Seconda guerra d'indipendenza italiana: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Battaglia di Palestro}}
Dopo una serie di indecisioni, ordini e contrordini, finalmente il 26 maggio 1859 [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] prese la decisione di una manovra avvolgente in senso orario, da [[Montebello della Battaglia|Montebello]] lungo il [[Sesia]] per [[Vercelli]] e [[Novara]] a proseguire verso est. Per consentire al grosso dell'esercito alleato di effettuare tale manovra 4 divisioni piemontesi (1ª, 2ª, 3ª e 4ª) avrebbero impegnato l'esercito austriaco presso Vercelli<ref>{{Cita|Pieri|p. 597}}</ref>.
 
[[File:Vittorio Emanuele e gli zuavi a Palestro.jpg|thumb|leftupright=1.5|La [[battaglia di Palestro]], al termine della quale gli zuavi nominarono loro caporale d'onore Vittorio Emanuele II (al centro).<ref>Dipinto di Luigi Norfini (1825-1909).</ref>]]
[[File:ManfLitografia ballagny, fine XIX sec.Fanti gen.jpg enrico cialdini.JPG|thumb|left|upright=0.7|Il generale piemontese [[ManfredoEnrico FantiCialdini]], la cui 24ª Divisione si distinse nella battaglia di Palestro.]]
 
Il 27 maggio ebbe inizio l'offensiva, mentre il [[Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte|principe Napoleone]] sbarcava con il suo 5º Corpo a [[Livorno]], in Toscana, dove già il 27 aprile si era avuta a Firenze la partenza del granduca [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]. Contestualmente il [[Governo provvisorio Toscano|governo provvisorio locale]] si univa al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] e alla [[Secondo Impero francese|Francia]] nella guerra contro l'Austria<ref>{{Cita|Pieri|pp. 597-598}}</ref>.
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Tra il 29 e il 30 maggio le 4 divisioni sabaude passarono la Sesia a Vercelli e occuparono [[Palestro]], [[Vinzaglio]], [[Confienza]] e [[Casalino]] respingendo nell'avanzata una brigata austriaca del 7º Corpo. Gyulai, pur intuendo che si trattava di un'azione dimostrativa, rimase dell'opinione che il grosso dell'esercito alleato stava per attaccarlo sul Po. Egli decise comunque di contrastare il contingente piemontese, la cui 4ª Divisione era stata rinforzata con un reggimento di [[zuavi]] francesi<ref>{{Cita|Pieri|pp. 598-599}}</ref>.
 
Il 31 maggio l'attacco austriaco fu condotto da 4 brigate di due divisioni (una del 7º Corpo e una del 2°). 2 brigate verso il centro dello schieramento piemontese ed una per ogni lato. LaL'attacco brigataprincipale difu sinistrafermato vennedalla fermata4ª Divisione del generale Cialdini e il nemico fu contrattaccato dai [[bersaglieri]] e dai fanti di linea e contrattaccata dagli zuavi; ementre daila bersaglieri stessi; quellabrigata di destra austriaca venne fermata e contrattaccatacontrastata dalla brigata di testa della 2ª Divisione (generale [[Manfredo Fanti|Fanti]]). L'azione austriaca si risolse in un clamoroso insuccesso<ref>{{Cita|Pieri|p. 599}}</ref>.
 
Le perdite furono abbastanza pesanti per entrambi gli schieramenti: caddero 700 piemontesi, tra morti e feriti, 270 francesi e 1.140 austriaci; gli alleati catturarono 400 nemici. Alla battaglia partecipò anche Vittorio Emanuele II che gli zuavi proclamarono loro caporale d'onore<ref>{{Cita|Scardigli|p. 272}}</ref>.