Televisione in Italia: differenze tra le versioni

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Nello stesso periodo nascono anche altri circuiti, come [[Rete A]] ed [[Euro TV]], e gli italiani assistono al declino delle televisioni estere in lingua italiana ad eccezione di [[Telemontecarlo]], che riesce a mantenere la copertura nazionale e a fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza dapprima come controllata dalla [[RAI]] e successivamente con la gestione dei brasiliani della [[Rede Globo]]. A metà [[anni 1980|anni ottanta]] nasce anche [[Videomusic]], rete nazionale interamente dedicata alla trasmissione di programmi musicali e [[videoclip]], lanciata da [[Marialina Marcucci]] e [[Pier Luigi Stefani]].
 
Dopo alcuni scandali giudiziari, [[Euro TV]] viene suddivisa in due nuove [[Syndication (mass media)|syndication]], [[Odeon TV]] e [[Italia 7]], quest'ultima controllata dalla Fininvest che ne gestiva la raccolta pubblicitaria e la fornitura di programmi televisive; le intenzioni della Fininvest erano di avere quattro reti televisive per ogni tipo di pubblico, cioè [[Rete 4]] per il pubblico femminile, [[Canale 5]] per tutta la famiglia, [[Italia 1]] per un pubblico giovane e [[Italia 7]] per un pubblico maschile. Nel 1988 la Fininvest prende in gestione anche [[TV Koper-Capodistria]], che le fa aumentare la copertura sulla maggior parte del territorio italiano e arricchisce la sua programmazione con eventi sportivi in diretta. Nel 1990 entra in vigore la [[legge Mammì]], che sancisce di fatto la legittimità del duopolio esistente [[RAI]]-[[Fininvest]], ma stabilisce che un'azienda privata può possedere solo fino a tre reti televisive e, quindi, [[Italia 7]] cambia gestione. Nel 1992 vengono concesse nove reti ([[Rai 1]], [[Rai 2]], [[Rai 3]], [[Canale 5]], [[Italia 1]], [[Rete 4]], [[Videomusic]], [[Rete A]] e [[Telemontecarlo]]).
 
Nel 1992 vengono concesse nove reti ([[Rai 1]], [[Rai 2]], [[Rai 3]], [[Canale 5]], [[Italia 1]], [[Rete 4]], [[Videomusic]], [[Rete A]] e [[Telemontecarlo]]).
 
=== Anni '90: nascita della pay-tv ===
Nel 1990 vengono concesse alla nascente società [[Telepiù]] la concessione per la trasmissione di tre reti televisive, la [[Fininvest]] ne possiede una percentuale, ma a causa della [[Legge Mammì]] ci rinuncia subito. Nell'ottobre dello stesso anno iniziano le trasmissioni delle nuove tre reti: [[TELE+1]] dedicata al cinema, [[TELE+2]] dedicata allo sport, e [[TELE+3]] dedicata a cultura e intrattenimento, che inizialmente trasmettono in chiaro; nel 1991 [[TELE+1]] inizia a criptare le trasmissioni, seguita da [[TELE+2]] nel 1992 e da [[TELE+3]] nel 1995. Nel 1996 [[Telepiù]] viene acquisita dall'azienda francese [[Canal+]]. L'[[1997|anno successivo]] avviene un rinnovamento in cui [[TELE+1]], [[TELE+2]] e [[TELE+3]] si trasformano.

Contemporaneamente nasce [[Stream TV]], diretta concorrente della nuova piattaforma satellitare [[D+]].
 
Per quanto riguarda le trasmissioni in chiaro, le tre reti [[Fininvest]] (che a metà decennio diventerà [[Mediaset]]) consolidano il loro successo nel panorama televisivo italiano e conseguentemente il "duopolio" televisivo in contrapposizione alle tre reti [[RAI]]. Intorno al [[1994]] [[Telemontecarlo]] viene acquisita da [[Vittorio Cecchi Gori]], che rileva anche l'emittente musicale [[Videomusic]], che nel biennio [[1996]]/[[1997]] diventerà [[TMC2]]. Continuano a trasmettere anche altre emittenti nazionali di carattere minore, come [[Rete Mia]] e [[Rete A]], e di diverse [[syndication (mass media)|syndication]] come [[Odeon TV]], mentre [[Italia 7]] subisce una scissione, dando luogo a [[Europa 7]] (guidata da [[Francesco Di Stefano]]) e [[7 Gold|Italia 7 Gold]] (del trio di imprenditori Tacchino-Galante-Ferretti).