Giacomo Maria Brignole: differenze tra le versioni

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=== Doge e poi presidente "provvisorio" ===
In una Repubblica di Genova pressoché annullata dagli avvenimenti napoleonici, la figura dell'ex doge Brignole fu scelta quale rappresentante di un governo provvisorio della neo costituita [[Repubblica Ligure]], il cui potere era concentrato nel ruolo del doge e di dodici senatori, oltre a vari rappresentanti nobiliari filo-francesi e filo-bonapartisti.<ref>Registro delle sessioni del governo provvisorio della Repubblica di Genova.</ref>
Un titolo quello di doge che venne però abolito il 17 giugno dello stesso anno - dopo le osservazioni mosse dall'avvocato [[Gaetano Marré]] di [[Borzonasca]] alla Municipalità e al doge in persona - e sostituito con il ruolo corretto e rivisto per il Brignole di "presidente del governo provvisorio" della Repubblica Ligure. Mantenne ancora questo ruolo di rappresentante di uno "[[stato fantoccio]] e filo napoleonico", con sempre maggiore imbarazzo e assentandosi ogni qualvolta possibile, sino al 17 gennaio 1798 quando un Direttorio ne assunse le veci. Nell'agosto del 1798 alcuni rilevanti personaggi dell'ex Repubblica di Genova, definiti "individui pericolosi", vennero allontanati dai confini dello stato e tra questi vi erano l'ex-doge Giacomo Maria Brignole, [[Stefano Rivarola]] (che non era giacobino), i fratelli [[Girolamo Serra]] e [[Giovanni Battista Serra]] e il marchese giacobino [[Gaspare Sauli]]. Del gruppo, i due Serra si trasferirono a [[Milano]], Giacomo Maria Brignole e Gaspare Sauli a [[Firenze]], Stefano Rivarola nelle sue terre [[Chiavari|chiavaresi]]. Prese dimora presso il [[Chiesa di San Paolino (Firenze)|convento di San Paolino di Firenze]] dove morì il 21 dicembre 1801.