrompe la ripetitività di una delle cinque unità spaziali, e la collocazione dell'[[altare]] non al centro della struttura (come nei ''[[martyrion]]'' bizantini), ma nella zona absidale est. Per questo i bracci non sono identici, ma sull'asse est-ovest hanno la navata centrale più ampia, creando così un asse longitudinale principale che convoglia lo sguardo verso l'altare.