Progetto:WikiDonne/Condizione economica femminile: differenze tra le versioni

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== Soluzioni della povertà delle donne ==
Nel Documento conclusivo della 51ª [[Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne]] <ref>[http://www.flcgil.it/files/pdf/20070329/onu-documento-conclusivo-status-si indica tra le soluzioni proposte per eliminare la povertà quella per cui bisogna partire dal presupposto che è opportuno e doveroso consentire alle donne-3140691.pdf e ''Documentoalle conclusivoloro 51ªfamiglie commissionedi [[Organizzazioneuscire delleda Nazioniquesta Unite|ONUsituazione creando opportunità di [[lavoro]] sullodignitoso statusche dellepermetta Donne'loro di svolgere un'attività produttiva e giustamente remunerata in condizioni di [[libertà]</ref>], [[sicurezza]] e [[dignità]] umana.
si indica tra le soluzioni proposte per eliminare la povertà quella per cui bisogna partire dal presupposto che è opportuno e doveroso consentire alle donne e alle loro famiglie di uscire da questa situazione creando opportunità di [[lavoro]] dignitoso che permetta loro di svolgere un'attività produttiva e giustamente remunerata in condizioni di [[libertà]], [[sicurezza]] e [[dignità]] umana.
Quando un paese permette e favorisce l'[[istruzione]] sia degli uomini che delle donne, la [[produttività]] economica raggiunge livelli migliori, la [[mortalità infantile]] e materna diminuisce, vengono promossi lo sviluppo e l'innovazione con conseguente miglioramento delle prospettive di [[salute]] ed [[educazione]]. Fornire, poi, alle donne, agli uomini e ai bambini le cure sanitarie base e l'[[alimentazione]] per la sopravvivenza è una delle strategie centrali per ridurre la povertà e promuovere la [[crescita economica]].
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Molte società hanno invece [[istituzione|istituzioni]] e prassi comunemente utilizzate per limitare l'accesso delle donne alle risorse e agli impianti produttivi: tra gli esempi: [[proprietà (diritto)|proprietà]] terriera, servizi [[finanza|finanziari]] e controllo dell'[[amministrazione]] per l'impiego nei settori privati e pubblici.
 
È necessario, secondo le indicazioni del "Documento conclusivo della 51ª commissione [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]", un impegno simultaneo e coordinato del [[governo]] e delle amministrazioni locali, allo scopo di compensare i fallimenti del mercato fornendo opportunità di equo scambio ed investimento nelle risorse in modo da ottenere il maggior valore aggiunto a livello sociale. Se le amministrazioni pubbliche si operassero per dar vita a programmi di sostegno per migliorare l'equità nell'uso e l'uguaglianza nello sfruttamento dell'[[acqua]], della sanità, dei trasporti, dello sviluppo rurale e urbano, dell'energia e dello sviluppo privato si favorirebbe una generale diminuzione della povertà. Ad esempio, lo sviluppo delle infrastrutture era stato visto come un'innovazione utile per entrambi i sessi, poi col tempo e con lo studio dei progressi ottenuti nei progetti intrapresi nell'[[Africa subsahariana]], si è rilevato che gli uomini e le donne hanno diversi bisogni e differenti possibilità di trasporto: necessitano, quindi, di interventi mirati. È importante la cooperazione delle donne e delle minoranze nell'organizzazione dei progetti.
 
La parità di partecipazione di uomini e donne a tutte le fasi dello sviluppo economico e sociale costituisce, infine, un prerequisito per la realizzazione della [[giustizia]] di genere. Questo obiettivo può essere attuato incitando l'inserimento in ruoli di decision-making, ma soprattutto sollevando le donne da incombenze quali l'approvvigionamento dell'acqua, il lavoro nei campi e il trasporto a piedi di beni.
In questo senso si eviterebbe che il processo di femminizzazione dei lavoratori poveri continui ad essere un problema quotidiano per le generazioni future. <ref>[http://www.flcgil.it/files/pdf/20070329/onu-documento-conclusivo-status-donne-3140691.pdf ''Documento conclusivo 51ª commissione [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] sullo status delle Donne'']</ref>
 
== La povertà femminile nei media ==