La Valchiria: differenze tra le versioni
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→Atto Primo: Aggiunti alcuni versi dall'opera originale per rendere più comprensibile il testo |
→Atto secondo: Riscritto il riassunto della scena 1 perché presentava imprecisioni ed era in generale poco chiaro |
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===Atto secondo===
'''Scena 1.''' Il preludio costituisce una potente pagina musicale. I temi della spada e della fuga irrompono fortissimi sovrastati dal celebre tema della [[Cavalcata delle Valchirie]]. Sulla cima di una montagna, Wotan incita Brunnhilde a proteggere Siegmund nel duello venturo.
La valchiria si allontana vedendo sopraggiungere incollerita Fricka, moglie di Wotan e dea protettrice del matrimonio. A lei Hunding si è rivolto per avere protezione nello scontro, vendicare l'oltraggio subìto e per castigare l'incestuosa unione. Il dio è accusato dalla dea di aver a sua volta generato Siegmund in uno dei suo ennesimi tradimenti e di volerla ora umiliare favorendo l'uomo nonostante abbia violato le leggi divine unendosi alla sorella. Wotan ribatte con una delle frasi più significative tra quelle scritte da Wagner:
''“Solo la tradizione riesci a comprendere, ma il mio pensiero mira a tutto ciò che ancora non è avvenuto.”''
D'altronde Fricka gli fa notare che il figlio non è il "libero eroe" di cui il dio ha bisogno in quanto è stato allevato da Wotan stesso.
Alla fine egli a malincuore giura di non proteggere l'uomo e richiama a sé Brunnhilde per dirle di fare lo stesso.
'''Scena 2.''' Mentre Fricka si allontana, Brunnhilde è vicina al padre. Inizia una nuova lunghissima scena, durante la quale Wotan si confida alla figlia parlando a se stesso. Cantando a mezza voce, come ad evocare l'angoscia infinita di un'anima, ha luogo il racconto degli eventi passati, ossia l'antefatto della ''Valchiria''. È il nulla cosmico che si fa tragica realtà, è il desiderio della fine che irrompe nel travaglio interiore di Wotan.<br />“Desiderare la fine e compierla noi stessi”, è ciò che Wagner scrisse in una lettera del 1854, pochi mesi prima di aver letto [[Il mondo come volontà e rappresentazione]] di [[Arthur Schopenhauer]]. In esso, il musicista trovò la conferma della sua stessa concezione drammatica.
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