Lina Medina: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
La bambina aveva manifestato un'abnorme dilatazione dell'[[addome]], tanto da indurre i genitori (Tiburcio Medina e Victoria Loza) a farla visitare all’ospedale San Juan de Dios di Pisco, nel sospetto che potesse trattarsi di una formazione [[Neoplasia|tumorale]]<ref>''Un caso straordinario di maternità'', pubblicato su [[La Stampa]] del 26 febbraio 1948, n° 49, pag. 3</ref>. I medici scoprirono invece con stupore che era [[Gravidanza|incinta]] di sette mesi. Prima di intervenire, il dottor Gerardo Lozada Murillo di la condusse a [[Lima (Perù)|Lima]] per avere conferma dello stato di gravidanza da altri specialisti. Un mese e mezzo più tardi (14 maggio [[1939]]), con [[Taglio cesareo|parto cesareo]] imposto dall'esilità del [[bacino (anatomia)|bacino]], la bambina diede alla luce un maschio. L'operazione fu praticata dallo stesso Lozada e dal collega Alejandro Busalleu con l'assistenza dell'[[Anestesia|anestesista]] Rolando Colareta, che le somministrò “l’anestesia della regina”<ref>{{es}} {{Cita news|url=http://www.elmundo.es/cronica/2018/02/11/5a7f22cf46163f2f158b4586.html|titolo=Lina Medina, una madre a los cinco años|pubblicazione=El Mundo|accesso=12 settembre 2018}}</ref>.
 
Il caso fu illustrato nei dettagli dal dottor Edmundo Escomel alla rivista ''La Presse Médicale'', che aggiunse particolari sulla comparsa del [[menarca]] a otto mesi di età (ma secondo altre fonti a due anni e mezzo)<ref>{{en}} {{Cita news|url=http://www.telegraphindia.com/1020827/asp/foreign/story_1140311.asp|titolo=Six decades later, world's youngest mother awaits aid|pubblicazione=The Telegraph|accesso=23 febbraio 2009}}</ref>, e sullo sviluppo delle [[Mammella|mammelle]] già a quattro anni. A cinque, la bambina presentava ampliamento del bacino e maturazione ossea avanzata.