Emorragia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 93760717 di 88.149.228.33 (discussione)
Etichetta: Annulla
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 1:
{{F|medicinamalattie|novembre 2013}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Infobox malattia
Riga 5:
|Didascalia=Sangue da un [[dito]]
}}
[[ImmagineFile:Eye hemorrhage.jpg|thumb|right|Un'[[emorragia sottocongiuntivale]]]]
 
[[Immagine:Eye hemorrhage.jpg|thumb|right|Un'[[emorragia sottocongiuntivale]]]]
 
L<nowiki>'</nowiki>'''emorragia''' (dal greco αἷμα, ''àima'', "sangue", e -(ρ)ραγία, ''-(r)raghìa'', derivato di un tema affine a ῥήγνυμι, ''rḕghnymi'', "rompere") è la perdita di [[sangue]] dai [[Vaso sanguigno|vasi]] ([[Arteria|arterie]], [[Vena|vene]], [[Capillare|capillari]]). A seconda della componente interessata si può parlare di emorragia arteriosa, venosa o capillare.
Line 52 ⟶ 51:
==Primo soccorso==
{{vedi anche|Controllo dell'emorragia in emergenza}}
Nelle emorragie massive di tipo traumatico è necessario intervenire al più presto con il tamponamento della ferita o dell'arto [[amputazione|amputato]]. Si interviene aggiungendo garze sterili (se possibile) o un qualunque altro oggetto, come stoffe o bende, più pulite possibili. Si deve aggiungere una garza o benda l'una sopra all'altra, facendo sempre una certa pressione.
 
Non togliere mai le garze ormai zuppe del sangue che fuoriesce, questo perché una manovra di riscoprire la ferita o l'amputazione per la sostituzione del bendaggio zuppo, stimolerebbe ancora di più la fuoriuscita del sangue a causa della pressione che noi stessi esercitavamo e che all'improvviso viene a mancare. Inoltre la coagulazione del sangue sarebbe resa difficile dall'asportazione delle garze, che con la loro sostituzione "strappano" le poche piastrine che stavano tentando di riparare la ferita. Un eventuale azione sui [[punto di compressione|punti di compressione]] a monte del punto dove si è verificata la rottura dei vasi arteriosi è consigliata ma solo se chi effettua questa manovra sa come agire.
 
Va ricordato infatti che un arto costretto da un laccio emostatico arterioso (LEA) o da un qualunque oggetto che vada a chiudere vene o arterie, è un arto a cui viene a mancare sangue dal punto in cui abbiamo chiuso la vena o l'arteria, in giù. In questa situazione si deve sciogliere il laccio che blocca la circolazione ogni 5 minuti circa, affinché non si creino danni ai tessuti muscolari, epiteliali ecc. Una ferita all'arteria femorale, per fare un esempio, provoca la morte della persona nel giro di alcuni minuti. È importante, nel caso estremo dell'applicazione di un laccio, segnare sulla fronte o sul colletto o, ancora, sull'arto interessato l'ora di applicazione del laccio. Questa informazione è molto importante per il medico che dovrà occuparsi della rimozione del LEA.
 
È necessario ricordare che tra le complicazioni derivanti da una ferita, oltre all'emorragia in sé, vi è il rischio di [[shock]] [[shock#Tipi di shock|ipovolemico]] se la perdita di sangue è imponente. Lo shock è caratterizzato da questi segnali:
Line 66 ⟶ 65:
 
Altro fattore da tenere molto in considerazione è il rischio elevato di un'ipotermia del paziente, dovuta alla mancanza di sangue. È bene quindi coprirlo soprattutto se si è riusciti in qualche modo a fermare momentaneamente l'emorragia.
La pulizia, la [[disinfezione]] della ferita e l'utilizzo di materiale sterile aiutano ad evitare la penetrazione di microbi.
 
Per la disinfezione delle ferite non bisogna mai utilizzare [[Etanolo|alcool]], in quanto esso lede le cellule dei tessuti e non ne facilita la guarigione.