Contributo straordinario per l'Europa: differenze tra le versioni

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Con illa terminedenominazione "'''Contributo straordinario per l'Europa'''", meglio conosciuta come '''Eurotassa'''"eurotassa", viene indicata un'[[imposta]] approvata dal [[Governo Prodi I]] il 30 dicembre [[1996]] con un decreto di fine anno che implicava una manovra tributaria di 4&nbsp;300 miliardi di [[Lira italiana|lire]]<ref>{{cita web | url = http://www.repubblica.it/online/fatti/rifondazione/prodi/prodi.html | titolo = La storia del governo Prodi | editore = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] | data = 9 ottobre 1998 | accesso = 27 agosto 2009}}</ref>, che erano necessari per ridurre il disavanzo dello statoStato dello 0,6% eper consentire ai conti pubblici italiani il rispetto dei parametri di [[Trattato di Maastricht|Maastricht]]<ref>Il bilancio dello stato italiano doveva rientrare al di sotto del limite del 3% dato dal rapporto tra deficit e [[prodotto interno lordo]].</ref> eai diconti conseguenzapubblici permettereitaliani, permettendo conseguentemente l'ingresso dell'[[Italia]] nell'[[area euro]]. Tale imposta (basataconsisteva in un'addizionale alle imposte sul reddito delle persone fisiche e si basava su 5cinque [[aliquota|aliquote]] progressive (dallo 0% al 3,5%)<ref>{{Cita dellibro|autore=Luigi redditoSpaventa|autore2=Vincenzo annuoChiorazzo|titolo=Astuzia o virtù? Come accadde che l'Italia fu ammessa all'Unione monetaria|url=https://www.worldcat.org/oclc/797729353|accesso=2018-10-21|data=2000|editore=Donzelli|p=87|OCLC=797729353|ISBN=8879894846}}</ref>; su un reddito lordo, edi pari30 milioni di lire, al netto delle eventuali [[detrazione|detrazioni]], era pari a 278&nbsp;000 lire. per un reddito lordo di 30 milioni di lire) venneVenne prelevata per iai lavoratori dipendenti in nove rate mensili da marzo a novembre [[1997]], mentre; per i lavoratori autonomi, o comunque titolari dadi redditi oltre a quello da lavoro dipendente, fu previsto un versamento in due rate con scadenza al 31 maggio e al 30 novembre 1997.
 
Il decreto prevedeva la restituzione del 60% del prelievo nell'anno successivo, avvenuta a partire dalla fine del 1998 per effetto dell'articolo 1 del decreto-legge n. 378 del 2 novembre 1998<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=BeIfFzLOHhPT+x1r09x09g__.ntc-as2-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1999-01-05&atto.codiceRedazionale=099A0010&elenco30giorni=false|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=2018-10-21}}</ref>. La parziale restituzione riguardò la sola somma versata,{{cn|senza l'attribuzione di interessi}}. {{Senza fonte|Secondo alcuni analisti finanziari, l'effetto di questa misura sarebbe stato neutralizzato dalla contestuale introduzione di altre imposte}}:
Nonostante il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, l'eurotassa {{cn|è stata criticata}} come esempio di politica economica banale e poco elaborata, tesa a scaricare sui cittadini le colpe della politica, incapace di trovare una propria politica di risanamento. La cosiddetta restituzione dell'eurotassa, prospettata al momento del suo varo, fu in realtà una [[compensazione]]. Tale compensazione avvenne nel [[1999]], tramite l'articolo 1 della legge finanziaria di quell'anno, e non fu integrale, ma solo del 60%, e riguardò solo il capitale versato escludendo gli interessi.{{cn}}
 
{{cn|Secondo alcuni analisti finanziari}} l'effetto di tale compensazione fu annullato dalla contestuale introduzione di altre tasse, segnatamente da:
* l'imposta addizionale Irpef introdotta con effetto 1º gennaio [[1998]] dall'art.articolo 50 del decreto legislativo n. 446 del 15 dicembre 1997;
* un'ulteriore imposta addizionale introdotta con effetto 1º gennaio [[1999]] dall'art.articolo 1 del decreto legislativo n. 360 del 28 settembre 1998.
 
Nonostante il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, {{cn|l'eurotassa {{cn|è stata criticata}} {{Chiarire|come esempio di politica economica banale e poco elaborata, tesa a scaricare sui cittadini le colpe della politica, incapace di trovare una propria politica di risanamento. La cosiddetta restituzione dell'eurotassa, prospettata al momento del suo varo, fu in realtà una [[compensazione]]. Tale compensazione avvenne nel [[1999]], tramite l'articolo 1 della legge finanziaria di quell'anno, e non fu integrale, ma solo del 60%, e riguardò solo il capitale versato escludendo gli interessi.{{cn}}.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro | autore = Luigi Spaventa, |autore2=Vincenzo Chiorazzo | titolo = Astuzia o virtù?: comeCome accadde che l'Italia fu ammessa all'Unione monetaria | editore = Donzelli Editore | anno = 2000 | isbn = 88-7989-484-6 }}
 
{{Portale|economia}}