Jacopo Caetani degli Stefaneschi: differenze tra le versioni

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Coltivò vari interessi per la liturgia e per la letteratura, componendo numerose opere in latino, sia in prosa che in versi, che fece copiare e miniare. Verso il [[1320]] lo Stefaneschi era così importante da poter fare dono alla [[antica basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]], di cui era stato nominato canonico, di una nuova pala per l'altare principale, il cosiddetto [[Polittico Stefaneschi]], dipinto da [[Giotto]] e bottega. A Giotto aveva commissionato anche il [[mosaico della navicella]] nell'atrio e alcuni affreschi perduti nella tribuna della basilica di San Pietro<ref>Alessandro Tomei, ''Giotto: l'architettura'', 1998, p. 11</ref>, oltre agli affreschi perduti per [[Chiesa di San Giorgio in Velabro|San Giorgio in Velabro]].
 
Visse l'ultimo periodo della sua vita alla corte papale di Avignone. Qui commisssionòcommissionò al pittore italiano [[Simone Martini]] l'esecuzione degli [[affresco|affreschi]] del portico della [[cattedrale]] di ''[[cattedrale di Notre-Dame des Doms d'Avignon|Notre-Dame des Doms di Avignone]]''.
 
Il 23 luglio [[1334]] [[papa Giovanni XXII]] nominò il cardinale protettore dei [[Ordine dei Frati Minori|Minoriti]]. Non ricevette mai l'[[ordinazione sacerdotale]].