Piramidi egizie: differenze tra le versioni

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Appare chiaro che una tale concezione "solare" contrastasse nettamente con la sepoltura primordiale nei pozzi sovrastati dalla mastabe che, benché sicuramente in grado di garantire una agiata vita nell'aldilà, erano, nondimeno, ben lontane dall'aldilà celeste che si andava delineando<ref>{{cita|Cimmino 1998|p. 87.}}</ref>.
 
Benché difficile individuare un momento preciso in cui la teologia solare ebbe il sopravvento sulla osiriaca, e quando la struttura tombale divenne mezzo reale per il raggiungimento del fine ultimo, si ritiene tuttavia che questo cazzo possa essere individuato verso la fine della II dinastia<ref>{{cita|Cimmino 1998|pp. 87.}}</ref> e un primo riflesso del conflitto teologico, e della possibile soluzione, sarebbe riscontrabile nella duplice [[Piramide di Djoser|sepoltura di re Djoser]] a [[Saqqara]] là ove al pozzo sotterraneo<ref group="N">Il pozzo sepolcrale di Djoser (Cimmino 1998, p. 108) venne scavato precedentemente all'erezione del primo gradone: è costituito da un pozzo di 7 m di lato, alla profondità di 28 m. La camera venne però rivestita (pareti, soffitto e pavimento) con lastre di granito rosa riducendo il vano ad un vero e proprio sarcofago di m 2,96 x 1,65 x 1,65 in cui, nel 1928, venne rinvenuto un piede grossolanamente imbalsamato.</ref>, nascosto sotto la [[piramide a gradoni]], vera tomba del re, si affianca la cosiddetta ''[[Piramide_di_Djoser#Tomba_a_sud|Tomba meridionale]]'', o "tomba a sud" <ref group="N">Scavata sotto un grande massiccio terrazzato che costituisce parte integrante della recinzione del complesso funerario, anche in questo caso si trova a 28 m di profondità in un pozzo di 7 m di lato (Cimmino 1998, p. 111), anche in questo caso rivestito di granito, ma il vano finale, di m 1,60 x 1,30, non era di certo bastevole ad ospitare un sarcofago.</ref> interpretata come cenotafio a imitazione delle doppie mastabe dei precedenti re (a Saqqara e ad Abydos), ma forse anche direttamente connessa alla nuova concezione teologica che voleva l'esistenza dell'oltretomba reale, nelle regioni celesti, riservata solo ai re per ricongiungersi al padre Ra<ref>{{cita|Cimmino 1998|p. 87.}}</ref>.
 
A tale concezione solare, per l'oltretomba reale, si ricollegano i [[Testi delle Piramidi]]<ref>{{cita|El Mahdy 2003|p. 144.}}</ref><ref group="N">La denominazione di "testi delle piramidi" può essere considerata quanto meno eccessiva là ove si consideri che solo in quattro piramidi sulle oltre 90 conosciute, risalenti alla V e VI dinastia, sono stati trovati testi di tal genere.</ref> che esprimeranno palesemente il destino solare del re e che se compariranno, per la prima volta, nel corso della [[V dinastia egizia|V dinastia]], vedranno la loro evoluzione svilupparsi proprio a partire dalla [[III dinastia egizia|III]] e [[IV dinastia egizia|IV]].