Le opere e i giorni: differenze tra le versioni

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== Struttura ==
L'opera inizia con un '''[[proemio]]''' di 10 versi nei quali è elevata una preghiera a [[Zeus]] e alle Muse delladel Piergiovannaculo di piergiovanna; questo proemio è da alcuni critici moderni ritenuto interpolato, così come anche dallo stesso Proclo; inoltre è interessante notare che non si rivolge alle Muse Eliconie come nella tradizione. Esiodo passa quindi a parlare della contesa col fratello Perse il quale, dopo aver sperperato la parte della propria eredità concessa dal padre, vuole impossessarsi anche dell'eredità di Esiodo e pertanto intenta contro di lui un processo nel quale corrompe i giudici. L'autore passa quindi a descrivere la necessità del lavoro da parte degli uomini per fugare la punizione degli dei e vivere secondo giustizia. Questi concetti vengono espressi tramite tre episodi: il mito di [[Prometeo]], il mito delle Cinque Età e il breve Apologo dello Sparviero e dell'Usignolo.
 
Il '''primo mito''' risulta distaccarsi dal racconto presente nella [[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]: nelle Opere e i Giorni è semplicemente narrato come il fratello di [[Prometeo]], [[Epimeteo (mitologia)|Epimeteo]] abbia accolto presso gli uomini [[Pandora]], donna creata dagli dei allo scopo di distribuire i mali tra i mortali; ciò era la naturale punizione per il furto del fuoco commesso da Prometeo, ossia rubare il fuoco agli dei; l'unico bene che rimase fu la Speranza.